Circolo Sel Lamezia interviene su situazione sanità e trasferimento centro trasfusionale

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Lamezia Terme – Pubblichiamo la nota del circolo lametino di Sel che interviene sulla situazione della sanità lametina e in particolare sul trasferimento del centro trasfusionale a Catanzaro.

“Non sono bastati due assessori alla sanità succedutisi negli anni e ora un presidente del consiglio regionale, tutti lametini, - scrive Sel - per scongiurare il rischio che la sanità della terza città calabrese venisse ridotta al lumicino. La direttiva per il trasferimento delle attrezzature del centro trasfusionale rischia infatti di mettere la parola fine alla possibilità di dare un’adeguata risposta alla domanda di salute che viene da un territorio popoloso ed abituato, fino ad un  passato non lontano, ad avere nel nosocomio di Lamezia un punto di riferimento importante”.

“In questo contesto – aggiungono nel comunicato - appare  quanto meno surreale  la notizia data dal direttore generale  sulla certificazione di qualità per un servizio come quello della fibrosi cistica che non ha nessuna ricaduta sulla popolazione, quando invece i due reparti che in passato la certificazione di qualità ce l’avevano, cioè cardiologia e anatomia patologica, sono stati messi in condizione di non potersene più fregiare”.

“Siamo molto curiosi – continuano - di vedere cosa diranno ora i ‘pasdaran’ di Talarico e Scopelliti, i ciechi difensori  di un direttore generale che con prosa involuta e barocca, degna di una grida secentesca, rifiuta la richiesta fatta dalla massima istituzione cittadina di un incontro all’interno dell’azienda (come non risponde da mesi alla stessa richiesta a lui fatta dalla comm. consiliare sanità). siamo molto curiosi di vedere che cosa diranno l’Udc di Talarico e i suoi solerti dirigenti locali  (pur così smaniosi di visibilità durante la lotta per il Tribunale) di fronte a questo ennesimo vulnus”. “Perché,- si legge ancora nella nota - cari amici dell’Udc e del centrodestra, non sappiamo se vi è del tutto chiaro che non avendo la disponibilità immediata di sangue in un ospedale come Lamezia, ci sarebbero seri problemi in tutti i servizi ed in tutte le unità operative che eseguano interventi (da chirurgia a ortopedia a urologia,  per finire ad  ostetricia e a rianimazione)”.

“Perché smantellano il c.t.? – scrivono nel comunicato - Perché in base alla nuova norma per mantenere il centro  l'azienda doveva munirsi di un  frigo particolare che permette al plasma di mantenere le proprie caratteristiche: ebbene, è gravissimo che la nostra azienda sollecitata più volte per l'acquisto di questo strumento non si sia mai attivata in tal senso. Non possiamo non rilevare, purtroppo e prima di chiudere,  anche il silenzio assordante sulla sanità dei rappresentanti cittadini della sinistra nelle massime istituzioni del paese, silenzio che qua e là si è interrotto per dire addirittura  bene di una gestione inadeguata e arrogante. Forse costoro dovrebbero occuparsi di cose serie e gravi come questa, piuttosto che dilettarsi solo al gioco  delle grandi manovre istituzionali o a quello dei veleni un tanto al chilo sparsi in periferia per soddisfare personali ansie di rivincita”. “Guardie mediche e centro prelievi accentrati, primari mancanti, reparti cancellati, posti letto gravemente tagliati, eccellenze inutili, terapia neonatale in disarmo, razionalizzazione mancata, risorse fortemente sbilanciate su una parte dell’ azienda, promesse disattese come il trauma center, ora il centro trasfusionale smantellato. Basta. Chiamiamo tutti cittadini – concludono - a mobilitarsi nelle prossime ore per scongiurare l’ultimo scempio”.

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