Lamezia, Monsignor Frisina al liceo Campanella come prima testimonianza della Misericordia

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Lamezia Terme – Si è aperta con ‘Magnificat’ di Mina la mattinata all’auditorium Campanella, dietro la direzione dei maestri Sara Saladino e Diego Apa, avente come protagonisti gli allievi dell’indirizzo musicale del liceo Campanella in collaborazione con  il coro polifonico Benedetto XVI della Diocesi di Lamezia Terme. Un evento di forte interesse culturale, pedagogico e spirituale che ha inteso unire l’arte della musica e della danza intorno ad un ascolto laico con la preziosa presenza di Mons. Marco Frisina – ‘missionario della Misericordia’ inviato da Papa Francesco per la ‘settimana della Misericordia’ nella Diocesi di Lamezia Terme. Uno dei momenti centrali del ‘Giubileo Straordinario’. Una testimonianza di fede, un invito alla riflessione sul ‘bene che vince sul male’, una presenza importante pronta a dare risposte su qualsiasi dubbio o quesito, vero missionario di periferia.  A curare l’organizzazione della giornata la professoressa Michela Cimmino, presenti nell’auditorium anche Don Roberto Tomaino e il Vescovo Luigi Cantafora della Diocesi di Lamezia Terme. A condurre l’evento Domenico Gareri, mentre a dare i saluti e a ringraziare allievi, genitori e professori per la bella sinergia portata avanti nel tempo tra liceo e pastorale, il dirigente scolastico Giovanni Martello. “Le iniziative del liceo Campanella non si fermano – spiega il dirigente Martello – e a breve si concretizzerà un significativo accordo con il Museo Diocesano dove i ragazzi del liceo faranno da cicerone ai ragazzi più piccoli. Un esempio virtuoso indirizzato a sanare disagi e problematiche giovanili”.

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Un incontro con Dio come alternativa epocale da abbracciare in toto, questa la fida lanciata da Papa Francesco per la giornata della Misericordia, questa la mission che oggi tutte le agenzie educative presenti nell’auditorium Campanella si son prefissati e vogliono trasmettere ai giovani. Uno sguardo da lanciare a tutta l’umanità e non solo in occidente. Un secondo momento performativo ha plasmato l’intera sala mediante i passi di danza contemporanea di Alessandra Giampà, Monica Crapella e Alfonsiva Avolio, seguiti da un altro momento canoro da parte della vibrante voce di Rino Cesareo dietro la direzione artistica della professoressa Licia Di Salvo, sulle tracce della Divina Commedia di Dante Alighieri. Ed è qui che entra in ballo il tema centrale della Misericordia. Qui Dante scrive la sua esperienza dolorosa a ridosso dell’anno giubilare. “Smarrimento e disperazione da rielaborare nell’attuale spaesamento dei giovani” – commenta Mons. Marco Frisina – Oggi la selva oscura da cui occorre uscire, che intrappola le nuove generazioni,  è quella formata dall’abbandono, dalle assidue e sofferenti esperienze di vita, dalle violenze, dall’inquietudine, dalle droghe, dal divertimento deviato di cui per noia si circondano i giovani”.

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Un anno giubilare pensato da Papa Francesco per colmare l’esigenza del ‘dare speranza e amore’. Apertura infinita e fede di Dio per sempre, che si traducono in disponibilità amorosa come quella di un padre o una madre nei confronti dei figli. Una Misericordia che invia un missionario per ogni paese del mondo , un momento di cui approfittarne per ‘uscire dalla tristezza che ogni giovane si porta dentro’. La confessione dunque,  è il giusto filtro attraverso cui ripulire il proprio cuore dal peccato. “La Misericordia è un abbraccio, è la festa alla quale Dio ci invita a partecipare per gioie con lui, e non restare prigionieri di una terra inaridita. Un Paradiso che comincia qui, sulla terra, lontano da materialismo e consumismo, vie che conducono ad una permanente insoddisfazione, e fatto solo d‘amore, unico motivo di felicità. “Anche la musica è un atto del cuore, strumento fornito da Dio per approfondire le  grandi cose, il fiorire della vita. La musica come gesto d’amore è pure bellezza. Fate della vostra vita un canto d’amore”.

V.D.

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