Cosenza - Sono stati dimessi nei reparti dell'area medica, quattro pazienti ricoverati nei giorni scorsi in terapia intensiva, per botulismo alimentare. Rimangono in intensiva sei pazienti mentre nei reparti sono ricoverate altre sei persone. Lo rende noto la direzione aziendale dell'Ospedale Annunziata di Cosenza. Sono in tutto 9 i pazienti che hanno ricevuto l'antidoto contro il botulino, compresi due dei quattro che lasciano la terapia intensiva. Tra poco meno di due ore l'elicottero del 118 atterrerà a Zumpano per la consegna di altre tre fiale di antitossina botulinica, a scopo preventivo e di scorta.
Sono in totale 14 i pazienti ricoverati all'Annunziata di Cosenza a seguito di un'intossicazione da botulino, avvenuta dopo aver ingerito un panino con salsiccia e cime di rapa acquistato da un venditore ambulante a Diamante, sulla costa tirrenica. Lo si apprende dall'ospedale Annunziata di Cosenza, dopo la diffusione dei precedenti numeri contenuti nel bollettino sanitario diffuso nel pomeriggio. Di questi, sei si trovano in rianimazione, tre in pediatria e cinque nei reparti di area medica. Al momento sono state iniettate sette fiale di antitossina botulinica ai pazienti che hanno manifestato sintomatologia in evoluzione.
Intossicazione da botulino in Calabria, 18 parti offese
La Procura di Paola, diretta da Domenico Fiordalisi, ha individuato 18 parti offese in relazione alle due persone decedute ed a quelle ricoverate per il focolaio di intossicazioni da botulino esploso a Diamante, nel cosentino. Oltre ai due decessi, come emerso dalle attività investigative condotte dal sostituto procuratore Maria Porcelli, risultano 16 persone che hanno manifestato sintomi di intossicazione. Di queste, 11 sono ricoverate in terapia intensiva, 5 stazionari. Tra questi ci sono 5 minori. Nell'inchiesta sono tre le persone indagate a vario titolo per i reati di omicidio colposo, lesioni personali colpose e commercio di sostanze alimentari nocive.
La vicenda, secondo la ricostruzione della procura, ha avuto inizio tra domenica 3 e martedì 5 agosto, quando le vittime e i contagiati hanno consumato un alimento potenzialmente contaminato, contenuto all'interno di alcuni panini venduti da un commerciante ambulante che operava con un food truck a Diamante. Tra le 24 e le 48 ore successive sono emersi i primi sintomi. Dopo i primi ricoveri presso l'ospedale dell'Annunziata di Cosenza, la procura ha disposto il sequestro del furgone adibito alla vendita ambulante, al fine di impedire la prosecuzione dell'attività e consentire i necessari accertamenti tecnici. L'attività investigativa - informa la procura di Paola - prosegue con l'obiettivo di individuare eventuali responsabilità ulteriori e acquisire ogni elemento utile alla completa ricostruzione dei fatti.
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