
Lamezia Terme - "Nel silenzio carico di attese e preghiere del reparto di Pediatria dell’Ospedale di Lamezia Terme, quest’anno è nato qualcosa di più di un semplice presepe. È nata una carezza spirituale, un segno concreto di amore che parla al cuore dei bambini, delle famiglie e di tutti coloro che attraversano la prova della malattia". Il Presepe artistico, realizzato con dedizione e profonda sensibilità dal Gruppo Presepe della Chiesa San Giuseppe Artigiano, ha preso forma grazie all’impegno e al cuore dei volontari Enzo Ferrise, Giuseppe Aloisio, Francesco Paola e Domenico Procopio. Le grandi figure che rappresentano la Natività - raccontano - non sono solo opere artistiche, ma simboli viventi di speranza, capaci di trasformare un luogo di dolore in uno spazio di luce.
In quel Bambino deposto nella mangiatoia, fragile e indifeso, tanti piccoli ricoverati possono riconoscersi. Gesù nasce proprio lì dove l’umanità è più vulnerabile, ricordandoci che Dio sceglie la debolezza per manifestare la sua forza, e che nessuna sofferenza è mai dimenticata. Questo gesto carico di significato è stato fortemente voluto dal parroco Don Fabio Stanizzo, da sempre attento agli ultimi, ai più fragili, a chi vive momenti di difficoltà. La sua sensibilità pastorale si traduce ancora una volta in un’azione concreta: portare il Natale là dove ce n’è più bisogno, là dove una luce può fare la differenza.

Il presepe, in questo contesto, diventa, evidenziano: "preghiera silenziosa, diventa annuncio: anche tra le corsie di un ospedale può nascere la gioia, anche nel dolore può germogliare la speranza. È un invito a credere che l’amore, quando è autentico, sa farsi vicino e farsi dono. Così, tra sguardi curiosi, sorrisi timidi e cuori che si aprono, la Natività continua a parlare. E lo fa con la lingua più universale di tutte: quella dell’amore che si china, che consola e che non abbandona mai".
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