Lamezia Terme - In occasione del Santo Natale il Vescovo di Lamezia Terme Luigi Cantafora augura buone feste ai lametini in un videomessaggio. Il videomessaggio è stato realizzato dall’Ufficio Comunicazioni Sociali della Diocesi in collaborazione con Component. Si ricorda, inoltre, che il Vescovo presiederà la Santa Messa della Notte di Natale in Cattedrale a mezzanotte e la Santa Messa del Giorno di Natale venerdì 25 dicembre alle 11, con la partecipazione del Sindaco. Il pranzo di Natale della Caritas si svolgerà alle 12:30 nella Chiesa di Santa Caterina. Qui il Vescovo si recherà subito dopo la Messa per testimoniare, nello spirito dell’Anno della Misericordia, la vicinanza della Chiesa a quelli che non contano, agli ultimi, chiamati a partecipare alla gioia della nascita di Cristo.
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Il messaggio del Vescovo per il Natale 2015
“Un bambino è nato per noi! Un Salvatore ci è donato! L’annuncio del Natale, quest’anno ci trova da un lato esultanti per l’indizione del Giubileo, ma dall’altro lato, ancora sgomenti di fronte ai tanti segnali di violenza presenti nel mondo: guerre, terrorismo, sofferenze dei più deboli, impoverimento e insicurezza di intere popolazioni. Una storia fratricida e contraddittoria appare la nostra! Eppure è proprio qui che si incarna il Natale! Dio non ha avuto paura di “impastarsi” con le contraddizioni proprie della condizione umana. Ma il modo con cui il Figlio di Dio viene a salvarci non è un rito magico, un meccanismo automatico: l’evento del Natale mette positivamente in moto la libertà, i sentimenti, i talenti umani, e quindi i nostri desideri e le nostre responsabilità. Perciò, all’inizio del Giubileo, il Natale ci chiama a un risveglio, a un soprassalto di umanità, che consiste nel condividere il bisogno del prossimo. Da dove possiamo cominciare? Cominciamo dalle fondamenta. I genitori offrano ai figli un valore nella vita, che non sia il successo, l’apparenza. I bambini, i ragazzi hanno bisogno di scoprire una direzione nella vita, per trovare un senso alla propria esistenza per l’oggi ma anche per il domani, una volta cresciuti. Anche la scuola, faccia altrettanto! Ci preoccupa la mancanza di lavoro di tanti giovani e di tante giovani. Quale Natale può esserci, se non c’è un lavoro degno per tante persone e famiglie? Il mistero del Natale ci dice che Dio ha lasciato alle spalle la sua gloria per farsi racchiudere nell’umanità tenera e fragile di un bambino. «Perché la debolezza divenisse forte la fortezza si è fatta debole» (Agostino). Natale ci chiama a lasciarci alle spalle il cancro dell’individualismo e dell’indifferenza: due malattie che possono erodere tutto il bene che questa città è capace di dare alla regione e al paese intero; due malattie dalle quali, però, il Natale di Gesù ha la forza di guarire in ciascuno di noi. Per questo il Natale che celebriamo nel corso del Giubileo, sia un Natale diverso. Un Natale in cui al centro ci sia chi conta, chi è ultimo, chi è solo! La grotta di Betlemme sia la nostra migliore scuola per un’umanità nuova. Vi benedico; il Natale sia la forza del cuore di tutti; la pace delle case; il conforto di ogni cuore. Buon Natale!”.
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