Sanità lametina, Base Popolare: "Si facciano scelte decise e comprensibili"

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Lamezia Terme – Sui problemi della Sanità, intervengono, Nicola Mastroianni Base Popolare responsabile provincia di Catanzaro, Vincenzo Nicotera responsabile Base Popolare Lamezia. “Ormai - scrivono in una nota congiunta - è diventato troppo facile fingere di lamentarsi soprattutto in campagna elettorale. Ma noi diciamo basta fuggire dalle responsabilità! Base Popolare, si schiera con i cittadini, e finalmente tutti rispondano per le proprie responsabilità a partire dalla politica, dalla dirigenza amministrativa e sanitaria, fino al personale medico ed infermieristico. Insomma, si mettessero una mano sulla coscienza e chi è senza peccato scagli la prima pietra. La popolazione ha bisogno di verità e un netto distacco dai giochi e le raccomandazioni della politica, dalle negligenze amministrative e quelle del personale, soprattutto quello “imboscato”, tutti s’interroghino seriamente sul dramma della nostra Sanità. Ciò non significa che facciamo di tutta l’erba un fascio, perché comprendiamo e sappiamo che c’è chi lavora, anche bene e da tanto, le loro professionalità e i loro sacrifici, vengono mortificati e penalizzanti da quanto abbiamo esposto sopra. A chi amministra chiediamo di fare scelte decise senza perdere altro tempo, e alla politica di smettere di tacere e in questa campagna elettorale, deve rendere conto di ciò che non ha fatto. In ogni caso, se seriamente ci si vuole impegnare, basta lamenti ma agiamo tutti. Certo sappiamo che mandare avanti la Sanità in Calabria, non è una passeggiata, è diventato un problema che di trascina da anni, ma non ha più senso fingere di volere soluzioni senza pretendere realmente che ci siano”.

Oggi, rendono noto: “Base Popolare accoglie la richiesta di Lamezia Terme del suo hinterland (oltre 23 comuni), di alcuni comitati e di associazioni che li rappresentano, insomma di cittadini che si sono rivolti a noi chiedendo anche il nostro sostegno. La nostra compagine è di nuova formazione ma non di poca esperienza e ha valori radicati, sulla base di ciò comprendiamo quanto è necessario avere coraggio in questo momento. Risposte per Lamezia, è questo che chiediamo portando alcuni esempi della situazione a volte paradossale di un ospedale che non riesce a dare le risposte adeguate.

  • Perché l’inutilizzo della struttura dedicata all’Emodinamica? Pronta da tempo, all’avanguardia tecnologicamente, è disponibile per l’urgenza nella parte centrale della Calabria e fondamentale per il supporto anche a Catanzaro e Vibo Valentia. Sono stati spesi tanti soldi, è già da tempo pronta, ma è un ricettacolo di polvere, e addirittura si ipotizzare di spostarla altrove. Ci spiegassero perchè non apre o ci dicessero chi e perché ha deciso di farla Lamezia se qui deve stare? I soldi potevano essere spesi per ciò che realmente viene utilizzato e per migliorare l’esistente. Ma perché la politica che su questo territorio viene eletta tace, è sparita da tempo?
  • Vorremo sapere quale è, per esempio, la situazione di quei reparti dove i medici sono andati o andranno in pensione?
  • Quando si prenderanno provvedimenti nel momento in cui esplode la protesta dei cittadini in difficoltà?
  • Quindi, vogliamo risposte anche per quei reparti dove si lavorare per migliaia di visite l’anno con un già risicato numero di medici e infermieri?
  • Da settembre in poi non si potrà mantenere lo stesso ritmo con un solo medico o poco più. Un esempio per tutti Diabetologia dove i pazienti sono migliaia e si potrebbe anche essere molto utili per le patologie legate alla tiroide, grazie alle capacità processuali di chi ci lavora. Ma da settembre sarà un servizio ancora più penalizzato e in affanno se non arrivano i medici a supporto.
  • Gastroenterologia, va avanti con file d’attesa indicibili, perché? Oltre a ció non si comprende nemmeno perché non sono consentite visite intramoenia.
  • Ancora, aspettiamo chi ci fa sapere cosa ne sarà di Urologia, Otorinolaringoiatria, dei ricoveri in Neurologia, soprattutto per i malati di Sclerosi multipla, delle cure per i malati oncologici, delle liste d’attesa in Cardiologia, o di Pediatria che ha difficoltà ma non si arrende mai, come tanti altri. Chi ci può dare risposte su Dermatologia, sull’ambulatorio per l’ecodoppler.
  • Perché per quanto riguarda oculistica non viene fornita nuova tecnologia e non si procede ad assegnare una sala operatoria al fine di consentire di smaltire le attese? In altre strutture è stato fatto e lo stanno facendo con risultati importanti. Basti pensare a quanto lavoro potrebbero fare in più in una sala operatoria dedicata, visto che non ha bisogno dell’anestesista. Se poi volgiamo esagerare quanti soldi in più porterebbe la struttura diretta dal dottor Alfonso Durante, che lavora in maniera eccellente, se potesse muoversi in autonomia dal blocco operatorio?
  • Malattie Infettive, relegata in un ambulatorio dove opera l’instancabile dottoressa Berardelli, quando aprirà realmente il nuovo reparto?

