Grandinetti (Pd) su candidature lametine alle regionali: "Delusi ma non sorpresi"

francesco-grandinetti-25_8e4e5_0118d.jpg

Lamezia Terme – “Abbiamo preso atto della nota diffusa dal segretario cittadino Vittorio Paola in merito alle candidature per le prossime elezioni regionali in risposta alle nostre richieste”. Così Francesco Grandinetti del Pd che, aggiunge “non possiamo nascondere la nostra delusione, ma non la sorpresa. La decisione assunta conferma, ancora una volta, la volontà di non aprire un confronto reale con “l’altra parte del PD lametino”, nonostante all’interno della segreteria provinciale vi siano figure apicali lametine che, più di chiunque altro, dovrebbero difendere la rappresentatività voluta dal basso dai lametini. a delusione è ancora più forte se pensiamo che, al di là dei buoni propositi di maniera, lo stesso gruppo dirigente del PD lametino ha scelto di organizzare una Festa dell’Unità escludendo completamente da ogni relazione o presenza il nostro gruppo, “dimenticando” che al suo interno vi sono due consiglieri comunali, tra cui la stessa candidata a sindaco del PD e dell’intera coalizione. Come chiamarla se non una provocazione? Così facendo, oltre a rifiutare il confronto sulla candidatura calata dall’alto di Amalia Bruni, non si è voluto valorizzare neppure due figure autenticamente espressione del Partito Democratico lametino: Milena Liotta e Giovanni Gallo. Entrambi da sempre iscritti al PD, reduci dalla recente campagna elettorale comunale con un importante consenso. La scelta di non includerli nelle liste ufficiali del PD conferma purtroppo una logica autoreferenziale, che continua a privilegiare equilibri calati dall’alto piuttosto che il confronto democratico dal basso. Una scelta che appare dettata più da strategie di sopravvivenza politica esterne che da un reale interesse verso la rappresentanza lametina. Noi abbiamo espresso con chiarezza la nostra posizione: Lamezia non può essere ridotta a terra di conquista, né all’interno né all’esterno del Partito Democratico. Con il suo peso politico dimostrato alle ultime elezioni comunali – superiore a quello di gran parte del collegio – la città merita voci radicate, capaci di interpretare e difendere le esigenze del territorio, non candidature imposte”.

Infine, Grandinetti ribadisce che “la nostra richiesta non era una mera “voglia di partecipare” sotto qualsiasi sigla: volevamo, e vogliamo, dare un contributo chiaro e coerente al PD sotto il simbolo PD. Per questo non abbiamo mai immaginato candidature in altre liste. Detto ciò, oggi, a ridosso della competizione elettorale, crediamo che non sia il momento di restare impigliati in discussioni interne che, pur legittime, rischierebbero di apparire all’esterno come sterili contrapposizioni di corrente. Per senso di responsabilità verso il nostro partito e verso la Calabria, abbiamo scelto di rimandare ogni confronto interno al dopo elezioni, certi che ci sarà il tempo e il modo per discutere e costruire un PD più forte e inclusivo. Adesso la priorità non può che essere una sola: sostenere con convinzione il Partito Democratico e la candidatura di Tridico, perché la posta in gioco va ben oltre i destini interni. È in gioco la possibilità di voltare pagina, di battere le destre e di restituire al popolo calabrese, in particolare alle fasce più deboli, la speranza concreta di una regione più giusta, solidale e capace di guardare al futuro con fiducia”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA