Lamezia Terme - Viabilità, decoro urbano e rilancio delle attività commerciali al centro del nostro incontro con il presidente di Confcommercio, Giuseppe Cotroneo e il presidente di Confesercenti, Pino Crapella. Con loro abbiamo affrontato i nodi che riguardano il settore e dai quali sono arrivati spunti e suggerimenti in un’ottica di collaborazione fra categorie ed Enti sul territorio. Lo sguardo di Confcommercio su negozi in crisi e proposte per il futuro.
Ci sono a Lamezia delle criticità per quanto riguarda la viabilità, sui due corsi principali cuore nevralgico, ma anche nel resto del territorio. Cosa avete detto al sindaco e quali soluzioni eventualmente si prospettano?
“La viabilità è il tallone d'Achille di Lamezia non solo sui due corsi, ma nella città intera. Questo determina dei cattivi spostamenti e molto spesso la voglia dei cittadini di fermarsi e quindi non vivere la città. E, in una città che è molto estesa come Lamezia, purtroppo questo determina uno stazionamento delle persone nei propri ambiti, nei propri confini. Quindi non c'è molta interazione per cui l'implementazione della viabilità è il primo punto all'ordine del giorno, così come quello del decoro urbano, della sicurezza anche dal punto di vista igienico sanitario. Si stanno prendendo, in considerazione della viabilità, alternative per evitare la congestione sui soliti nodi principali come per esempio via Marconi o Rettifilo Bagni. Insomma, sfruttare le capacità del territorio che già ci sono e cercare di implementarli proprio per veicolare il traffico anche su altri fronti".
Cosa pensa del progetto sperimentale che riguarda il tratto di corso Numistrano? Ne avete parlato? Siete d'accordo?
"Il progetto del consigliere Pegna è un progetto molto articolato di variazione della viabilità. In pratica, su corso Numistrano per esempio si tornerebbe al senso di marcia che c'era tanti anni fa, quindi invertendo il senso di marcia attuale con ingresso dalla Madonnina con doppio senso. Ovviamente tutte le soluzioni andrebbero studiate e provate, perché la soluzione in tasca di primo acchito non ce l'ha nessuno. Come succede in tanti altri centri simili, si prova una variazione, si dà un arco di tempo di tre mesi, sei mesi. Si vede se è migliorativa o peggiorativa si cambia e se ne fa un'altra".
Dopo due anni di pandemia si torna alla normalità con la ripresa delle processioni e con un maggiore afflusso in città anche dai comuni vicini. Cosa vi aspettate?
“Ci sarà più movimento e per questo ricadiamo sempre nello stesso discorso. Una città che deve essere più ricettiva, una città in cui i propri cittadini, e quelli che vengono da fuori, possono muoversi agevolmente. Si è parlato per esempio delle possibilità di creare dei parcheggi e di favorire anche la mobilità interna tramite altri mezzi che non siano le auto proprie. C'è la necessità, in primis, di mettere in rete - come stiamo iniziando a fare noi - gli esercenti della città, perché secondo noi è l'unico mezzo per poter avere una forza importante e condivisa che attualmente purtroppo non c'è. C’è poco da fare, l'unico modo per venir fuori da questa impasse attuale, sono le sinergie tra società civile, istituzioni e mondo dell'imprenditoria. Solo lavorando in sinergia tutti insieme, creando una grande network attivo e fattivo, si può uscire dal problema".
Quali sono i programmi della Confcommercio per i prossimi mesi?
"Devo dire anzitutto che io ringrazio sempre Confcommercio Calabria centrale, nella persona di Pietro Falbo e del suo direttivo, che hanno inteso investire su Lamezia Terme per riaprire Confcommercio con una sede importante e che svolge anche attività di servizi quotidianamente. Non dimentichiamo che la sede è aperta da lunedì a venerdì al pubblico per svolgere tutte le attività di servizi inerenti la Camera di commercio. Per quanto riguarda l'attività di programmazione e rappresentativa, io sono stato eletto da poco tempo e insieme a me fanno parte del Direttivo dei giovani e validissimi imprenditori della città che si occupano di settori diversi, dalla moda al commercio, al mondo dei fiori, della ristorazione, dell'hospitality. Tutti con competenze diverse ma che devono agire insieme per lavorare a quel grande progetto che abbiamo, come dicevo prima, di un network attivo in città e un aiuto alla città con la creazione di Piano commerciale e questo presume un grande studio, una mappatura. Un lavoro molto lungo ma noi stiamo cercando di lavorare in questa direzione".
Nei giorni scorsi avete incontrato il sindaco e affrontato alcuni dei problemi che interessano la vostra categoria ma non solo. Come è andata?
