Catanzaro – In tanti oggi in piazza a Catanzaro per la manifestazione "Sanità, Calabria alza la testa” alla quale hanno aderito oltre 160 comitati spontanei nati in tutta la regione, e ancora i sindaci di Catanzaro, Cosenza, Reggio Calabria e Vibo Valentia, amministratori di decine di Comuni e partiti e sindacati. Lo scopo della manifestazione – promossa dal “Quotidiano del Sud” – è quello di sensibilizzare la classe dirigente regionale e nazionale sul diritto alla salute dei calabresi e sulle condizioni della sanità pubblica regionale.
“C’è oggi la necessità di raccogliersi in un progetto comune – affermano gli organizzatori - i cittadini chiedono servizi normali, bramano città normali. Un Pronto Soccorso efficiente. Paesi di montagna che non devono essere lasciati soli. Liste d’attesa accettabili. Città che cercano un futuro, con i sindaci che oggi sono in prima fila. E questa ricerca della normalità è un progetto politico nel senso più alto del termine, perché si basa sulla partecipazione e non sulla delega”.
“In questa terra di Calabria – aggiungono - si muore perché la sanità pubblica è stata smantellata. L’Italia ha la spesa sanitaria tra le più basse d’Europa, costante privatizzazione; 4,5 milioni di cittadini e cittadine che rinunciano alle cure per ragioni economiche; medici e infermieri sono in fuga dal pubblico e dall’Italia per i salari bassi e le condizioni di lavoro pessime. Il personale viene mortificato nella professionalità a seguito di esternalizzazioni continue di attività e di mancati rinnovi contrattuali da tre anni; le scelte compiute con la legge finanziaria di quest’anno dal governo Meloni e i tagli operati da tutti i governi, di centrosinistra e di centrodestra, negli ultimi 30 anni, stanno scrivendo la parola fine su quello che era considerato da molti esperti il miglior Servizio Sanitario del mondo”.
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