Garanzia Giovani tra speranze e mancati pagamenti

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di Claudia Strangis.

Lamezia Terme – 842 mila gli utenti registrati in tutta Italia e 203.404 quelli ai quali è stata proposta una misura. Questi i numeri di Garanzia Giovani, aggiornati al 29 ottobre scorso, secondo il report che periodicamente viene pubblicato sul sito governativo. Numeri che in Calabria si fissano a più di 45 mila unità registrate, cioè più di 45 mila under 30 che hanno deciso di aderire al Programma Garanzia Giovani. Cifre e numeri che però, seppur il programma ministeriale, finanziato con fondi europei, sia partito da più di un anno, non trovano riscontro sui conti in banca dei giovani che hanno deciso di intraprendere questo percorso lavorativo. Mesi e mesi di attesa, infatti, nonostante il lavoro svolto e la rabbia spesso non si placa nonostante le rassicurazioni che, soprattutto in questi ultimi giorni, sono arrivate dalle cariche istituzionali regionali. Sia l’assessore Federica Roccisano, infatti, che il responsabile regionale Garanzia Giovani, Giuseppe Mancini, in un seminario tenutosi qualche giorno fa in un hotel lametino, hanno spiegato che stanno provvedendo ad erogare i pagamenti (400 euro lordi mensili) per i tirocini attivati da maggio a luglio 2015 e che i ritardi sono stati causati anche da controlli a tappeto sulle aziende e sul lavoro svolto per riscontrare eventuali irregolarità. Un’ulteriore conferma è arrivata anche dalla responsabile del Centro per l’impiego di Lamezia Terme, la dottoressa Angela Astorino, che, raggiunta telefonicamente, ha spiegato che la Regione ha provveduto ad emanare le determine all’Inps per i pagamenti da maggio a giugno e che l’Istituto di Previdenza provvederà ad inviare al domicilio dei tirocinanti un assegno con quanto dovuto. La responsabile però, non ha potuto chiarire se il pagamento sarà effettuato in una unica soluzione o in più tranche come previsto dal bando iniziale. Secondo la dottoressa Astorino i maggiori problemi, che hanno comportato poi i notevoli ritardi, sono stati dovuti ad un continuo “work in progress” e alle risoluzioni in itinere ma, soprattutto, ad una procedura amministrativa da snellire.  

Il percorso di Garanzia Giovani in Calabria, infatti, non è stato roseo: ritardi nelle partenze, attribuiti anche al cambio di legislatura, il monito un anno fa del sottosegretario alla presidenza del consiglio Graziano DelRio che minacciò la Regione di interrompere il programma per la mancata attuazione, poi finalmente l’attuazione delle misure previste e uno stop, deciso dall’assessore Roccisano a fine settembre, poiché si era raggiunto il tetto massimo dei 14 milioni previsti per i tirocini. Percorso che, però, è ricominciato, seppur zoppicante, nei primi giorni di ottobre, quando l’assessore al Lavoro ha chiarito che “grazie all'interlocuzione con il ministero del Lavoro, con un incontro bilaterale con i dirigenti, abbiamo deciso di disimpegnare le sotto-misure relative a mobilità extra regionale e internazionale, utilizzate solo in minima parte, per finanziare la macro misura dei tirocini, consentendo così di rendere disponibili altri 1100 posti”. Sempre in quell’occasione spiegò che i problemi derivavano anche dal mancato adeguamento del sistema informativo che non permetteva un’adeguata mappatura dei dati, creando discrepanze notevoli tra i numeri forniti dai CPI, quelli del Ministero e di conseguenza con l’INPS, bloccando, di fatti, i pagamenti. E secondo le stime dovrebbero essere 1380 i tirocinanti che devono ricevere i primi pagamenti anche se non c’è nessuna data di scadenza precisa che possa tranquillizzarli.

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Il programma Garanzia Giovani, pensato dall’Unione Europea come nuovo approccio alla disoccupazione giovanile, è stato presentato nel dicembre 2013 alla Commissione Europea, che ha dato il via libera a gennaio 2014. 1, 5 miliardi di euro i soldi stanziati a livello nazionale, con la Calabria che ha ottenuto 67.668.432 milioni di euro per attuare il piano regionale. Diverse le misure previste: Accoglienza, presa in carico, orientamento 875.029,94 euro; Formazione 6.162.533,20 euro; Accompagnamento al lavoro 14.088.817,76 euro; Servizio civile nazionale 2.450.429,80; Tirocinio extra curriculare, anche in mobilità geografica 14.028.566,02 euro; Sostegno all'auto-impiego e all'auto-imprenditorialità 15.610.172,30; Mobilità professionale transazionale e territoriale 3.662.469,72 euro e Bonus occupazionale 10.790.413,26 euro. Un piano che, sulla carta, sembrava non avere pecche e, anzi, puntava proprio a colpire una delle piaghe più ataviche della nazione: la disoccupazione di tanti giovani, laureati e non. Effettivamente però, gli under 30 che hanno incominciato l’attività lavorativa tramite una delle misure proposte dal Piano Garanzia Giovani, lavorano seriamente e lo fanno anche con passione, ma la passione non paga le spese. Se da una parte c’è la soddisfazione di poter intraprendere un percorso lavorativo, dall’altro rimane l’amaro in bocca per una mancata retribuzione che di fatto, gli spetta. Una situazione che, però, non riguarda stavolta solo i giovani calabresi. Altre regioni italiane hanno lo stesso problema: Sicilia, Puglia, Abruzzo, Molise, Liguria, Sardegna, Toscana e la lista si allunga con manifestazioni in più parti della Penisola. Seppur il proverbio reciti: “mal comune mezzo gaudio”, gli under 30 italiani hanno poco da essere felici.  

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