
Lamezia Terme - L’Immacolata. Si tratta della data religiosa celebrata dalla chiesa cattolica fra le più vicine alle festività natalizie accompagnata dai suoi caratteristici colori, tradizioni e suoni. Il suo dogma è stato promulgato da Papa Pio IX nel 1854 con la bolla Ineffabilis Deus; un documento che sancisce come la Vergine Maria sia stata concepita seppur umanamente, dai suoi genitori (sant’Anna e san Gioacchino), ma preservata dal peccato originale quello commesso da Adamo ed Eva mangiando del frutto proibito. Nel 1857 l’otto dicembre il Pontefice Pio IX inaugurò e benedisse a Roma il monumento dell'Immacolata.
L’omaggio floreale
Nel giorno dell’Immacolata Concezione Papa Pio XII ha iniziato a donare in omaggio alla Vergine i fiori, e, allo stesso modo nel 1958 fece il suo successore Papa Giovanni XXIII, una consuetudine che è continuata anche con i successivi Pontefici. Al momento del dono floreale non è mai mancato un importante afflusso di popolo che, oltre l’offerta, è arricchito da due letture consistenti in un brano della Sacra Scrittura e della Dottrina della Chiesa cattolica ai quali sono aggiunti preghiere litaniche e canti mariani come il Tota pulchra.
L'Immacolata a Lamezia
L’Italia è un Paese religioso e ricco di tradizioni (anche culinarie) per eccellenza, e, nonostante queste nel corso degli anni pare stiano diminuendo, nel bel Paese permangono le sue antiche radici vive in particolare nelle sue province e città grandi o piccole. Nella Lamezia di una volta, quindi Nicastro, Sambiase e Sant’Eufemia, esisteva una forte attesa per l’8 dicembre perché era il preludio alla gioia delle festività natalizie e proprio in questo giorno era solito allestire gli addobbi natalizi e il presepe e incontrarsi tra famiglie. Ancora, nell’occasione, tanta gente sia piccoli sia adulti si alzavano di buon mattino, tutti composti, per assistere alla prima celebrazione religiosa afferenti questa giornata. Forti rimangano poi ancora oggi, in alcune case, delle assodate tradizioni culinarie; infatti, a essere ancora in uso è la preparazione delle grispelle ‘regine dei palati’, che secondo la tradizione culinaria locale sono da consumare in famiglia con amici o parenti. Questa leccornia, dolce o salata che sia, è spesso preparata e poi consumata nelle vigilie dell’Immacolata, di Natale e del sei gennaio. Ma non è tutto, infatti, a ciò si aggiungono altri surplus calorici offerti da mostaccioli, pitte’nchiuse, pitte’mpigliate e susumelle, senza fare mancare altri preparati a base di castagne come ‘i turdilli’ la frutta secca e i piràjina la varietà di pere dal sapore acidulo.
Francesco Ielà
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