Lamezia, il Consiglio approva il bilancio: voto contrario di Lega e Fratelli d'Italia

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Lamezia Terme - Il Consiglio comunale di Lamezia Terme, ha approvato a maggioranza (con 13 favorevoli e 8 contrari) il bilancio di previsione 2024-2026, l'ultimo della consiliatura Mascaro. L'assessore al Bilancio Sandro Zaffina ha illustrato la pratica contabile che conferma per l'annualità 2024 le aliquote Irpef, Imu e Tari.

Sul piano politico va rilevato il voto contrario dei consiglieri comunali di Lega e Fratelli d'Italia. L'operazione politica che ha visto transitare in Forza Italia il sindaco Paolo Mascaro e diversi assessori e consiglieri comunali, non si è tradotta in una ricomposizione del quadro del centrodestra all'interno dell'aula consiliare. L'amministrazione ha incassato il voto favorevole di Annalisa Spinelli di Noi Moderati mentre voto contrario è stato espresso da Dario Arcieri di Azione e dagli altri componenti della minoranza consiliare. "Le amministrazioni si caratterizzano per il raggiungimento o meno degli obiettivi" - ha tuonato Mascaro rispondendo alle critiche pervenute in merito alla gestione di diversi settori dalla viabilità alla pulizia delle strade. Mascaro ha rivendicato i "risultati oggettivi" raggiunti dalla giunta: dall'uscita dal predissesto finanziario alla data del 31 dicembre 2023, al Psc, dallo sblocco delle assunzioni al risanamento delle società partecipate con particolare riferimento alla gestione dei trasporti e del verde pubblico. E infine la questione del campo rom di Scordovillo "che grazie al presidente Occhiuto sarà presto risolta".

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I consiglieri Rosario Piccioni e Mimmo Gianturco hanno chiesto - per il tramite di due emendamenti speculari - di espungere dal Piano delle alienazioni il complesso che ospita il convento Sant'Antonio, in quanto ne sarebbe stata rivendicata la proprietà da parte di un fondo ecclesiastico. L'assessore all'Urbanistica Francesco Stella ha spiegato le motivazioni per le quali - alla luce dell'assenza dei titoli di proprietà dell'immobile del '1500 - fosse importante mantenere l'immobile nel piano delle alienazione affinché l'amministrazione, tramite l'approvazione, ne rivendichi la proprietà, nell'attesa della risoluzione del contenzioso. "L'inserimento nel Piano - ha spiegato Mascaro - non significa immediata messa in vendita dell'immobile di cui l'amministrazione rivendica l'intestazione catastale".

La seduta del Consiglio, si è aperta su input del presidente Giancarlo Nicotera con un minuto di silenzio per ricordare le tante personalità lametine recentemente scomparse: il dottor Antonio Butera, l'avvocato Michele Ruperto, il professore Riccardo Viola e il dipendente comunale Antonio Mantovano. Quest'ultimo è stato vittima di un incidente sul lavoro proprio nella casa comunale. Il consigliere Ruggero Pegna ha chiesto che venga fatta piena luce sull'accaduto. In via preliminare il consigliere Mimmo Gianturco ha presentato due mozione. La prima, accolta dalla presidenza e votata all'unanimità dall'aula, per chiedere la riattivazione del servizio di assistenza domiciliare per gli utenti con disabilità interrotto dal 31 dicembre scorso.

La seconda mozione presentata da Gianturco ha riguardato anche la paventata chiusura - e il consequenziale trasferimento in altra sede degli utenti - della Casa di riposo per anziani Bosco Sant'Antonio. In merito alla mancata riattivazione del servizio di assistenza alle persone disabili, il sindaco, davanti a una platea composta dai familiari, ha chiarito che alla base del mancato servizio non vi è una motivazione economica ma problematiche relative alla fase istruttoria propedeutica a un nuovo affidamento. Con accenti diversi il presidente dell'Assise Giancarlo Nicotera e molti consiglieri hanno rimarcato la necessità di non posticipare ulteriormente l'attivazione del servizio, perché "anche un solo giorno in più di attesa per utenti e famiglie rappresenta un pregiudizio insopportabile che pregiudica il diritto alla salute dei pazienti". I ritardi che si sono registrati hanno indotto la consigliera Lucia Alessandra Cittadino a chiedere al sindaco di nominare un assessore alle politiche sociali.

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Sulla paventata chiusura della casa di riposo Mascaro ha spiegato che per quanto riguarda le strutture socio-assistenziali è intervenuta la riforma della Regione Calabria che ha modificato le modalità attraverso le quali determinate strutture possono essere idonee per avere autorizzazione e accreditamento. Entro il 31 dicembre 2023 queste strutture, compresa la casa di riposo S. Antonio, dovevano essere adeguate alle nuove normative. Quindi, sono state avviate le verifiche e il 28 dicembre tramite apposita ordinanza sindacale e per tre mesi fino al 31 marzo, era stata prorogata l'attività, pur non essendoci ancora l'adeguamento alle nuove normative e non avendo avuto l'autorizzazione. Al 31 marzo 2024, il sindaco di Lamezia ha fatto un’ulteriore ordinanza sindacale per una proroga di altri 60 giorni. Il problema, dunque, è che la casa di riposo S. Antonio è fra quelle che ad oggi non è idonea dal punto di vista strutturale per mancanza di adeguamento. Il presidente Nicotera ha proposto di spostare il dibattito in commissione dove la mozione sarà "supervisionata, discussa e migliorata da un punto di vista tecnico-giuridico".

Bruno Mirante

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