Lamezia: Carcere chiude, blitz per trasferire detenuti

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Lamezia Terme – Non è bastata l’inaugurazione dello sportello “lavoro” con tanto di istituzioni civili e religiose inaugurato neppure ieri mattina per far prendere una decisione che sa di vera e propria beffa. La terza città della Calabria per popolazione e che non è esente dalla piaga della criminalità organizzata si vede ora spogliare del proprio carcere cittadino perchè inadeguato. Questa mattina, durante il colloquio, i detenuti sono stati informati che sarebbero stati trasferiti in altre sedi. E dal primo pomeriggio odierno, con un dispiegamento di diversi cellulari in dotazione alla polizia penitenziaria, e con l’ausilio dei carabinieri, si è proceduto a sgomberare il carcere cittadino dai suoi detenuti. Un vero e proprio blitz di cui pochi erano a conoscenza per ovvi motivi di sicurezza. Carcere sgomberato già da questa sera, dunque. Una struttura nel centro storico di Lamezia e ritenuta non adeguata al bacino e all’utenza. Purtroppo, negli anni, la politica ha latitato ed ha sempre demandato a data da destinarsi la realizzazione di un nuovo e più moderno carcere che servisse all’intero territorio lametino. I detenuti quindi saranno smistati, probabilmente, nel carcere di Siano ed in quello di Vibo mentre quello di Lamezia chiude da oggi definitivamente senza neppure tanta sorpresa, considerata la denuncia di qualche prima in tal senso lanciata da Gennarino De Fazio della Uilpa.

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REAZIONI

Sappe: "Nessuno sapeva della chiusura del carcere di Lamezia"

"Dovremmo dire: Evviva la coerenza. Infatti, il 27 marzo 2014 e' stato inaugurato lo "Sportello Lavoro" presso il carcere di Lamezia, alla presenza del commissario straordinario della provincia di Catanzaro e domani il carcere sarà' chiuso, senza che nessuna sia mai stato informato: personale e organizzazioni sindacali". E' quanto dichiarano Giovanni Battista Durante, segretario generale aggiunto del Sappe e Damiano Bellucci, segretario regionale. "Abbiamo appreso proprio questa mattina - aggiungono - che è stata data una disposizione in base alla quale tutti i detenuti ristretti nel carcere di Lamezia Terme dovranno essere trasferiti immediatamente. Siamo certi che dopo i detenuti anche il personale di polizia penitenziaria sarà' trasferito, perché l'Amministrazione ha intenzione di aprire il nuovo padiglione detentivo del carcere di Catanzaro e per farlo vuole impiegare gli uomini fino ad oggi in servizio a Lamezia; tutto ciò senza tenere in alcuna considerazione le condizioni famigliari e personali, di gente che ormai presta servizio da anni a Lamezia, dove vive con le famiglie. Tra l'altro, la stessa amministrazione penitenziaria, non molti anni addietro, aveva investito ingenti risorse per ristrutturare il carcere di Lamezia". "All'incoerenza - proseguono - si aggiunge la schizofrenia di decisioni politiche senza senso: a Lamezia e' stata giustamente scongiurata la chiusura del tribunale, per poi chiudere il carcere, mentre a Rossano e' stato chiuso il tribunale, nonostante ci sia il carcere e attualmente i detenuti arrestati vengono portato a Castrovillari, dove la polizia penitenziaria non riesce a gestirli. Chiudere queste strutture vuole anche dire togliere risorse economiche alla città. Ci opporremo con tutte le nostre forze alla chiusura del carcere di Lamezia, un baluardo nella lotta alla criminalità, in quanto presidio di legalità e sicurezza. Sarebbe anzi opportuno, come abbiamo più volte sostenuto, che nell'area del lametino venisse costruito un nuovo e più grande carcere".

Sindaco Gianni Speranza: "Comune farà posssibile affinché città non perda ancora importanza"

“Dopo aver letto alcune agenzie di stampa sulla chiusura del carcere di Lamezia Terme apprendo che è addirittura in atto il trasferimento dei detenuti della città presso altre strutture penitenziarie. Proprio ieri mattina sono stato invitato nella struttura penitenziaria della città all'apertura di uno sportello informativo sul lavoro per i detenuti a cura del centro per l'impiego, come riferiscono anche i quotidiani. Ho ascoltato che ad una ad una precisa domanda del giornalista Paolo Giura sull'eventualità della chiusura del carcere si è risposto fugando le preoccupazioni. A distanza di poche ore c'è un precipitare della situazione senza nessuna doverosa informazione istituzionale da parte delle autorità preposte. Nelle scorse settimane è venuto a parlare con me il provveditore regionale dell'amministrazione penitenziaria dottore Salvatore Acerra, al quale ho esposto con chiarezza le mie preoccupazioni. In questi anni ripetutamente il comune di Lamezia si è rivolto al governo, ai parlamentari, ai rappresentanti istituzionali della città ed ai sindacati nazionali del settore, paventando il pericolo della chiusura e proponendo siti per la costruzione di nuove strutture. Anche pubblicamente l'allora Ministro di Grazia e Giustizia Onorevole Nitto Palma disse che non bisognava essere allarmisti. Il comune di Lamezia farà tutto quello che è nelle sue possibilità affinché  la nostra città non perda ruolo ed ulteriore importanza e sarà a fianco delle iniziative che le organizzazioni degli agenti di polizia penitenziaria ed i lavoratori porteranno avanti”.

