
Lamezia Terme - Ottima resa per la campagna olearia di quest’anno sulla piana lametina, con un aumento del 30% nella produzione rispetto alla tornata precedente. Lo rende noto Coldiretti, attraverso le dichiarazioni del segretario zonale Luca Meringolo e del presidente Michelangelo Notarianni, che senza nascondere la soddisfazione del risultato, sottolineano la necessità, condivisa sul piano regionale, di una regolamentazione del comparto, che renda tracciabile in maniera certa l’origine del prodotto e offra maggiori garanzie alle imprese, promuovendo contratti di filiera.
“La campagna olearia 2025/2026, iniziata già nello stralcio temporale dell'ultima settimana di settembre e la prima decade di ottobre, è oggettivamente qualificata come un grande risultato dal punto di vista qualitativo”, si legge in una nota, “Le stime attese a fine settembre, che erano quelle di una produzione maggiorata di circa il 30%, hanno avuto riscontri a macchia d'olio nella nostra provincia. La piana Lametina ha rispettato le attese, meno le zone più interne altrettanto vocate all’olivicoltura. La cultivar presente nel nostro circondario, la Carolea, è una delle varietà più diffuse nel panorama olivicolo della Calabria. Infatti è presente su oltre il 50% del territorio della provincia di Catanzaro, nella Piana di Sant’Eufemia e sul 30% dell’intera superficie calabrese”.
Il segretario Meringolo e il presidente Notarianni riprendono poi i concetti espressi dall’ente a livello regionale, per via delle speculazioni economiche che stanno colpendo il comparto: “Servono misure di rafforzamento dei sistemi di tracciabilità e controllo, ma soprattutto serve fare rapidamente i controlli presso gli stabilimenti per verificare l’origine dell’olio stoccato e la presenza di pratiche sleali, garantendo controlli omogenei e in tempo reale su tutta la filiera, anche nelle OP.Ѐ necessario inoltre rivedere la normativa nazionale e regionale dando premialità all’aggregazione delle imprese olivicole professionali e promuovere i contratti di filiera nazionali e regionali”. “Nelle pratiche disoneste e truffaldine”, sottolinea il segretario, “c’è chi ci guadagna due volte e a rimetterci sono gli olivicoltori”. “Il comparto olivicolo calabrese” conclude il presidente, “non chiede protezioni, ma regole chiare, trasparenti e comuni. Solo così potremo difendere i produttori onesti e garantire ai consumatori un vero extravergine 100% italiano, ottenuto da olive di qualità, lavoro onesto e legalità. Invitiamo dunque, i nostri soci e tutti i produttori a non svendere l’olio, ma ad attendere; l’invito a cittadini e consumatori, invece, è di rivolgersi alla rete dei produttori di Campagna Amica che potranno garantire la fornitura a km zero”.
G.D.S.
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