Lamezia: viaggiavano con 10 chili di hashish in auto, restano in carcere Galiano e Vescio

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Lamezia Terme – Resteranno in carcere Antonio Galiano di 38 anni e Luigi Vescio di 33, arrestati lo scorso 30 ottobre dagli uomini della Guardia di Finanza di Lamezia Terme, guidati dal Tenente Colonnello Fabio Bianco, perché trovati a bordo di un’automobile con 10 chili di hashish, suddivisi in panetti. Nel corso dell’udienza di convalida, il gip Carlo Fontanazza ha accolto le richieste del pubblico ministero Luigi Maffia, ha convalidato l’arresto e ha disposto per entrambi la custodia cautelare in carcere.

Il giudice ha deciso per il carcere perché ha ritenuto che ci fosse “il concreto pericolo che gli stessi commettano delitti della stessa specie, come può evincersi dall’oggettività della condotta, particolarmente grave e frutto di sicura professionalità e non sussistendo alcun credito fiduciario sul rispetto delle prescrizioni collegate alla misura diversa da quella della custodia in carcere”.

Luigi Vescio si è avvalso della facoltà di non rispondere, mentre Galiano ha reso una sua versione dei fatti. Il 38enne ha negato ogni addebito, spiegando di essersi recato a Paola nella mattinata per riscuotere dei crediti verso alcuni clienti e che per rientrare a Lamezia aveva usufruito solo di un passaggio offerto da Vescio senza sapere che trasportasse lo stupefacente. Il giudice però non ha ritenuto credibile la sua versione, confermandogli il carcere.

Galiano e Vescio (difesi dagli avvocati Antonio Larussa e Raffaele Rizzuti) sono accusati di detenzione di stupefacente finalizzata allo spaccio, in concorso tra loro con l’aggravante dell’ingente quantitativo. A Galiano è stata contestata, inoltre, anche la recidiva infraquinquennale.

I due, sono stati arrestati dopo essere stati fermati da un posto di blocco della Guardia di Finanza. Grazie all’intuito dei finanzieri e il fiuto del cane antidroga hanno così permesso di trovare, abilmente occultati sotto il sedile del passeggero, 10 chili di hashish, suddivisi in panetti. La droga sequestrata, una volta spacciata, avrebbe consentito un ricavo di almeno 100.000 euro. 

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