Catanzaro – Un patto territoriale di Comunità per la sicurezza nei luoghi di lavoro ed arginare infortuni e morti bianchi nella provincia di Catanzaro. A firmarlo oggi in prefettura, alla presenza della massima autorità governativa Castrese De Rosa, le istituzioni più importanti, a partire dal sindaco di Lamezia Terme, Mario Murone, comune nel quale nel 2025 si sono registrate ben 3 morti bianche: due nell’area industriale e un’altra – l’ultima – in un cantiere sull’autostrada A2 in provincia di Cosenza ma che ha coinvolto un operario della città.
Tra gli altri firmatari la Provincia, il Comune di Catanzaro e i vertici delle Forze di Polizia e dei Vigili del Fuoco, l’Università della Magna Graecia, il Presidente della Camera di Commercio di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia, i Presidenti delle Associazioni di Categoria, i segretari provinciali delle organizzazioni sindacali e i dirigenti di Inail, Inps, Ispettorato del Lavoro, Ufficio Scolastico Provinciale, Azienda Sanitaria Provinciale, i presidenti di ANMIL, degli Ordini del Consulenti del Lavoro e dei tecnici della prevenzione negli ambienti e nei luoghi di lavoro.
Il fine del patto è monitorare il fenomeno e promuovere la messa in rete di percorsi formativi e di prevenzione. "Ci sono 34 istituzioni, 34 firmatari - ha spiegato De Rosa - di un patto che parte da lontano, dal primo infortunio mortale a Lamezia a gennaio. La sicurezza è una priorità, non è mai un costo ma è un dovere morale. Costruiamo una rete territoriale in cui ognuno da sindacati, amministrazioni, università, forze dell'ordine lavorano insieme analizzando i numeri e propongono le iniziative più opportune, controlli congiunti, contrasto a irregolarità a partire dal lavoro nero".
"Abbiamo avuto un tristissimo primato nel 2025 con la prima morte sul lavoro- ha affermato Murone - stiamo oggi difendendo un diritto fondamentale del cittadino e della comunità".
G.V.
I settori più colpiti
L’incidenza del fenomeno richiama la necessità di innalzare la soglia d’attenzione dal momento che, stando ai dati disponibili, nella provincia di Catanzaro le denunce di infortunio mortale sono state 7 nel 2022, 8 nel 2023 e 7 nel 2024, ai quali si aggiungono i “ sinistri ignoti” in quanto avvenuti nelle pieghe del “lavoro nero”. Tra i settori più colpiti compaiono l’Industria, i Servizi, l’Agricoltura, l’Edilizia e l’Artigianato. Con il “Patto di Comunità” si intende delineare un nuovo modello di prevenzione e contrasto al fenomeno degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali incentrato su livelli crescenti di formazione e sulla diffusione delle acquisizioni tecnologiche più recenti di supporto agli operatori economici. Il risultato perseguito è duplice e mira ad orientare i lavoratori a compiere azioni anche complesse in sicurezza e a condividere le informazioni con tutte le Parti firmatarie, per far luce anche su tutte quelle situazioni (c.d. “incidenti mancati”) che hanno costituito e costituiscono una criticità ma che spesso non sono sfociati e non sfociano in concreti episodi incidentali. Alla stessa logica rispondono le forme di incentivazione, che prendono spunto dalle regole previste da INAIL per la riduzione del premio assicurativo, ed è rivolto, quale misura premiale, ai datori di lavoro che adottano interventi rafforzativi della sicurezza sui luoghi di lavoro.
Una funzione specifica è assegnata alle Agenzie formative (Scuole ed Università) allo scopo di dotare i giovani di una coscienza critica con la previsione dell’insegnamento della sicurezza del lavoro, onde poter acquisire conoscenze non soltanto in modo nozionistico, ma in un’ottica di prevenzione e protezione. Percorsi di formazione dedicati sono assicurati ai lavoratori stranieri tenuto conto del fatto che la difficoltà di comprensione linguistica, oltre che costituire un ostacolo per l’integrazione nel tessuto sociale, è anche causa di maggiore rischio di infortunio in ambito lavorativo. Nella direzione del miglioramento degli standard di sicurezza i soggetti firmatari, nelle forme consentite dai rispettivi ordinamenti e compatibilmente con le risorse umane disponibili, si impegnano a diffondere indicazioni ed istruzioni operative per la mitigazione del rischio in relazione al contesto lavorativo. L’insieme delle iniziative messe in campo viene poi affidato al monitoraggio periodico di un apposito Organismo incaricato di seguirne l’andamento e testarne l’efficacia.