In tutto quello che stiamo descrivendo c’è una questione di giuste scelte, non altro. Invece assistiamo al silenzio della politica e alle attese amministrative. Pensare che si ricevono encomi per i nostri medici, ma per alcuni ricoveri si va in giro per la Calabria come pacchi postali. I medici che hanno voglia di lavorare non sono messi in condizioni di dare risposte ad un’utenza sempre più sconfortata da lunghe liste d’attesa, da un peregrinare ingiustificato per tutta la provincia se non oltre. Conosciamo l’impegno del generale Antonio Battistini, che non ha trovato ‘rose e fiori’, ed è anche a lui che ci appelliamo. I malati non hanno tempo, le famiglie non hanno la possibilità di continuare peregrinare per la regione e anche oltre, per visite e controlli. Per chi deve curarsi non può continuare così.  L’estate è dura ma da settembre non andrà meglio.

È necessaria una battaglia politica forte e deve essere trasversale, ecco perché per noi è importante quanto associazioni e comitati hanno fatto e stanno facendo. La politica deve smettere di tacere, deve scendere in prima linea. Ma niente più promesse, nessun pennacchio o paternità delle battaglie sulla pelle delle persone. Bisogna far sentire alle persone che non sono sole in una lotta sociale e civile, per i diritti dei malati e delle loro famiglie. Noi siamo disponibili al dialogo, a presentare le nostre proposte per arrivare ad alcune soluzioni in tempi brevi. Abbiamo scritto agli uffici regionali ed in particolare alla dottoressa Iole Fantozzi per chiedere un incontro e capire quale progetto c’è sull’ospedale di Lamezia Terme. Qualcuno dirà, “una volta ancora?” Si! Ancora una volta si dovrà pretendere attenzione, riteniamo non basti mai. Pensiamo che ci ascolterà perché conosciamo il suo lavoro.

Riteniamo che la dottoressa ci darà l’opportunità di comprendere il perché sembra che su questo ospedale ci siano interventi a “SPOT”, che pare vogliano gettare fumo negli occhi delle diverse popolazioni che ad esso afferiscono. La brutta impressione che si ha è che realmente niente decolli sul serio e nulla punti al mantenimento delle professionalità ed i servizi che già esistono, né tanto meno, a crearne di nuovi che servirebbero a tutta la Calabria, non solo all’area centrale. E la politica tace sui bisogni primari della popolazione, sulla mortificazione del personale che nonostante gli enormi sacrifici non trova risposta a richieste fondamentali. L’ospedale un giocattolo in mano di pochi? Non vogliamo pensare questo! Però le risposte servono e devono arrivare”, concludono Nicola Mastroianni e Vincenzo Nicotera.

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