Catanzaro - Aperitivo letterario con l'autrice di Maschere di vetro e polvere (Falco editore) Jesa Aroma. Una conversazione, con gli spunti musicali di Januaria, per dire no alla violenza di genere; per rafforzare la convinzione che la donna rappresenti un meraviglioso scrigno di bellezza da rispettare e proteggere. Un uomo violento, è un uomo vigliacco. Un uomo che usa violenza sulle donne, non è un uomo. Il libro di Jesa Aroma, Maschere di vetro e polvere, non è che l’esaltazione delle qualità femminili e la demonizzazione di un impulso, quello della brutalità. Sorseggiando un buon prosecco, l’autrice discuterà con l’editore Michele Falco e con il giornalista Carlo Minervini. Le note più dilettevoli, musicate da Januaria, conferiranno un tocco di raffinatezza alla serata.
Il libro
Gioia – una trentaduenne totalmente soggiogata dal marito Riccardo e dalle pretese di quest’ultimo su di lei – ha una visione romantica della vita matrimoniale: un approccio che la porterà, a causa della continua ricerca del consenso del partner, a rinunciare in toto alla sua personalità e ad accantonare i suoi sogni. Gioia sottovaluta il temperamento del marito fino a quando, una sera, accompagnata a casa da un collega, Riccardo reagisce in maniera violenta contro di lei, acceso dall’alcool che ha in corpo. Lei lo perdonerà, ma la scoperta di essere tradita risveglierà in se stessa la ribellione alla sottomissione, insieme al senso di vendetta che la spingerà a indagare sull’identità dell’altra donna e sulle motivazioni che l’hanno portato al tradimento. Un taglio di capelli e una tinta nuova rappresentano l’inizio di un cambiamento che le permetterà di vedere le cose in maniera diversa. Siamo la maschera che indossiamo è il pensiero che si fa strada nella mente di Gioia. Con l’aiuto di sua sorella e di Matteo – il collega che diventerà il suo grande amico – fugge da quella casa ormai simbolo di un passato rinnegato. Qualche giorno prima del definitivo trasferimento a Parigi, dove aveva di deciso di andare a vivere per sfuggire alle continue persecuzioni e minacce di Riccardo, una disgrazia cambierà totalmente la sua vita, rendendo Gioia una donna senza più un’anima.
La Calabria contadina nella "Tana del Fajetto" di Nino Greco
Un romanzo eroico, affascinante, intenso "La Tana del Fajetto" di Nino Greco (Pellegrini editore). Una narrazione che cattura il lettore e lo immerge in tempi letterari forti che ricordano quelli della Sicilia di Elio Vittorini per la tempra e la passione che vi si ritrovano dentro e quelli della Calabria di Corrado Alvaro per gli ideali e l'energia che regalano cromatismi alla storia. Costruito con un linguaggio forte, essenziale e deciso, privo di inopportuni ingorghi descrittivi ma ricco di termini dialettali che hanno grande efficacia, il romanzo offre un'immagine non stereotipata del mondo contadino calabrese attraverso la storia di Angelo, adolescente ribelle, teso a difendere la propria dignità e quella dei suoi più 'miti' familiari, contro le prepotenze perpetrate contro di loro da compare Bruno, un arrogante "capo anta", pronto ad impartire ordini animato dalla convinzione di detenere una posizione di superiorità sui coloni. "Angelo non si persuase, abbassò lo sguardo e riprese a lavorare.
Le rampate di fine giornata furono agitate, l'entusiasmo della mattina lo aveva abbandonato. Ogni tanto porgeva orecchio ai discorsi, ora seri ora spensierati, dei compagni. Compare Bruno gli sembrò più arrogante di prima: ostentava e rimarcava, oltremodo, il suo essere capo e ad Angelo, invece, appariva sempre più sbruffone? Compare Bruno era da anni un capo anta nelle tenute dei Ruffo: con la sua anzianità e con i suoi modi untuosi era riuscito a farsi assegnare una gabella e si atteggiava sempre, con sgarbata superbia, con chi poteva osare? Ad Angelo, anche se ragazzo di appena quattordici anni, non mancava la scaltrezza per cogliere le sfumature e lo scopo di quei discorsi". Stralci narrativi che denotano la tempra caratteriale del giovane protagonista che, nelle pagine, acquista sempre più un piglio titanico, (di un titanismo fisico e interiore) che lo fa svettare nel corso della storia e aziona l'avvincente 'macchina narrativa', che parte dal rifiuto opposto dal ragazzo di assecondare le intemperanze del viscido e untuoso Bruno, per compiere un viaggio volto a conquistare spazi sempre maggiori di autonomia, mentre i grandi eventi della Storia ufficiale (la Grande Guerra) si intrecciano con la quotidianità vissuta dal giovane e da alcuni suoi amici.
F.V.
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