Che baldoria!

Scritto da  Pubblicato in Tonino Iacopetta

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tonino_iacopetta.jpgIo, il mio dovere l’ho fatto: ho avvisato per non dire diffidato chi sappiamo, cioè il vincitore delle primarie del centrosinistra, Mario Oliverio, ad essere coerente con quanto ha sbandierato durante la sua campagna per le primarie e cioè mai più col centrodestra, che ha sgovernato la regione Calabria. Pare che l’amico abbia compreso l’antifona ma adesso voglio vedere, da qui a qualche giorno, come saranno compilate le liste, con quali persone, con quali novità e se ce ne saranno di novità. Io, posso comprendere dal punto di vista umano, la preoccupazione dell’amico Lorenzo Cesa dell’Udc, di volere ad ogni costo che alla Regione Calabria si ripetesse lo schema romano e cioè Pd e Ncd + Udc, consapevole che il suo collegio elettorale sta per liquefarsi, e però noi in Calabria abbiamo bisogno di un cambiamento di sostanza, dando per certa la vittoria di Oliverio. Visto che un’altra alternativa è difficile, quella che avevo auspicato io di forze nuove alla guida della Regione Calabria, che almeno Oliverio governi con gente pulita e non mummificata da anni e anni di impoltronamento alla Regione Calabria, dove niente di buono si è mai fatto e si è solo dilapidato risorse pubbliche per compera di consensi, assistenzialismo e in più la più totale incapacità di promuovere, di incentivare e via dicendo creando solo posti improduttivi e per di più sulla carta, a parte lo stipendio mensile di questi assunti, a volte anche per chiamata diretta, magari in nome di fondazioni che bruciano risorse e risorse, tanto che la Calabria, per questa e per altre assurdità, è diventata una terra che si impoverisce sempre di più dei propri figli. Previsioni scientifiche alla mano, tra quindici anni la Calabria avrà solo un milione e mezzo di abitanti. Grazie tante per questo sterminio, ma questi non ci sentono e si vede da questa baldoria che stanno facendo per formazione di liste e scelta di candidati, passaggi da una parte all’altra e magari inserimenti imprevisti. A risentirci, a breve.

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