Calabria: Leone di bronzo, sommozzatori dei carabinieri cercano altri reperti

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Reggio Calabria, 22 agosto - Il nucleo sommozzatori dei carabinieri di Messina è giunto a Capo Bruzzano, nel mare antistante la costa di Bianco, dove è stata ritrovata l'effige di una testa di leone in bronzo, ed ha iniziato le ispezioni in mare. Quattro militari hanno raggiunto a bordo di un gommone il luogo del ritrovamento del leone di bronzo e successivamente si sono spostati di 2-300 metri dove sono stati avvistati degli oggetti in metallo bloccati dagli scogli. Ieri, inizialmente si era prima ipotizzato che si trattasse di una armatura o di una statua e poi di materiale metallico. Ora i carabinieri effettueranno gli accertamenti per capire di cosa si tratta realmente. Ai sommozzatori è stato affidato anche l'incarico di verificare la presenza di una nave il cui relitto sarebbe stato avvistato nella zona dove è stato rinvenuto il leone di bronzo. Sulla spiaggia ci sono i carabinieri del nucleo tutela patrimonio artistico di Cosenza ed i militari di Bianco. Da stamane si sono radunati anche molti curiosi e turisti che assistono alle operazioni dei sommozzatori. A Capo Bruzzano sta giungendo anche la soprintendente dei beni archeologici della Calabria, Simonetta Bonomi.

Aggiornamento:

Si sono concluse le ispezioni dei carabinieri del nucleo sommozzatori di Messina a Capo Bruzzano. I militari non hanno trovato traccia della nave la cui presenza era stata segnalata dai sub che hanno ritrovato l'effige del leone di bronzo. Al termine delle ispezioni i sommozzatori hanno lasciato l'area. La soprintendente ai beni archeologici della Calabria, Simonetta Bonomi, ha assistito a tutte le operazioni insieme al comandante del nucleo tutela patrimonio artistico di Cosenza, Raffaele Giovinazzo, ed al comandante della compagnia dei carabinieri di Bianco, Francesco Donvito. "Nell'ispezione della prima area - ha detto Bonomi - dove era stata segnalata la presenza di un'armatura o di una statua é stato trovato il radiatore di un motore per imbarcazione. Nella seconda area, dove è stata trovata la testa di leone in bronzo, le ricerche hanno dato esito negativo. In quell'area era stata segnalata la presenza di una nave". Intanto la testa di leone è stata nuovamente affidata ai carabinieri del nucleo tutela patrimonio artistico che la porteranno all'Università della Calabria dove, già dai prossimi giorni, saranno effettuate le analisi chimiche e fisiche per stabilire l'epoca di realizzazione. Poi ci sarà il restauro. "La testa del leone - ha concluso Bonomi - è un pezzo enigmatico. Da una prima analisi potrebbe appartenere ad epoca romana o addirittura a quella rinascimentale".

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