Covid, un anno fa il primo caso in Calabria: 680 le vittime da inizio pandemia e oltre 37mila i contagiati

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Lamezia Terme - Un anno fa il primo caso positivo al Covid-19 in Calabria. Una settimana dopo il paziente 1 di Codogno, (era il 20 febbraio 2020) anche la Calabria è piombata nell’incubo coronavirus. “Un primo caso sospetto di Covid-19 si è registrato oggi a Cetraro”, così, in un comunicato stampa, la presidente della Regione Jole Santelli ha annunciato la presenza di un uomo rientrato a Cetraro da uno dei Comuni della zona rossa nel Lodigiano, subito sottoposto a isolamento domiciliare. Da quel giorno il caso Calabria è stato segnalato nel bollettino nazionale diramato giornalmente dalla Protezione civile nazionale. Il 29 febbraio, la conferma dell'Istituto superiore di Sanità che accertava il contagio di Coronavirus dell’uomo residente nella cittadina tirrenica. Iniziarono così ad aumentare i “casi sospetti” con l’attenzione puntata, nella prima fase dell’emergenza, sui calabresi che rientravano dalle “zone rosse” del Nord. Di giorno in giorno anche in Calabria la paura per il virus è diventata sempre più concreta.

Il primo decesso per Covid

Il 14 marzo è stato registrato il primo decesso in Calabria. Un 60enne di Montebello Jonico, in provincia di Reggio Calabria, che era arrivato senza vita al pronto soccorso dell'ospedale di Melito Porto Salvo il giorno prima. Appreso che l'uomo nei giorni precedenti aveva avuto la febbre, è stato disposto un tampone che ha poi confermato la presenza del virus.

La Calabria nel lungo anno dell’emergenza Covid ha dovuto affrontare anche la perdita della sua Presidente. Il 15 ottobre, a 51 anni, Jole Santelli, la prima presidente donna della Regione, si è spenta nella sua abitazione di Cosenza. La notizia della sua scomparsa ha scosso l’intera penisola.

I due pazienti lombardi curati in Calabria

Degna di nota la storia dei due pazienti affetti da covid, uno di Bergamo e uno di Cremona, che il 19 marzo sono stati trasferiti dalla Lombardia in Calabria. Ricoverati prima in terapia intensiva e poi nel reparto di malattie infettive del Pugliese di Catanzaro. I due pazienti, dopo la guarigione, hanno lasciato l'ospedale accompagnati da un commovente applauso di saluto del personale medico e sanitario che li ha assistiti. A fine aprile hanno fatto rientro in Lombardia orgogliosi di essere stati curati nella nostra regione.

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I numeri

Da inizio pandemia, sono 582.134 i tamponi eseguiti per rilevare il contagio da Sars-CoV-2 (allo stesso soggetto possono essere effettuati più test) e 549.628 i soggetti testati. Ad oggi le persone risultate positive al Coronavirus sono 37.720 di cui 6.304 casi ancora attivi. Sono 30.736 le persone guarite dal Covid e 680 i deceduti. La provincia con più casi registrati è quella di Reggio Calabria (14.777 contagiati da inizio pandemia), segue Cosenza con quasi 11mila casi, poi Catanzaro (5270), Vibo Valentia (3542) e Crotone (2827).

Il record di casi a novembre: 936 positivi in un solo giorno

Numeri di contagi che, durante il primo lockdown di marzo, erano contenuti, rispetto alle altre regioni, con giorni segnati nei bollettini quotidiani resi noti dalla Regione (dipartimento Tutela della Salute) anche con zero nuovi positivi. I casi sono aumentati nella seconda ondata, in autunno. Il record di contagi, il 18 novembre quando sono stati registrati 936 casi in un giorno e  ben 680 il giorno prima.

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Il lockdown generale

Il 9 marzo dello scorso anno l’allora premier, Giuseppe Conte, in una conferenza stampa, ha annunciato agli italiani il nuovo provvedimento #iorestoacasa. Stop agli spostamenti, scuole chiuse (inizialmente la misura era stata prevista fino al prossimo 3 aprile e poi via via prorogata), blocco di ogni manifestazione sportiva, compresi i campionati di calcio, questi alcuni dei provvedimenti previsti nei primi decreti per contrastare l’emergenza sanitaria. L'Italia, un anno fa, si è così ritrovata in “zona protetta” e a dover rispettare le misure previste dai Dpcm che estesero poi il lockdown generale in tutto il Paese. Tra fine di febbraio e i primi di marzo del 2020 cambiò l’Italia e il mondo intero. Intanto, anche in Calabria, i balconi si coloravano con un arcobaleno e la scritta "Andrà tutto bene".

La Calabria “zona rossa”

Se la prima ondata ha toccato lievemente la Calabria, comunque osservata speciale da inizio emergenza per via di un sistema sanitario disastrato, la seconda ondata ha avuto un impatto più elevato. Il 4 novembre è stato, infatti, il primo giorno di lockdown nella Calabria “area rossa”. Diverse le proteste da più fronti contro la decisione del Governo di inserire la regione tra quelle con misure più restrittive per la prevenzione e gestione dell’emergenza epidemiologica insieme a Piemonte, Lombardia e Valle d’Aosta. Successivamente è entrata nella fascia moderata “arancione” e da gennaio 2021 è tra le regioni in “area gialla”, classificate a basso rischio sulla base dell'indice di trasmissibilità Rt.

Le dimissioni dei commissari alla sanità e la nomina di Longo

Nel pieno della pandemia, la Calabria ha dovuto fare i conti anche con le dimissioni dei commissari alla sanità. Dopo Cotticelli si è dimesso anche Zuccatelli e, a seguito della rinuncia di Gaudio, si è arrivati alla nomina, da parte del Consiglio dei ministri, del prefetto Guido Longo che da fine novembre guida il settore, commissariato da 11 anni. Nelle settimane che hanno preceduto la decisione del Governo, in tanti hanno sostenuto con forza la nomina del fondatore di Emergency, Gino Strada, come commissario in Calabria. Vicenda che si è poi conclusa con un accordo di collaborazione tra Emergency e Protezione civile per contribuire a rispondere all'emergenza sanitaria.

96.435 i calabresi già vaccinati

Sono trascorsi 12 mesi di Covid in Calabria e, uno spiraglio concreto per contrastare il virus si è aperto con la somministrazione dei vaccini. Ma la regione, dall’inizio della campagna, si è posizionata in coda alla classifica. Ad oggi sono stati vaccinati 96.435 calabresi, il 56% sulle 172.280 dosi consegnate. In questi giorni è iniziata la somministrazione anche agli over 80 (sono 6.513 gli anziani vaccinati) e alle forze dell’ordine (895). Secondo il piano regionale, a partire dal 10 marzo prenderà avvio la campagna vaccinale anche per il personale delle scuole. Questo, quanto previsto dal calendario ufficiale (clicca qui). È trascorso così un anno dall’inizio della pandemia in Calabria e la strada verso il “ritorno alla normalità” è ancora in salita.  

Ramona Villella

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