Rapporto ambiente SNPA 2024: “Alluvione di ottobre nel Lametino tra eventi più critici che si sono verificati nel corso dell’anno in Italia”

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Lamezia Terme – “É uscito Il Rapporto SNPA "Il clima in Italia nel 2024" che fornisce una descrizione dello stato del clima e della sua evoluzione nel nostro Paese, con analisi e valutazioni a scala nazionale, regionale e locale. Da dati raccolti ed elaborati da ARPACAL, spiccano anomalie termiche particolarmente intense in Calabria, dove l’indice regionale ha superato di 2.48 °C i valori climatici 1991-2020” a darne notizia Arpacal. 

“Il Rapporto – spiegano - contiene, inoltre, un approfondimento riguardo all'evento alluvionale nella piana di Santa Eufemia del 19-22 ottobre 2024, tra gli eventi più critici che si sono verificati nel corso dell’anno in Italia. Il 2024 è stato in Italia l’anno più caldo della serie storica. Sono stati raggiunti due nuovi record in Italia: +1,33°C per la temperatura media e +1,40°C per la temperatura minima, entrambe calcolate rispetto alla media di riferimento 1991-2020 (il trentennio climatologico più recente, assunto come riferimento a livello internazionale). Particolarmente alte le temperature nel mese di febbraio 2024 con un’anomalia positiva di +3,15 °C. Si conferma nel 2024 anche nel nostro Paese il trend osservato a livello europeo”.

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“Su scala annuale – precisano -  le precipitazioni sono state abbondanti al Nord rispetto alla media climatologica (+38%), ma inferiori al Sud e sulle Isole maggiori (-18%), dove si è determinato un peggioramento progressivo dello stato di severità idrica nel corso dell’anno. Sono risultate, invece, prossime alla media al Centro Italia. Numerosi eventi idro-meteo-climatici e meteo-marini estremi, in alcuni casi eccezionali, hanno interessato diverse aree del nostro Paese, causando danni al territorio. Il Rapporto contiene un approfondimento sulla Calabria riguardo all'evento alluvionale nella piana di Santa Eufemia del 19-22 ottobre 2024tra gli eventi più critici che si sono verificati nel corso dell’anno in Italia”. 

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Evento alluvionale nella piana di Santa Eufemia del 19-22 ottobre 2024  

“Tra il 19 e il 22 ottobre – si legge nel Report - un sistema frontale, legato a una profonda saccatura che dal Nord Atlantico si è estesa fino al Mediterraneo, ha determinato sulla Calabria precipitazioni intense e fenomeni temporaleschi. I totali di evento hanno superato i 200 mm su ampie aree della regione e raggiunto presso la stazione di Maida - Licciardi (CZ, 39 m s.l.m.) il valore massimo di 410.8 mm e le massime intensità̀ orarie di 87.6 mm/h. In corrispondenza di varie stazioni le precipitazioni totali registrate vanno dal 26 al 40% del quantitativo normalmente atteso in un anno; le massime intensità̀ di precipitazioni registrate su vari intervalli corrispondono al massimo valore da inizio osservazioni, con tempi di ritorno stimati superiori a 100 anni. Le precipitazioni hanno causato estesi allagamenti nella Piana di Lamezia e il crollo per sifonamento della Strada Statale dei due Mari”. 

“Nel mese di ottobre 2024 – sottolineano - dopo un lungo periodo caldo e siccitoso, la lenta evoluzione di un sistema frontale legato ad una profonda saccatura che dal Nord Atlantico si è estesa fino al Mediterraneo ha determinato anche sulla Calabria precipitazioni intense e fenomeni temporaleschi che hanno causato l’esondazione di diversi torrenti soprattutto nella Piana di Sant’Eufemia. In particolare, a partire dalla giornata del 19 ottobre, un vortice depressionario posizionato tra il basso Tirreno e il Canale di Sicilia ha determinato il continuo richiamo di venti di Scirocco caldi e umidi, dando origine alla formazione di fenomeni temporaleschi, soprattutto sui settori ionici meridionali e nelle aree interne del crotonese”. 

