Il 25 aprile in Calabria: memoria, impegno civico e riflessioni da politica e istituzioni

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Catanzaro - Il 25 aprile di ogni anno si celebra in Italia la Festa della Liberazione, un anniversario molto significativo nella storia italiana perché commemora la liberazione dell’Italia dal nazifascismo, con la fine dell’occupazione nazista e la caduta del fascismo. È una festa nazionale, simbolo della Resistenza, della lotta partigiana condotta dall'8 settembre 1943 (il giorno in cui gli italiani seppero della firma dell'armistizio a Cassibile). La guerra non finì il 25 aprile 1945. Questo è un giorno simbolico, scelto perché in questa data cominciò la ritirata dei tedeschi e dei soldati della Repubblica di Salò da Milano e Torino, in seguito allo sfondamento della Linea Gotica da parte degli alleati e all’azione della Resistenza. Ogni anno, in varie città d’Italia da Nord a Sud, il 25 aprile vengono organizzate manifestazioni pubbliche in memoria della Liberazione.

Festeggiamenti duplici, in Calabria, per la ricorrenza del 25 aprile. Oltre alle commemorazioni ufficiali, in varie località si sono tenute le iniziativa promosse da Anpi, Cgil e altre associazioni che si sono svolte senza alcuna tensione. A Catanzaro la cerimonia ufficiale si è tenuta in piazza Matteotti, con la deposizione di una corona d'alloro al Monumento ai Caduti da parte della sottosegretaria all'interno Wanda Ferro, del prefetto Enrico Ricci e del comandante regionale dei carabinieri Piero Salsano. Il significato del 25 aprile, ha detto il prefetto, è quello "di tutti gli anni, dal '45 ad oggi. E' la festa della libertà riconquistata, della democrazia, la libertà riconquistata con la fine della dittatura fascista, dell'occupazione nazista, dell'obbrobrio delle leggi razziali, della persecuzione degli ebrei e degli oppositori politici. Quindi è un momento di valutazione dell'importanza della libertà che è il fondamento del nostro ordinamento costituzionale e della consapevolezza che la libertà va di pari passo con la democrazia. Una non può prescindere dall'altra. Il 25 Aprile è la festa di tutti ed è una festa che unisce. Non può che unire perché tutti ci riconosciamo nei valori costituzionali che nascono dalla lotta di liberazione". Analoga manifestazione si è svolta a Cosenza alla presenza della prefetta Vittoria Ciaramella, del sindaco Franz Caruso e delle autorità. Bandiere della pace e uno striscione con la scritta "10, 100, 1000 via Rasella" hanno caratterizzato la manifestazione di Anpi e Cgil a Cosenza, mentre a Catanzaro, all'analoga iniziativa, oltre ai vessilli della pace e della Cgil, sono state sventolate bandiere palestinesi.

Reazioni

Sindaci Catanzaro e Reggio Calabria leggono Scurati

È stato un 25 aprile nel segno di Antonio Scurati quello celebrato oggi a Catanzaro e Reggio Calabria. I sindaci delle due città, Nicola Fiorita e Giuseppe Falcomatà, infatti, nel corso delle manifestazioni organizzate da Anpi, Cgil e altre associazioni hanno letto il monologo dello scrittore che non è stato trasmesso dalla Rai. Nel corso della manifestazione a Catanzaro, inoltre, c'è stata anche la collettiva dei capitoli di "M. Il figlio del secolo", il romanzo in cui viene raccontato il rapimento e l'assassinio di Giacomo Matteotti. "Fosse Ardeatine, Sant'Anna di Stazzema, Marzabotto. Sono soltanto alcuni dei luoghi - ha detto a Reggio Falcomatà - nei quali i demoniaci alleati di Mussolini massacrarono a sangue freddo migliaia di inermi civili italiani. Lo riconosceranno, una buona volta, gli eredi di quella storia? Tutto, purtroppo, lascia pensare che non sia così".

Ferro: “Significato importante di memoria condivisa

“È una grande emozione per me. È un momento importante che segna il ritorno di quella che è stata la conquista della democrazia in Italia e che vede questo governo impegnato a salvaguardare un grande risultato e a contrastare qualunque forma di dittatura, quella passata sicuramente, ma le tante dittature che sono oggi presenti nel mondo". A dirlo la sottosegretaria all'Interno Wanda Ferro (Fdi) che stamani ha partecipato alla cerimonia del 25 Aprile a Catanzaro con la deposizione di una corona di alloro al Monumento ai Caduti in piazza Matteotti. "E' una festa di tutti - ha aggiunto parlando del significato della festa -. È una festa, soprattutto, che dovrebbe appartenere a chi dà un significato importante a una memoria condivisa e nello stesso tempo di chi cerca di strumentalizzare giornate che appartengono veramente a tutti gli italiani ma soprattutto a quegli italiani che ne hanno fatto la storia”.

