Soldi percepiti in modo illecito, Cassazione conferma sequestro di oltre 200mila euro a Galati

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Roma – E’ stato confermato dalla Corte di Cassazione il sequestro di oltre 200mila euro (204,469,08), nei confronti dell’ex parlamentare lametino Pino Galati, coinvolto nell’operazione “Calabresi nel mondo”. Rigettato dunque il ricorso dell’ex presidente dell’ente in house contro quanto invece disposto dalla Procura guidata da Nicola Gratteri. Il tribunale di Catanzaro, su richiesta della Procura della Repubblica, aveva provveduto al sequestro preventivo nei confronti dell'ex deputato Giuseppe Galati, ma anche di Giuseppe Antonio Bianco e Mariangela Cairo, (rispettivamente ex segretario della fondazione e la sua collaboratrice), ritenuti responsabili, a vario titolo, di abuso d’ufficio, falsità ideologica e peculato. Secondo i giudici della Cassazione l’ex parlamentare Galati non avrebbe dovuto ricevere compensi per l’attività svolta in “Calabresi nel Mondo”, appropriandosene in modo “indebito”.  “Il presidente – affermano i giudici – in quanto membro del Parlamento, non aveva diritto ad alcuna forma di remunerazione per l’attività espletata a favore della Fondazione”. 

Fanno poi presente come “Il tribunale di Catanzaro ha rilevato come a Galati dovesse riconoscersi la veste di dominus della Fondazione, in quanto artefice delle sue politiche e capace di influire sulla destinazione dei fondi: su tali basi ha correttamente osservato che nel delitto di peculato può assumere rilievo anche la concreta ingerenza di fatto nel maneggio del denaro, ciò che, secondo il Tribunale, ha trovato riscontro, da un lato, nella vicenda riguardante la predisposizione del regolamento interno, d'intesa con il Bianco, e, dall'altro, nelle vicende che avevano contrassegnato la prolungata gestione della Fondazione da parte del Galati, con le plurime assunzioni fiduciarie da lui ispirate e propiziate”. 

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