“Dalla serata del 20 ottobre e fino alla giornata del 21, il movimento retrogrado verso ovest del suddetto cut-off ha determinato l’intensificarsi del maltempo; le correnti umide e instabili hanno generato fenomeni temporaleschi di tipo stazionario, esaltati anche dall’orografia locale, che hanno interessato oltre ai settori ionici anche le aree interne del catanzarese fino a raggiungere la piana di Santa Eufemia. Molte stazioni hanno registrato valori di pioggia superiori a 200 mm: il pluviometro di Maida-Licciardi nella notte tra il 20 e il 21 ottobre ha misurato una precipitazione cumulata di circa 380 mm in 12 ore. Di seguito sono riportate alcune analisi pluviometriche relative alle cumulate di precipitazione e ai massimi di precipitazione di breve durata registrati durante l’evento di cui sono stati determinati i casi critici e i tempi di ritorno”. 

“In Figura 1 – informano - è mostrata la mappa delle precipitazioni cumulate sulla regione Calabria, mentre la Tabella 1 riporta le precipitazioni cumulate delle stazioni che hanno registrato valori superiori a 200 mm a confronto con le relative piogge medie annue. Si può̀ osservare che la precipitazione complessiva registrata durante l’evento dal pluviometro di Maida risulta pari al 40% della pioggia media annua, per Bovalino Marina il 29.6% e per quello di Cortale il 26%”.  

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“In Figura 2 – aggiungono ancora - vengono riportati i diagrammi pluviometrici rispettivamente di Maida Licciardi e Cortale, da cui si evince che in questi pluviometri è stata registrata una precipitazione particolarmente intensa. Sono state poi calcolate le massime altezze di precipitazione di breve durata (1-3-6-12-24 ore): i valori si riportano in Tabella 2.  Per i valori più elevati è stata valutata la collocazione rispetto alle relative serie storiche, determinando il livello del “caso critico”: i risultati si riportano in Tabella 3”. 

“Si può notare che – proseguono - per i pluviometri di Maida e Cortale l’evento rappresenta il 1° caso critico nell’intero periodo di osservazione, relativamente a tutte le integrazioni temporali ovvero, per i suddetti pluviometri, le massime piogge registrate nell’evento in esame risultano essere i valori più elevati misurati finora. Per gran parte degli altri pluviometri, soprattutto per durate inferiori a 12 h, i valori misurati rappresentano invece il 2° caso critico finora registrato”.

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“Per le precipitazioni di breve durata più significative è stata effettuata la valutazione del tempo di ritorno T utilizzando i modelli probabilistici dei valori estremi di Gumbel (metodo dei momenti) e TCEV-Two Components Extreme Value Distribution (1° livello di regionalizzazione). Sono stati considerati esclusivamente i pluviometri con serie storica sufficientemente numerosa (N>=18) tranne che per Cenadi - Serralta dove la serie storica delle piogge brevi è composta solo da 15 anni di osservazione. Di seguito i risultati ottenuti per le diverse aggregazioni (Tabella 4)”. 

“Come si può notare, per le stazioni di Maida-Licciardi e Cortale, i Tempi di Ritorno sono sempre superiori a 100 anni, ad eccezione del valore di durata 1 h di Maida-Licciardi e del valore di durata 24 h di Cortale a cui, con il modello TCEV, è associato un Tempo di Ritorno di 40 anni. Notevoli anche i Tempi di Ritorno per la stazione di Nicastro-Bella soprattutto in riferimento ai massimi di durata 3, 6 e 12 ore”. 

Conclusioni 

"Dall’analisi delle precipitazioni alle diverse scale di aggregazione spaziale e temporale risulta evidente che, per alcune stazioni pluviometriche posizionate nel Lametino, ed in particolare per quelle di Maida- Licciardi e di Cortale, l’evento occorso ha presentato caratteristiche di eccezionalità. Ciò si può evincere sia dal fatto che le precipitazioni cumulate rappresentano un’aliquota significativa della precipitazione media annua, sia dall’analisi dei casi critici delle massime piogge di breve durata, che si collocano quali valori più alti nel periodo di osservazione, sia ricorrendo all’analisi statistica tramite l’utilizzo dei Modelli Probabilistici dei Valori estremi, che hanno evidenziato valori elevatissimi del tempo di ritorno T associato alle piogge di diversa durata”. 

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