Mancuso: “Concretizzare diritti costituzionali”

"La Festa della Liberazione dal nazifascismo ricorda una pagina fondamentale della storia dell'Italia, quando si sprigionarono le energie positive che consentirono il riscatto e la rigenerazione nazionale. E si ebbe l'affermazione, grazie al coraggio e al sacrificio di uomini e donne, della democrazia e dello Stato di diritto che oggi garantiscono a tutti libertà e pluralismo politico, sociale e culturale". Lo ha detto il presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso. "Alle istanze etiche e ai valori compendiati nella Costituzione, mentre nello scenario mondiale si assiste a inquietanti pulsioni totalitarie che minacciano l'autodeterminazione dei popoli e il bene fondamentale della pace - ha aggiunto - possiamo e dobbiamo fare riferimento. Il lascito prezioso del 25 aprile interpella ciascuno di noi, affinché si dia concretezza ed agibilità ai diritti costituzionali dei cittadini su tutto il territorio nazionale per incrementare la coesione sociale e la fiducia nelle Istituzioni".

Caruso: “Momento di riflessione, di ricordo e di gratitudine”

“Oggi celebriamo l’anniversario della Liberazione del nostro Paese dal nazifascismo. È una giornata di festa, ma soprattutto deve essere un momento di riflessione, di ricordo e di gratitudine”. Lo afferma il sindaco Franz Caruso che prosegue: “Di ricordo perché, per come mi piace ribadire, per proiettarci nel futuro è necessario conoscere il nostro passato facendone memoria per non ripeterne gli errori. Di gratitudine nei confronti di quanti, donne e uomini, si sono opposti a 20 anni di dittatura restituendo all’Italia la libertà. La nostra stessa identità cosentina ha radici storiche in quella lotta di democrazia e libertà e porta il nome di Paolo Cappello, il muratore socialista assassinato dai fascisti il 21 settembre del 1924, a pochi mesi di distanza dall’omicidio Matteotti. Di questo dobbiamo tutti essere orgogliosi perché quello di Paolo Cappello e dei tanti partigiani e aderenti ai movimenti della resistenza, è stato un impegno improntato al sacrificio, nel desiderio di traghettarci in un futuro migliore e più giusto. Ci sono riusciti.  Ci hanno donato una società libera e democratica, che ancora oggi ci appartiene come italiani, ma che non possiamo dare per scontata. La nostra Costituzione che rappresenta “la base e la garanzia della nostra libertà, della nostra democrazia” è, oggi, messa sotto attacco dal Governo Meloni con l’introduzione del premierato e con l’autonomia differenziata, che dividerà l’Italia in 20 piccole repubblichette accrescendo il divario tra territori e la disuguaglianza tra gli individui. Come Sindaci stiamo facendo quanto è nelle nostre possibilità per bloccare il provvedimento legislativo voluto dalla Lega. Ma le leggi si approvano in Parlamento e dai parlamentari che, su questo tema, non hanno alcuna sensibilità. Questo perché non devono dar conto ai propri elettori ma ai propri leader politici che li candidano e li mandano a sedere sugli scranni di Montecitorio e di palazzo Madama evidentemente  ad eseguire  gli ordini di scuderia. Tra questi ci sono anche i senatori calabresi, con l’unica eccezione di Nicola Irto. La violenza, l’individualismo e l’intolleranza, inoltre, sono ancora presenti nel mondo, in Italia ed in Europa, dove da troppo tempo ormai la guerra ha ritrovato casa ed ospitalità, generando morte e distruzione.  Ecco perchè noi tutti, ancora oggi, dobbiamo sentirci in prima linea a difesa dei valori della democrazia, della libertà, della tolleranza e della Pace, sanciti nella nostra Carta Costituzionale. In questa rinnovata battaglia creare consapevolezza e diffondere conoscenza, che rappresentano armi essenziali per contrastare ogni tentativo di ritorno a quell’infausto passato, è, quindi, un dovere”. “Ringrazio, pertanto – conclude Franz Caruso - quanti, semplici cittadini, istituzioni ed associazioni di Resistenza e Partigiane, sono impegnati per coltivare la memoria e trasferirla ai più giovani, combattendo anche contro assurdi tentativi di rivisitazione storica”.

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