Lamezia Terme, 4 maggio - A distanza di 24 ore, quasi esatte, si continua a piazzare ordigni esplosivi, incuranti dell'ora. Alle 14:52 su via Marconi, all'incrocio con via S. Miceli, è stata fatta esplodere una bomba di medio potenziale nel gazebo in legno-plastica della pizzeria Furfantella. All'inizio, la polizia giunta sul posto subito dopo lo scoppio, non ha trovato nulla se non l'odore acre avvertibile a diverse centinaia di metri di distanza. Successivamente, ulteriori ispezioni hanno appurato come l'ordigno sia stato posizionato dentro il palo in plastica del gazebo. Ignoti si sarebbero introdotti liberamente nel giardinetto della chiesa della Pietà, dove insistono anche alcune panchine e dove si ritrovano abitualmente ragazzi della parrocchia e persone anziane. Dalla parte dietro la pizzeria, e non sul lato strada, la mano criminale avrebbe così collocato il suo pacco esplosivo. A causa della deflagrazione è stato squarciato il telo in plastica che copriva parte del gazebo oltre a far saltare un cavo elettrico del locale. All'esterno, la deflagrazione ha fatto sobbalzare un palo di sostegno ad una recinzione vicino la chiesa della Pietà. Sul posto, oltre alle forze dell'ordine, è subito accorso il proprietario della pizzeria. Anche don Giancarlo Leone, parroco della Pietà, si è fatto vedere visibilmente scosso dell'attentato a pochi passi dalla sua chiesa. La polizia scientifica ha repertato tutti gli elementi dell'ordigno e, finita l'ispezione all'esterno, gli agenti sono entrati all'interno del locale dove è caduto dell'intonaco e qualche calcinaccio. Appena appresa la notizia, si sono fatti vedere anche Raffaele Ventura, vittima di un ordigno simile fatto esplodere 24 ore prima alla sua attività su corso Numistrano, e Rocco Mangiardi, il testimone di giustizia. Sarà un caso, ma dopo essersene andato via il procuratore Vitello sembra che lla criminalità abbia in qualche modo voluto alzare la posta e la sfida nei cofronti delle istituzioni. Si torna infatti a colpire in pieno centro e in pieno giorno a distanza di 24 ore mentre, proprio oggi e poco più in là, si discuteva della soppressione del tribunale così come stabilito dai parametri sui tagli alla spesa pubblica del governo Monti.
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