I compiti del Tavolo
Spetta ad un Tavolo di Coordinamento permanente per la prevenzione degli infortuni, la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro e la legalità presieduto dal Prefetto, al quale partecipano i rappresentanti dei soggetti firmatari, il compito di:
- monitorare il fenomeno degli infortuni e delle malattie professionali nei luoghi di lavoro in tutti i settori economico – produttivi e promuovere la raccolta delle notizie, comprese quelle relative a precursori di situazioni potenzialmente a rischio, compresi i mancati infortuni;
- monitorare le forme di lavoro irregolare o svolto in condizioni non dignitose, a causa di sfruttamento, discriminazioni, caporalato, mancati diritti, disuguaglianze, anche in sinergia con il Tavolo provinciale costitutivo della Rete del Lavoro Agricolo di Qualità;
- promuovere la messa in rete di metodi, modelli e percorsi formativi al fine di individuare temi di comune interesse, sviluppare studi e approfondimenti utilizzando la “rete delle competenze” e le “buone pratiche” già avviate;
- diffondere specifiche campagne di sensibilizzazione mirate alle situazioni più critiche e sensibili, anche nei confronti degli Enti preposti a funzioni ispettive. La Cabina di Regia si avvarrà di un apposito Osservatorio di cui fanno parte i rappresentanti degli organi deputati ai controlli (Inail, Inps, Ispettorato Territoriale del lavoro e Asp) con il compito di raccogliere e mettere a sistema i dati e le informazioni acquisite in forma aggregata e statistica proponendo al Tavolo di Coordinamento le iniziative più opportune.
“Il Patto vuole esprimere l’intendimento di un intero territorio a voler lavorare insieme per contrastare in modo efficace quella che costituisce oggi una vera emergenza, insieme alla comune volontà di non dividersi in azioni frammentarie e non coordinate, lavorando anzitutto sulla formazione, su controlli congiunti e coordinati e sulla diffusione di una cultura della sicurezza nei luoghi di lavoro che faccia comprendere che la vita umana va tutelata sempre con investimenti appropriati e con rispetto della dignità di tutte le persone”.
Reazioni
CISL Magna Grecia: “Parte un nuovo modello di prevenzione e formazione sulla sicurezza”
"Con la sottoscrizione, avvenuta oggi in Prefettura a Catanzaro, del Patto territoriale di comunità per la prevenzione degli infortuni, la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro e la legalità, per la prima volta si costruisce un’azione di sistema e di coordinamento, superando la frammentazione degli interventi finora portati avanti in maniera disorganica. Coordinamento, pianificazione e programmazione diventano le parole chiave per anticipare i rischi e garantire tutele diffuse e durature in ogni ambito lavorativo". E’ quanto afferma il segretario generale della CISL Magna Grecia Daniele Gualtieri, che ha promosso la sottoscrizione del Patto. "Questo Patto - ha aggiunto Gualtieri - concretizzato grazie alla sensibilità e all’impegno del prefetto Castrese De Rosa, rappresenta una svolta necessaria nella prevenzione degli infortuni sul lavoro. Non è un traguardo, ma un punto di partenza: da qui deve muovere un impegno corale e permanente che responsabilizzi aziende e lavoratori sulla cultura della sicurezza e della legalità, a partire dalla formazione, che non può ridursi a un mero adempimento burocratico, ma deve diventare vera crescita delle competenze e consapevolezza dei rischi. In tal senso riteniamo strategico sperimentare percorsi di formazione congiunta e dare piena attuazione al nuovo Accordo Stato-Regioni del 24 maggio 2025, che per la prima volta rende obbligatoria la formazione dei datori di lavoro. Un cambiamento normativo che può e deve diventare un’opportunità di crescita collettiva. Abbiamo voluto fortemente che nel Patto ci fosse anche un riferimento agli appalti, in particolare in edilizia, per garantire tutele a tutte le figure coinvolte, inclusi i datori di lavoro operativi sui cantieri. Così come riteniamo fondamentale il rafforzamento degli incentivi INAIL per chi investe, con continuità e serietà, nella salute e sicurezza. Non possiamo però fermarci alla sola prevenzione dell’infortunio: salute e sicurezza passano anche dagli stili di vita. Per questo è prezioso il contributo dell’Azienda sanitaria, affinché il tema della sicurezza si connetta con una più ampia cultura del benessere psico-fisico. Come CISL Magna Grecia continueremo a fare la nostra parte, con responsabilità e spirito costruttivo", ha concluso Gualtieri.
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