Lamezia, le opere di Lorenzo Albino in mostra dal 4 al 18 aprile nella galleria "Spazioarte57"

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Lamezia Terme - Una pittura che rappresenta il punto di congiunzione fra il figurativo e il moderno e l’evoluzione naturale di un impressionismo francese rivisitato alla luce dei materiali poveri che sposano l’espressione della civiltà contadina: questa è l’arte di Lorenzo Albino, che sarà possibile ammirare in mostra dal 4 al 18 aprile presso la galleria Spazioarte57 in via San Giovanni n.5, tutti i giorni dalle 17 alle 20. Poco noto al grande pubblico a causa del carattere schivo – “rifiutava le interviste”, racconta il figlio Pasquale – Albino viene tuttavia considerato dalla critica un caposcuola, le cui opere, esposte nelle gallerie più importanti a livello internazionale – a Venezia, Parigi, Vienna -  hanno influenzato e influenzano generazioni di artisti di tutto il mondo.

Albino innova l’impressionismo a partire dai materiali, utilizzando come fondo per i suoi quadri non la tela ma un materiale poverissimo: la Masonite, o Faesite, così simile alla terra di cui le sue opere sono pregne, a partire dai soggetti e dalla scarna semplicità della vita quotidiana in cui sono colti. Al centro dei suoi quadri scene di mercato, degli ortaggi o del pesce, pastori con gli armenti, fanciulle colte in atteggiamenti di sorprendente naturalezza, con una tecnica originale: Albino trascende i puntini degli impressionisti trasformandoli in un singolo colpo di pennello, dalla straordinaria efficacia espressiva.

“Usa un materiale poverissimo – dice di lui l’architetto Emilio Minasi, cerimoniere del Club per l’Unesco di Tropea – ma con poche pennellate riesce a colpire l’occhio e a dare una luce che ci lascia immaginare la figura e ad imprimerle movimento”. Il tutto viene usato, come secondo le parole della moderatrice Piera Dastoli, “per trasmettere l’amore dei mestieri legati alla sua terra, in particolare il mondo contadino.” Proprio come nelle opere esposte a Lamezia, che provengono da Vienna, e che saranno probabilmente destinate presto ad essere esposte a Tropea dove potranno essere ammirate dai turisti della perla del Tirreno. Un finale adeguato per un artista di questa portata.

“Mio padre non si è mai legato a grossi galleristi – aggiunge ancora il figlio di Albino – perché diceva: “non sono un asino che fa denaro.” Tuttavia è giusto che non si perda memoria della sua arte.”

Giulia De Sensi

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