Lamezia Terme - Cento anni fa nasceva il poeta lametino Franco Costabile. In occasione dell’importante ricorrenza, il filosofo e poeta Filippo D'Andrea intende celebrare l’evento con un sentito ricordo e riflessione.
“Scrivere su Franco Costabile, poeta calabrese, ma anche scrittore e giornalista letterario e sociale, allievo del grande Giuseppe Ungaretti, amico di Corrado Alvaro, Giuseppe Berto, Giorgio Caproni, Mario La Cava, Giancarlo Vigorelli, Enotrio Pugliese, Cesare Pavese, Pier Paolo Pasolini e tanti altri, è per me sempre un'emozione profonda, certamente anche perché era parente lontano di mia madre Maria Costabile, che fu la prima a parlarmene ai tempi della mia prima gioventù, pochissimi anni dopo la sua morte. La curiosità, subito a fiamma alta, mi spinse a cercare i suoi scritti, soprattutto le sue poesie, raccolte in due sillogi: “Via degli ulivi” del 1950 e “La Rosa nel bicchiere” del 1961, e poi poesie sparse in diverse prestigiose riviste letterarie degli anni '50 e '60, tra le quali “Il Canto dei nuovi emigranti”, riconosciuto dai maggiori critici letterari e poeti il più alto inno agli emigranti meridionali ed oltre. Costabile nacque il 27 agosto 1924 a Sambiase, dal 1968 parte di Lamezia Terme insieme a Nicastro e Sant'Eufemia. Personalità taciturna e chiusa ma in talune circostanze socievole fino all'ironia intelligente. E questo suo carattere a doppio profilo ha marcato anche le sue poesie. Compose della Calabria e del Sud attraverso un'intelligenza acuta e penetrante capace di affondare nell'animo della identità autoctona, riuscendo a far emergere le piaghe più recondite della disperazione popolare, ma anche, pur se in termini più nascosti, la speranza della cultura contadina. Certamente, il suo mondo interiore è stato la chiave ermeneutica della sua poetica, che non può essere catalogata, ma comunque ha tracciati di ermetismo ungarettiano, neorealismo postbellico, espressionismo meridiano. La sua lirica spesso diventa teatro, in cui vengono convocati i nervi della realtà umana, le pieghe del mondo paesano, le croci delle esistenze affaticate dal vivere del e nel Sud. Basta ricordare: ‘Cammino con Dio’ oppure il succitato “Il canto dei nuovi emigranti”, ma anche altrettanto nota ‘La Rosa nel bicchiere’”.
Il volume di Filippo D'Andrea, arrivato alla terza edizione, dal titolo “Franco Costabile. I tumulti interiori di un poeta del Sud” (Graficheditore), annovera, prosegue la nota “la presenza di testimonianze di amici, parenti, compagni di scuola, con cui si è potuto disegnare meglio il suo volto, complesso e piegato dal “mal di vivere”. Dopo il suo primo biografo Antonio Iacopetta, che ha raccolto per primo le sue poesie, si è inteso ripubblicarle per favorire un'ulteriore diffusione. Nel corso del suo centenario di nascita è in corso di pubblicazione un secondo volume di Filippo D'Andrea dal titolo: “Franco Costabile. Poeta intellettuale della verità ferita”, in cui si aggiungono suoi saggi, articoli di critica letteraria, lettere inedite ed altro ancora, che consentiranno di vedere anche l'intellettuale e giornalista culturale. A tal proposito, si desidera citare anche il contributo di Pasqualino Bongiovanni sulla prosa costabiliana offerto in due preziosi volumetti contenenti scritti ed articoli sociali del Costabile: “Franco Costabile. Le notti ritrovate” e “Franco Costabile. L'anticamera della pazzia” ambedue della Lebeg edizioni. Ma pure ho trovato stimolante la prefazione del poeta Aldo Nove, nel volume della Rubbettino con le poesie del Costabile, dopo il prestigioso volume di Antonio Iacopetta “Franco Costabile. Calabritudine e poesia” (Stampa Sud) del 2006, e quello di Filippo D'Andrea. Non sono mancate anche appassionate riflessioni personali rese pubbliche attraverso articoli e convegni. Dalla Graficheditore di Lamezia Terme, che sta sostenendo tanti aspiranti scrittori locali e non, è giusto evidenziare diverse pubblicazioni sul Costabile: Giuseppe Aiello che ha tradotto in inglese le poesie per la prima volta, Francesco Polopoli che le ha offerte didatticamente, Italo Leone che ha proposto delle analisi interessanti, Pina Maione Mauro, e poi i numeri speciali di “Lamezia Storica” di Vincenzo Villella con articoli di Bagnato, Piromalli, Muraca, D'Andrea ed altri, un romanzo di Francesco Caligiuri, regista anche dei primi e preziosi docu-film sul Costabile. Dunque, in questo centenario vi sono stati diversi che hanno parlato sul Nostro, alcuni anche con qualche interessante novità e sincero amore per la lirica del Costabile. Tante associazioni, centri culturali e comitati hanno promosso iniziative significative sia a Lamezia che in altre città. Inoltre, sono previste delle Giornate Costabiliane in autunno, promosse da un sodalizio composto da università, centri culturali, associazioni, coordinate dal sottoscritto, che si celebreranno a Lamezia Terme e nel territorio regionale, con la partecipazione dei maggiori studiosi calabresi e nazionali come gesto di ringraziamento verso il grande poeta calabrese, e contributo alla sua ulteriore conoscenza. Si configura quasi una restituzione - insieme al Musical “Via degli ulivi, scritto e diretto da Chiara D'Andrea con la sua compagnia musico-teatrale composta dagli attori-cantanti Caterina Daniele, Patrizio Pierattini, Giancarlo Urbano, e la stessa regista, ed i musicisti Lorenzo Iannazzo (percussioni), Paolo Zaffino (chitarra) e Giuseppe Andricciola (basso) che si terrà il 5 dicembre 2024 al Teatro Politeama-Costabile all'interno della prestigiosa rassegna di AMA Calabria e nel complesso di tutti gli eventi sul Nostro - di ciò che ha dato alla sua Gente, ora forse più consapevole di aver avuto uno spirito, un'intelligenza, un poeta, una voce così alta nel suo passato. Inoltre, sabato 31 agosto alle 19 al Parco “Tramonte e Cristiano” (c.da Gancia) coordinata da Franca Isgrò, nel centro storico di Sambiase dove nacque e crebbe, vi sarà un significativo evento sul Costabile con la presenza di Luigi Mariano Guzzo (Università di Pisa), Fiore Isabella (poeta), Filippo D'Andrea (relatore), ed alcune canzoni del Musical”.
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