A.c.d Lamezia si affilia al progetto “Genoa Future Football”

acd-lamezia.jpgLamezia Terme - L’ACD Lamezia Terme comunica con una nota l’ufficialità della sua affiliazione, unica in Calabria, al progetto “Genoa Future Football”. Il connubio tra le società – spiegano - è nata dopo vari stage che hanno visto confrontarsi i tecnici del Presidente Salvatore Pulice e del Vice Presidente Giovanni Di Giorgio ed altri affiliati del meridione, con i colleghi del Genoa Calcio.

“Quello che ci ha affascinato e che ci ha spinto ad abbracciare il programma, è l’aver constatato che, al centro del progetto, c’è la volontà di far crescere i giovani seguendoli nei progressivi step di sviluppo, fornendo le indicazioni ed il sostegno necessario alle società affiliate. Meno business e più attenzione al miglioramento tecnico-tattico dei ragazzi, questa è la filosofia che abbiamo trovato ed immediatamente sposato del piano di lavoro del “Genoa Future Football” oltre che grande professionalità a tutti i livelli, da quelli più strettamente calcistici fino a quelli organizzativi.

La programmazione prevede un minimo di 2 campus e  4 visite nell’arco della stagione, da parte di tecnici delegati Genoa provenienti sia dalla Liguria che dalle altre regioni del sud Italia: Mister Drago responsabile per la Sicilia e la Calabria, Mister Nicola De Santis per la Puglia, Mister Raniero Calliari per la Basilicata e Mister Salvatore Amura per la Campania, che prenderanno attivamente parte agli allenamenti dispensando direttive e consigli ove necessita.

Si potrà poi sempre contare sui costanti contatti con Emanuele Crespi, coordinatore nazionale delle squadre affiliate e con Pinto Tonino, coordinatore delle scuole calcio affiliate per il meridione nonché osservatore per Sicilia e Calabria, oltre naturalmente su un qualificato corpo docenti del Genoa tra i quali spiccano i nomi di Roberto Briata e Davide Brunello che, sotto la supervisione del responsabile di comparto Michele Sbravati, coadiuveranno le linee guida ed individueranno gli obiettivi su cui lavorare. Tutto ciò – concludono - senza perdere di vista che il calcio è un gioco e come tale va vissuto dai nostri piccoli campioni”. 

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