Lamezia Terme - Fusti di canne alti diversi metri, erbacce incolte e animali di più specie: dai cinghiali ai topi. Una condizioni di diffuso degrado in cui si trova il torrente Canne finita al centro di diverse segnalazioni da parte di un gruppo di cittadini, segnalazioni che però - stando a quanto riferiscono - sono sempre cadute nel vuoto, con rimpalli di competenze e autorità,
"Il cannetto del fiume “Canne” di Lamezia Terme - spiega il gruppo di residenti - con i suoi 10 metri di altezza almeno, ha letteralmente invaso abitazioni, terre e giardini limitrofi, bloccando lo scorrimento ed il conseguente sbocco del fiume, con elevato rischio di inondazioni nonché, al contempo, di incendio a causa delle sterpaglie secche che insieme vi si annidano. A ciò aggiungo la sussistenza di cinghiali tra il cannetto, topi e serpenti".
"Date le tragedie consumatesi negli anni passati a causa di inondazioni dei fiumi con conseguenti vittime - proseguono - non si può rimanere indifferenti dinnanzi a tutto questo. La parte più grave del racconto è che, in questi mesi, abbiamo provato a rivolgerci al Comune, che ha declinato ogni competenza sul punto, nonostante siamo al cospetto di un bene pubblico la cui cura (obbligo di custodia/vigilanza, con conseguente insorgenza di responsabilità nel caso di danni cagionati da cose di cui si ha la custodia ex art. 2050 c.c.) ricade proprio sull’amministrazione comunale. Da qui ci hanno riferito di rivolgerci alla Multiservizi, “Ufficio Ambiente” ma, giustamente, i dipendenti del detto Ufficio hanno fatto presente che non sono loro a doversi occupare di tale situazione. Siamo stati così “spediti” all’Isola ecologica ove, dopo essere tornati più volte perché, a detta dei dipendenti non vi era il dirigente al quale rivolgersi, alla fine mi hanno indirizzata al Consorzio di Bonifica. Dopo esserci confrontati anche qui con una serie di persone, ognuna delle quali rimandava da altri colleghi per spiegare quanto sopra esposto, alla fine siamo stati rispediti al Comune".
"Quello che ci domandiamo - aggiungo i cittadini - è perché ci si ostini a voler rappresentare una città che non si è minimamente in grado di gestire, curare e amministrare. Prima di assumere un ruolo, bisognerebbe guardare al bene della collettività e interrogarsi sulle proprie capacità in ordine allo stesso, e non pensare solo all’apparente prestigio della posizione rivestita".
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