Roma - Sono 369mila i nuovi casi di tumore in Italia stimati nel 2017. Circa il 52% riguarda persone di sesso maschile (192.000), il 48% circa (177.000) quelle di sesso femminile. È quanto emerge dal censimento ufficiale, giunto alla settima edizione, che fotografa l'universo cancro in tempo reale grazie al lavoro dell'Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom), dell'Associazione Italiana Registri Tumori (AIRTUM) e della Fondazione Aiom, raccolto nel volume "I numeri del cancro in Italia 2017", presentato oggi al ministero della Salute.
Nel 2016, viene ricordato, i nuovi casi erano stati 365.800. "L'incidenza è in netto calo negli uomini (-1.8% per anno nel periodo 2003-2017), legata principalmente alla riduzione dei tumori del polmone e della prostata, ed è stabile nelle donne, ma si deve fare di più per ridurre l'impatto di questa malattia, perché oltre il 40% dei casi è evitabile", ha affermato Carmine Pinto, presidente nazionale Aiom.
Più malati al Nord, ma minore sopravvivenza a Sud
"Si conferma, anche nel Rapporto 2017, un'Italia a due velocità per quanto riguarda il cancro: emerge infatti una forte difformità tra il numero di nuovi casi registrati al Nord rispetto al Centro e al Sud, sia negli uomini che nelle donne". Lo ha detto Lucia Mangone, presidente Airtum, illustrando al ministero della Salute i dati contenuti.
"Al Nord - ha spiegato Mangone - ci si ammala di più rispetto al Sud. Il tasso d'incidenza tra gli uomini è più basso dell'8% al Centro e del 17% al Sud/Isole rispetto al Nord e per le donne del 5% e del 18%. Alla base di queste differenze vi sono fattori protettivi che ancora persistono al Sud, ma anche una minore esposizione a fattori cancerogeni (abitudine al fumo, inquinamento ambientale ecc.). Per contro - ha aggiunto Mangone - al Sud si sopravvive di meno: nelle regioni meridionali, dove gli screening oncologici sono ancora poco diffusi, non si è osservata la riduzione della mortalità e dell'incidenza dei tumori della mammella, colon-retto e cervice uterina".
Pancreas ancora "bestia nera", colon-retto e seno diffusi
"La bestia nera in termini di mortalità in entrambi i sessi riguarda ancora il tumore del pancreas (solo 8% i pazienti vivi a 5 anni dalla diagnosi)". Lo ha detto Carmine Pinto, presidente nazionale Aiom. “Le 5 neoplasie più frequenti nel 2017, - ha poi aggiunto Pinto - sono quelle del colon-retto (53.000 nuovi casi), del seno (51.000), in crescita solo nelle fasce di età dove si è avuto un ampliamento dello screening, cioè fra i 45-49 anni e nelle over 70, del polmone (41.800), della prostata (34.800) e della vescica (27.000).
"Boom" di tumori al polmone fra donne (+49% in 10 anni)
"È un vero e proprio boom di diagnosi di cancro del polmone fra le donne: 13.600 nel 2017 (+49% in 10 anni), dovuto alla forte diffusione del fumo fra le italiane". Nel volume, presentato oggi al ministero della Salute, si precisa inoltre che "crescono in entrambi i sessi anche quelli del pancreas, della tiroide e il melanoma, mentre sono in calo le neoplasie allo stomaco e al colon-retto, grazie anche alla maggiore estensione dei programmi di screening". Il tumore che ha fatto registrare nel 2014 il maggior numero di decessi, viene sottolineato, è quello al polmone (33.386), seguito da colon-retto (18.671), mammella (12.330 decessi), pancreas (11.186) e stomaco (9.557)
Aiom: mortalità continua a diminuire
"La mortalità continua a diminuire in maniera significativa in entrambi i sessi come risultato di più fattori, quali la prevenzione primaria (in particolare la lotta al tabagismo), la diffusione degli screening su base nazionale e il miglioramento diffuso delle terapie in termini di efficacia e di qualità di vita in un ambito sempre più multidisciplinare e integrato". Ad affermarlo, nel corso della presentazione del volume è stata Stefania Gori, presidente eletto Aiom, che ha poi aggiunto: "Più pazienti hanno lunghe sopravvivenze e più persone guariscono dal cancro: e questo è un importante risultato di sanità pubblica”. Complessivamente, la sopravvivenza a 5 anni nelle donne raggiunge il 63%, migliore rispetto a quella degli uomini (54%), in gran parte determinata dal tumore del seno, la neoplasia più frequente fra le italiane, caratterizzata da una buona prognosi. I cittadini che si sono ammalati nel 2005-2009 hanno una sopravvivenza migliore rispetto a chi è stato colpito dalla malattia nel quinquennio precedente sia negli uomini (54% vs 51%) che nelle donne (63% vs 60%). Le percentuali più alte a 5 anni si registrano in Emilia-Romagna e Toscana sia negli uomini (56%) che nelle donne (65% donne).
"Un bilancio nel suo complesso fortemente positivo - ha osservato Carmine Pinto, presidente nazionale Aiom - perché, anche con minori risorse economiche disponibili in percentuale del PIL rispetto ai Paesi dell'Europa occidentale, la sanità pubblica italiana raggiunge questi importanti risultati.
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