Lamezia Terme – Dopo “La tentazione di essere felici”, l’autore Lorenzo Marone ritorna a Lamezia Terme presso la Libreria Tavella per presentare il suo ultimo romanzo edito Longanesi “La tristezza ha il sonno leggero”. L’evento, che ha visto un’ampia partecipazione quasi tutta al femminile, è stato moderato da Giusy Mazzocca e Matilde Fittante – Soroptimist Club Lamezia Terme. L’autore napoletano mette al centro del suo romanzo la ‘famiglia allargata’. Un concetto ripetuto e reinterpretato più volte, cogliendone gli effetti positivi e negativi, descrivendone problematiche, le sofferenze. Un rapporto complesso quello tra genitori e figli, che porta il 40 enne Erri, ironico, intelligente ma estremamente indeciso, ad immagazzinare qualsivoglia emozione senza possibilità alcuna d’esprimerla. “Dalla famiglia allargata conseguono due chiavi di lettura della realtà – dice Matilde Fittante – da un lato il dolore che Erri conserva dentro di se riuscendo poi a trasformarlo in forza, dall’altro, invece, il dolore autolesionista e distruttivo di Arianna, figlia del nuovo marito della madre di Erri”. L’autore analizza quindi i due o più aspetti legati alla famiglia allargata, la quale come da lui stesso espresso “Non avrebbe neanche necessità di chiamarsi allargata, così come il termine sorellastra o fratellastro non avrebbero motivo di esistere poiché troppo spesso interpretati dispregiativamente”.
‘La tristezza ha il sonno leggero’ più che riflettere il concetto di famiglia allargata vuole mettere in evidenza l’idea del dolore e insieme l’idea di una felicità che fa paura. “Ho cercato di marcare il non detto all’interno della famiglia, la difficoltà incontrata tutte le volte che padri e figli si trovano a recitare un copione, l’importanza del dolore da cui a volte proviene la scintilla del cambiamento” – spiega Marone. Erri è intelligente e pieno di dubbi. E saranno proprio loro, i dubbi, a condurlo verso la ricerca della verità. Prima o poi il peso della sofferenza non si sopporta più, ed è proprio in quell’esatto momento che Erri decide di eliminare le maschere dell’insicurezza, quando si sente esplodere, quando tutte le ansie e le preoccupazioni escono fuori, quando decide con coraggio di debellarle per sempre e di prendere in mano la sua vita. Un libro, quello di Marone, che lascia più interrogativi, molteplici contraddizioni che si intersecano nella complessità del rapporto fra genitori. Un invito ad afferrare lo specchio da cui far scaturire il confronto, la conoscenza, l’umiltà nel riconoscersi uguali – perché non c’è un padre migliore del figlio e viceversa – e diversi, dunque cogliendo la capacità di vivere la vita con meraviglia, secondo le caratteristiche del proprio carattere, delle proprie ambizioni, e con grande autonomia abbandonare l’eredità/schiavitù quale può essere quella di un padre o di una madre.
V.D.
© RIPRODUZIONE RISERVATA