Conflenti – Un’occasione di ricordo e riflessione, verso la solidarietà e la speranza. Conflenti, come ormai da tradizione, anche quest’anno ha ospitato la Giornata della Memoria del donatore defunto promossa da Avis Conflenti in collaborazione con Avis provinciale di Catanzaro. Presente, il presidente provinciale Giampaolo Carnovale insieme ai rappresentanti delle delegazioni Avis di Decollatura, Soveria Mannelli, Motta Santa Lucia e Nocera Terinese. La mattinata è stata caratterizzata da diversi momenti. Il primo, un gesto simbolico ma carico di significato: piantare un albero. Nelle aiuole sovrastanti l'Istituto Scolastico, sono state messe a dimora due piante, entrambe regaleranno fiori di colore rosso come il sangue: il callistemone, definito l’Albero del Donatore, e una camelia, in ricordo delle donatrici defunte. A seguire, nella Basilica Santuario della Madonna della Quercia di Visora don Giovanni Marotta ha celebrato la Santa messa nel corso della quale sono stati commemorati anche i donatori e le donatrici defunte e, a seguire ringraziamenti, foto di rito e un momento conviviale.
Avis comunali unite, quindi, per onorare la memoria dei donatori e delle donatrici che non ci sono più fisicamente ma che hanno lasciato un segno di vita e di speranza. “Persone silenziose - sottolinea la Presidente di Avis Conflenti Serena Villella - spesso anonime, ma dal cuore grande. Uomini e donne che hanno scelto, nel corso della loro vita, di donare una parte di sé per il bene degli altri. Oggi il loro esempio ci accompagna, ci parla, ci insegna”. Per i volontari, infatti, il dono del sangue non è solo un atto sanitario ma, prosegue la Presidente: “un atto di amore, di responsabilità civile, di fiducia nella vita. Che il loro ricordo continui a vivere nelle nostre azioni, nelle nostre scelte, e nel modo in cui ogni giorno scegliamo di prenderci cura gli uni degli altri”.
Un impegno costante, quello delle associazioni volontari italiani del sangue al quale oggi si avvicinano sempre più giovani. “Ci auguriamo di essere all’altezza dell’eredità che ci hanno lasciato - dichiara infine Villella ricordando i membri Avis che li hanno preceduti - un’eredità fatta di altruismo, di costanza, di silenziosa generosità”.
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