Catanzaro - Sono in corso in queste ore i primi sopralluoghi del Ris dei carabinieri e del Nia, il Nucleo investigativo antincendio dei vigili del fuoco, nell'abitazione del quartiere Pistoia a Catanzaro nella quale nella notte tra venerdì e sabato scorsi si è sviluppato un devastante incendio che ha provocato la morte dei tre fratelli Corasoniti, Saverio, 22 anni, affetto da autismo, Aldo di 15 e Mattia di 12, e il ferimento di altri quattro familiari, tutti ricoverati in gravi condizioni. I sopralluoghi sono finalizzati a chiarire la matrice del rogo: si tratta di approfondimenti ritenuti necessari visto che i primi accertamenti non hanno consentito di stabilire l'origine del devastante incendio, perché il fuoco ha praticamente distrutto l'intero appartamento abitato dai Corasoniti.
I sopralluoghi sono stati disposti nell'ambito dell'indagine avviata dalla Procura di Catanzaro, che ha aperto un fascicolo contro ignoti ipotizzando i reati di omicidio colposo e disastro colposo. Per domani – riferiscono fonti investigative - sono in programma le autopsie sul corpo delle tre giovani vittime. Questa mattina, sul luogo della tragedia anche i periti di parte nominati dagli avvocati della famiglia Corasoniti, Francesco Gigliotti e Valentina Macrì.
Avvocato: famiglia Corasoniti chiede giustizia
“L'unica cosa che la famiglia chiede è il rispetto del loro dolore al momento, e giustizia per queste morti”. A dirlo è l'avvocato Valentina Macrì, legale della famiglia Corasoniti distrutta dall'incendio della loro abitazione nel quartiere Pistotia a Catanzaro: il rogo ha provocato la morte dei tre fratelli Corasoniti, Saverio, 22 anni, affetto da autismo, Aldo (15) e Mattia (12 anni), e il ferimento degli altri quattro componenti della famiglia, il padre delle vittime Vitaliano Corasoniti, di 42 anni, un fratellino, Antonello (14),ricoverati nel reparto di rianimazione dell'ospedale di Catanzaro, e inoltre la madre delle vittime, Rita Mazzei (41), ricoverata nel Centro grandi ustionati di Bari, e una sorellina delle vittime, Zaira Mara (10), ricoverata nel reparto di rianimazione pediatrica dell'ospedale Santobono di Napoli.
Parlando con i giornalisti a margine dei sopralluoghi di questa mattina sul luogo della tragedia da parte delle forze dell'ordine e dei periti di parte, l'avvocato Macrì ha spiegato che “la famiglia chiede il massimo riserbo e il rispetto del loro dolore in questo momento, perché sono straziati. La famiglia è devastata. I feriti non sono al momento del tutto coscienti, non possiamo dire altro perché – ha rilevato il legale della famiglia Corasoniti - non lo sappiamo nemmeno noi in quanto nemmeno ai familiari dicono tutto, ma sono consapevoli di quello che è accaduto. Non hanno detto nulla perché non sono in grado di dire nulla né tantomeno lo possiamo fare noi. L'unica cosa che la famiglia chiede – ha rimarcato Macrì - è il rispetto del loro dolore al momento, e giustizia per queste morti, niente altro”. Macrì ha quindi confermato che i feriti comunque “sono tutti in prognosi riservata”, aggiungendo che “bisogna fare agli accertamenti, aspettiamo che siano fatte le indagini del caso”. Ad affiancare l'avvocato Macrì anche l'avvocato Francesco Gigliotti, che assiste la famiglia di Rita Mazzei, moglie di Vitaliano Corasoniti e madre dei ragazzi coinvolti nel rogo mortale.
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