Lamezia Terme - Nel Salone Vescovile, è stato presentato il libro "Don Saverio Gatti, un prete fuori dal tempo" scritto da Mario De Grazia ed edito da Grafichèditore. Alla presenza del Vescovo mons. Serafino Parisi ne hanno parlato con l'autore, l'editore Antonio Perri, Bruno Porcelli, Gaetano Montalto e Mafalda Cardamone.
Il libro di Mario De Grazia racconta la vita di don Saverio a poco più di cento anni dalla sua nascita. Ricorda ciò che ha rappresentato nella nostra realtà e nella Chiesa lametina e calabrese. Fa emergere la statura di questo sacerdote che ha accompagnato, in un trentennio di attività del secolo scorso, la crescita umana culturale e cristiana di tante persone, soprattutto giovani che con lui sono diventati adulti ed hanno mantenuto tra loro rapporti fraterni e costruttivi. Oggi, tra conflitti disumani e guerre distruttive, con tante vittime tra civili, soprattutto donne e tanti bambini, e giovani soldati, con migliaia di migranti che annegano nel Mediterraneo e muoiono sulle vie del grande esodo, le sue parole di pace, solidarietà, accoglienza, dialogo, rifiuto delle armi, attuali come non mai, risuonano come se fossero pronunciate in questi anni e mesi così difficili.
La sua duplice fedeltà al Vangelo e all'uomo costituiscono ancora fonte di ispirazione e profezia per gli uomini di oggi. Dopo il saluto e il ringraziamento dell'editore, Bruno Porcelli ha messo in risalto l'unicità dell'esperienza vissuta accanto a lui e la capacità di don Saverio di leggere e interpretare i tempi aprendo nuove vie di crescita e di impegno sociale ed ecclesiale. Gaetano Montalto ha portato la sua esperienza di come l'incontro con don Saverio, da studente prima e da genitore dopo, abbia influito sulla sua formazione umana e cristiana, ha messo in risalto le grandi capacità di ascolto di condivisione e di guida che don Saverio sapeva mettere a disposizione dei giovani.
Mafalda Cardamone prendendo spunto dal libro ha ricostruito i passaggi salienti dello Scoutismo a Lamezia e in Calabria, a partire dalla fondazione degli scout e poi delle Guide e alla sperimemtazione del metodo della coeducazione e, quindi, all'unificazione dell' Asci e dell 'Agi nella nuova associazione mista dell' Agesci. Dopo diversi interventi del pubblico e a conclusione dei lavori c'è stato l' ispirato intervenuto del Vescovo che ha parlato dell'importanza di fare memoria della presenza di persone significative che hanno lasciato il segno nella vita di tanti e nella realtà ecclesiale e sociale lametina. La memoria, ha detto, non è solo ricordo, ma deve costituire una ricchezza culturale da spendere nella realtà odierna per dare ancora frutti e costruire futuro. "Ho molto sentito parlare di don Saverio e della sua testimonianza in città, da don Vittorio, da molti di voi, ho letto e apprezzato il libro di Mario De Grazia che ne racconta la storia, per cui mi sembra quasi di averlo conosciuto personalmente. Coltiviamone la memoria, alimentiamo la speranza e, continuando nell'impegno, non disperdiamo le sementi".
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