Reggio Calabria - Un’attività pianificata in quattro mesi quella che, nei giorni scorsi, i carabinieri hanno condotto lungo il litorale che si estende dal capoluogo, dipanandosi per Motta San Giovanni, Montebello Ionico, Melito di Porto Salvo, Bova Marina e Condofuri, finalizzato a reprimere la depauperazione del patrimonio ambientale.
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I militari del Comando Provinciale di Reggio Calabria, del Gruppo Carabinieri forestale di Reggio Calabria e del Reparto Carabinieri Parco Nazionale d’Aspromonte, con il supporto – in fase di pianificazione – dell’ 8° Nucleo Elicotteri di Vibo Valentia, della Motovedetta CC 810 “Ganci” e Nucleo Carabinieri subacquei di Messina, hanno denunciato 13 persone per varie violazioni riscontrate delle leggi quadro in materia edilizia nell’esecuzione di interventi in totale difformità del permesso di costruire o nell’attività di gestione di rifiuti non autorizzata. Nello specifico, nel corso del servizio, i militari dell’Ama hanno sottoposto a sequestro preventivo diverse abitazioni, relative pertinenze e piscine costruite in violazione dei vincoli paesaggistici e di rischio sismico oltre che varie attività commerciali per rilevanti inottemperanze riscontrate alle norme edilizie e ambientali. In particolare, si annovera, tra queste, una impresa ove è stato verificato lo smaltimento non autorizzato di rifiuti liquidi, carcasse di elettrodomestici e moto d’acqua. In un altro rimessaggio è stata riscontrata l’occupazione abusiva dell’area demaniale marittima esterna con 15 barche e carrelli e altro esercizio commerciale per la presenza all’interno di una piscina costruita abusivamente in violazione dei vincoli paesaggistici e ambientali. In ultimo, sequestrato anche un terreno adibito a discarica di materiale inerte, nonché di rottami di autoveicoli, costituenti rifiuto speciale, estesa per circa 1000 mq. in località Mortara San Leo.
Non meno sintomatico dello spregio ambientale è il sequestro effettuato in uno degli scorci simbolici della costa, dove è stato sequestrato un manufatto abusivo, il cui censimento è stato possibile solo attraverso l’utilizzo di un elicottero dell’Elinucleo carabinieri di Vibo Valentia, così come il sopralluogo è stato propiziato dall’apporto della motovedetta e del Nucleo Subacquei di Messina.
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