Neve su A3, a che servono le “intervie” sull’autostrada

Scritto da  Pubblicato in Luigi Michele Perri

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luigi_michele_perri.jpgBuonsenso e logica sotto lo zero. Martedì pomeriggio, migliaia di automobilisti sono stati lasciati in totale abbandono nella neve per oltre sei ore nel tratto autostradale Cosenza – Rogliano/Piano Lago. Chi scrive, a bordo della sua auto insieme con alcuni colleghi, ha assistito in presa diretta ad una sorta di bolgia infernale che, in galleria, nella bufera esterna, ribolliva di indignazione parlata, di proteste urlate al vento e di pianti disperati di bambini affamati e impauriti, di donne anziane in preda allo sconforto. Nella seconda galleria sud, a pochi chilometri da Cosenza, quando l’attesa aveva già maturato le prime tre ore senza che alcuno si fosse fatto vivo tra quelli che avevano il dovere di farlo, una giovane madre chiedeva di avvertire qualcuno, preoccupata com’era delle conseguenze che dal freddo gelido avrebbe potuto subire la sua piccola, nata da appena da qualche giorno. Una signora siciliana, avvolta in uno scialle nero, singhiozzando, chiedeva informazioni sui tempi di un possibile sblocco, ma non c’era chi potesse sollevarla dalla sua angoscia se non con espressioni di circostanza. Nessuno sapeva niente di niente. Telefonate su telefonate ai centralini dell’Anas e delle istituzioni competenti non davano risposte. Qualcuno riusciva a sapere di un tir intraversato, come si diceva, a Piano Lago.

I camionisti giù a fare calcoli ad alta voce su quante ore occorressero per rimetterlo in marcia. Isoradio dava notizie approssimative. Intorno alla 16 – 16:30, il conduttore avvertiva che il centralino del suo programma era intasato di chiamate e che, a quel punto, erano ammessi solo i messaggi sms con l’invito ad evitare “qualche espressione di troppo”, che pure c’era già stata, e con la sollecitazione a “pazientare” rivolta agli automobilisti fermi in autostrada. Dopo innumerevoli tentativi andati a vuoto, chi scrive è riuscito ad avere qualche contatto con le forze dell’ordine. La telefonata è valsa a proporre una soluzione immediatamente praticabile, almeno per il tratto Cosenza – Rogliano/Piano Lago (e tanto a parte le tantissime e gravissime inadempienze che ci sono state). Il blocco tra Altilia e Rogliano avrebbe consentito di utilizzare le “intervie” per smistare il traffico in inversione verso Cosenza lungo una corsia totalmente deserta per ore e ore. C’era bisogno di rimuovere le barriere poste sulle “intervie”, di regolare il flusso delle auto, di rendere lecita l’inversione. Se le “intervie” non vengono sbloccate in situazioni di emergenza, a che servono diversamente? I “competenti”, martedì pomeriggio, si sono dati una risposta solo dopo otto ore dai primi blocchi. A quel punto, hanno reso possibile quel deflusso a cui si sarebbe dovuto ricorrere ben prima: Sol che il buonsenso li avesse sorretti.      
           

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