Materasso (Comitato Civico S.I.N.T.A.L.): "L’ennesimo “scippo” per la Città"

"Il Comitato Civico “SINTAL” (Salviamo il Nostro Territorio a Lamezia Terme), esprime tutta la sua più completa indignazione per la vicenda che ha visto la chiusura del carcere cittadino. L’ennesimo “scippo” per la Città. Avevamo dato l’allarme l’anno scorso insieme alla locale Camera Penale e con l’aiuto delle categorie sindacali degli agenti della polizia penitenziaria, ma questo campanello d’allarme è rimasto inascoltato nella più completa indifferenza dell’amministrazione e di alcuni amministratori locali e nazionali espressione di questo territorio. Avevamo organizzato anche un sit-in di protesta davanti la Casa Circondariale, ma da lì chi doveva poi agire per il mantenimento è rimasto completamente inerte. Prosegue Materasso- evidenziando come il richiesto Consiglio Comunale aperto del 20.05.2013, avrebbe dovuto costituire la base di partenza per cercare tutti insieme di individuare iniziative tese o a mantenere il carcere, oppure ad approntare nell’immediato da subito una sua riconversione senza lasciar andare via l’Amministrazione Penitenziaria da Lamezia Terme. Invece, l’indifferenza fino alla chiusura. L’inaugurazione dello sportello fatta proprio l’altro giorno all’interno della struttura, mi lascia ancora di più perplesso e preoccupato su come in questa Città vengano gestite le cose. Credo che ormai questa Città sia davvero stanca di dover lottare per il mantenimento di quello che si ha da secoli. Basta con l’improvvisazione e l’indifferenza, basta con le passerelle, basta con le difese del territorio fatte solo dalla società civile che deve sempre ribellarsi in Città con comitati e/o movimenti. Ora smettiamola con il piangerci addosso e battiamoci tutti in primis l’Amministrazione e i Parlamentari di ogni colore, a che l’Amministrazione Penitenziaria riconverta al più presto questa struttura e la adibisca a sede del Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria. Solo così si potrebbe riscattare l’ennesimo schiaffo subito che il territorio non accetta più".

Gianturco (Casapound): "Comune tra più popolosi Calabria non può rimanere senza carcere. Daremo battaglia come per tribunale"

"Detenuti trasferiti ed un carcere chiuso da un giorno all'altro senza che le principali istituzioni politiche sappiano nulla, come dimostrano le dichiarazioni di sgomento (reale o fittizio?) rilasciate a poche ore dalla notizia della chiusura del carcere di Lamezia Terme dal sindaco Gianni Speranza e dal presidente del Consiglio regionale Franco Talarico: tutto ciò non puo' esser considerato normale. Tutto ciò non è ordinaria amministrazione e non è pensabile che la questione sia stata trattata come tale nel tentativo di farla passare sotto silenzio. Settanta lavoratori della struttura costretti a spostare la propria sede lavorativa a decine di chilometri di distanza, avvocati e magistrati di un tribunale di cui fortunatamente siamo riusciti ad impedire la chiusura che subiranno per la stessa ragione un evidente rallentamento nel proprio lavoro a scapito della comunità e, naturalmente, maggiori disagi per le famiglie dei detenuti lametini che vedranno così allontanate le loro famiglie. La questione non può giunger nuova al sindaco Speranza ed alle altre istituzioni, che avrebbero perlomeno dovuto vigilare in seguito al notevole ampliamento (+ 350 posti) del carcere di Catanzaro, se non altro perché tale ampliamento - deciso tra 2008 e 2009 - lasciava presagire negli addetti ai lavori (che avevano lanciato l'allarme per tempo) la dismissione del carcere lametino. Per una volta, dicano la verità. Quel che è certo è che Lamezia, tra i comuni più popolosi della regione, non può rimanere priva di una propria casa circondariale. Siamo pronti alla battaglia così come fu per il mantenimento del tribunale".

Fn Lamezia: “Chiusura carcere paradigma della beffa”