"L'incontro è stato per noi molto importante perché era il primo incontro ufficiale tra la delegazione del Direttivo di Confcommercio Lamezia e il sindaco Mascaro. Abbiamo parlato delle problematiche più attuali della città, quelle più sentite e quelli che dovrebbero essere secondo noi i primi atti da mettere in campo per cercare di dare una mano alle attività, a lavorare per il meglio e alla città ad essere più ricettiva. Ci siamo trovati d'accordo sulle soluzioni, fermo restando i vincoli burocratici, economici eccetera che attualmente impediscono una piena esecuzione di questi lavori. Siamo rimasti d'accordo che la nostra collaborazione proseguirà nel tempo, in maniera quanto possibile stabile, per lavorare insieme alla soluzione dei vari problemi".
Per la cronaca, oltre al presidente Cotroneo, fanno parte del Direttivo di Confcommercio, Elena Vera Stella stilista, Maria Antonietta Caputo orafa; Francesco Mastroianni fiorista; Antonio Mendicino ristoratore; Luca Caligiuri chef; Cristian Costanzo imprenditore; Vincenzo Genovese commerciante; Mariano Cimino albergatore.
L'analisi di Confesercenti su commercio e soluzioni per la città
Per Pino Crapella, presidente di Confesercenti, “le criticità della città sono da sempre le stesse. Problemi di ordine pubblico, di viabilità, problemi del decoro urbano. Quello di avere tre ex comuni che però non si sono integrati, amalgamati, per cui viviamo tre realtà diverse, con S.Eufemia che è diventata in parte una sorta di Chinatown, però c'è da dire che è stata una forma per ravvivare quella zona perché con il declassamento della stazione ferroviaria, è diventata praticamente un ghetto".
Lamezia con tante criticità e con i problemi da lei accennati. Cosa si può fare?
"Si, ci sono cose che esistono da tanto tempo. Penso a cosa si potrebbe fare con l'ex zuccherificio, il collegamento con l'aeroporto che manca dalla stazione e tanto altro per rimanere a S. Eufemia. Per quanto riguarda il commercio, purtroppo la situazione è diventata insostenibile da quando è scoppiata la pandemia perché non ci siamo assolutamente ripresi. Poi noi a Lamezia ci portiamo dietro tre scioglimenti comunali per infiltrazioni mafiose che pesano tanto sull'economia della città. Per molti anni siamo rimasti senza una guida, così come nell'ultimo periodo. Purtroppo i vari commissari che si sono succeduti non potevano programmare. Ora, abbiamo un'Amministrazione anche se da poco, e speriamo che si dia da fare per programmare lo sviluppo".
Una grande opportunità oggi potrebbe arrivare dei fondi Pnrr. Cosa ne pensa?
"Però fino ad oggi è tutta lettera morta. Bisogna trovare qualche forma per poter dare un sostegno alle microimprese che ci sono nel territorio. Ora non è facile dare dei suggerimenti, però c'è da dire per esempio che abbiamo dei mercatini che erano un fiore all'occhiello a Lamezia. Ora sono diventati praticamente dei mercatini insignificanti dove la gente non va. Né gli operatori, né l'utente perché non trovano attrattiva. Ecco, la prima cosa da fare bisognerebbe capire perché non c'è attrattiva".
È importante la partecipazione della vostra categoria alle Commissioni consiliari per dare un contributo?
"È da tanto tempo che lo chiediamo. Abbiamo avuto anche vari incontri con il vicesindaco, il Comandante dei Vigili, gli uffici preposti. Però è rimasta lettera morta. Gli uffici stanno cercando di lavorare, di capire, di vedere. Si parla di spazi, di aree e quant'altro. Non posso dire che non ci siano incontri o non c'è stata la predisposizione all'ascolto e la buona volontà degli amministratori, ma non si è tradotto in nessun atto pratico. E le cose che sto dicendo sono a costo zero, non c'entrano finanziamenti o Pnrr. Praticamente sono cose che si potrebbero realizzare con un po' di buona volontà. Che vuole che le dica? Siamo in una situazione d'emergenza drammatica. Io capisco, vado al Comune e gli uffici sono vuoti, si sono svuotati di tutti i dipendenti perché sono andati in pensione, vedi anche effetto quota 100. Stessa cosa al Comando dei Vigili urbani".
Insomma, una città in emergenza nell'emergenza?
"Si, esatto. Speravamo che si sbloccassero le assunzioni per infoltire l'organico e invece non è ancora così. Certo, non mi sento di puntare il dito contro questo o quello, perché stiamo parlando di una città che ha avuto 5 o 6 sindaci che si sono succeduti. Lamezia, soprattutto per la vocazione che ha sempre avuto dal punto di vista commerciale dagli anni 70 fino agli anni 90, adesso non ce l'ha più. Ora bisogna progettare iniziative che si potrebbero portare avanti per recuperare quell'attrattiva di cui godeva la città, ma c'è bisogno di essere supportati dalla politica".
A. C.
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