Lamezia, accusato di indebita percezione del reddito di cittadinanza: assolto 38enne

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Lamezia Terme – È stato assolto dal Gup presso il Tribunale di Lamezia Terme, un 38enne che era stato accusato, in un’operazione eseguita nel 2021 insieme ad altri soggetti, del reato di "false dichiarazioni" al fine di ottenere indebitamente il beneficio del “Reddito di cittadinanza” attestando di non aver riportato condanne mentre, invece, era stato condannato per associazione di tipo mafioso con sentenza divenuta irrevocabile nel 2014. Nei giorni scorsi, quindi, il Gup ha assolto, nel processo celebrato con rito abbreviato, Antonio Ventura, relativamente al percepimento del Rdc sul presupposto della carenza del dolo.

L’uomo, difeso dall’avvocato Pasquale Naccarato del foro di Cosenza, ha reso anche spontanee dichiarazioni. Il legale ha dimostrato che “non c’era consapevolezza della volontà di frodare lo Stato. Nonostante ha dei carichi pendenti è stato dimostrato che non ha dolosamente tenuto nascosto il casellario giudiziario e, pertanto è stato assolto”. Il Pm aveva chiesto 1 anno e 4 mesi. Sul punto la Cassazione chiarisce che: “non è di per sé punibile chi attesti falsamente, nell’autocertificazione, di non aver riportato condanne, se manca la prova del dolo o vi è particolare tenuità del fatto”.

La legge dispone la revoca del beneficio con efficacia retroattiva e il RdC non può essere nuovamente richiesto prima che siano passati 10 anni dalla condanna.

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