“La chiusura improvvisa della Casa circondariale di Lamezia Terme rappresenta il paradigma della beffa se soprattutto consideriamo che solo un giorno prima era stato inaugurato ed accolto con le fanfare lo sportello del lavoro all’interno della stessa struttura carceraria. Dal momento che noi di Forza Nuova non le mandiamo sicuramente a dire, affermiamo chiaramente che crediamo poco alla versione fornita dal Sindaco Speranza che parla di sua generale sorpresa nell’apprendere simile decisione. Non sappiamo come sia possibile che un’ Amministrazione comunale non possa essere preventivamente informata di un tale importante provvedimento,se cosi davvero fosse il Sindaco Speranza dovrebbe farsi sentire nelle sedi opportune denunciando questo atto che non osiamo a definire proditorio nei confronti della nostra città e puntare l’indice verso chi ha organizzato il tutto nel modo più occulto che possa esistere,le dichiarazioni di stupore lasciano infatti il tempo che trovano,anzi aumentano la rabbia popolare in un cosi delicato momento. Quelli che infatti riteniamo siano rimasti veramente trasecolati per il solo fatto della tempistica e non tanto per la chiusura in se(quella era nell’aria da molto tempo) sono i cittadini in primis e poi a seguire tutto il personale operante nella struttura di San Francesco,il quale ora dovrà essere trasferito in altre sedi con tutti i relativi disagi del caso. L’allarme lanciato in tempi non sospetti dal Sappe è rimasto lettera morta con tanto di conseguente tranquilla dormita da parte del mondo della politica che, come spesso accade, fa credere ai cittadini di trovarsi dinanzi al fatto compiuto e le cui reazioni non vanno oltre il consueto comunicato stampa foriero delle solite promesse demagogiche oltre che di stupore per l’accaduto. La nostra città viene dunque espropriata di un altro pezzo di sovranità e temiamo non sia l’ultimo,le chiacchiere stanno a questo punto davvero a zero sollecitiamo pertanto i parlamentari lametini nel battere come mai hanno fatto fin qui i pugni sul tavolo,la terza città della Calabria non può essere trattata da zerbino,la cosa più intelligente sarebbe dovuta  essere quella indirizzata verso la  costruzione di una nuova struttura,per aggirare ed essere in regola col nuovo Piano Carceri,in quanto per una città come la nostra non è lontanamente immaginabile poter essere privata di un carcere,Forza Nuova intende sapere altresi che destinazione avrà la struttura di San Francesco,ora che è stata in meno di 24 ore svuotata di detenuti e personale”.

Panedigrano (Associazione nazionale forense) commenta chiusura carcere

“Il vecchio adagio “spogliare un santo per vestirne un altro” a Lamezia si applica solo in un'unica direzione. Il santo spogliato è sempre il nostro. E ora, per come riferisce il sindacato della polizia penitenziaria SAPPE, si chiude il Carcere nostro per riempire di detenuti e agenti penitenziari un nuovo padiglione di quello di Catanzaro. Certo noi lametini di nostro ci mettiamo molto, con l'insipienza dei nostri politici e dei nostri amministratori, così distratti a pensare alle proprie poltrone ed alle proprie prebende da non trovare nemmeno il tempo di programmare in anticipo la costruzione di un Carcere nuovo e più adeguato. Ma la sensazione di un territorio che viene concepito come il serbatoio da cui succhiare acqua a seconda dell'arsura di un capoluogo arcigno resta invariata. Perché davvero non ci è possibile comprendere come in un momento in cui l'Europa ci condanna per il disumano sovraffollamento delle nostre galere, in cui aleggia di continuo il ritornello dell'amnistia da usare come svuota-carceri, in cui il nuovo Ministro di Giustizia propone di pagare una indennità giornaliera ai detenuti per risarcirli della ulteriore pena inflitta con il sovraffollamento, ci sia qualcuno che pensi a chiudere un carcere come il nostro, che è sicuramente inadeguato, ma non certo disumano”.

Barbieri (presidente ordine avvocati) su soppressione carcere

“Esprimiamo sconcerto e sdegno per la “chiusura”dell’Isitituto penitenziario di Lamezia Terme realizzata in assenza di qualsivoglia confronto con le istituzioni locali, ignare dell’ennesimo scippo ai danni della comunità del territorio lametino. Le modalità artificiose a mezzo le quali si perviene alla concreta soppressione del presidio, decretando nella sostanza lo “svuotamento”dell’istituto di pena, sono il preoccupante segnale della “caduta” di quei principi di leale collaborazione tra le Istituzioni. Emblematiche, di quanto appena affermato, appaiono le rassicurazioni dichiarate al Sindaco della città in ordine al mantenimento della struttura, nello stesso giorno in cui la stessa è stata di fatto “svuotata”. Con tale iniziativa si indebolisce inesorabilmente l’apparato giustizia del territorio, nel quale il Tribunale, privo del carcere, vede penalizzata la propria operatività.  Ai rappresentanti istituzionali l’obbligo di esprimere nelle sedi politiche deputate il legittimo riconoscimento delle istanze di rispetto e di tutela del territorio abusato. Il Consiglio dell’Ordine degli avvocati e l’avvocatura lametina chiederà al Ministro di Giustizia di assumere ogni inziativa volta a scongiurare la formale soppressione dell’istituto  e di conoscere le motivazioni per le quali, tra tutti i presidi calabresi, si è deciso di sopprimere esclusivamente quello lametino, mentre gli istituti carcerari di Crotone, Paola, Laureana di Borrello, tutte, peraltro, città con densità abitativa nettamente inferiore, saranno riconvertiti e destinati a custodia attenuata”.

Nicotera (Udc): “Una vergogna senza fine”

“Una vergogna senza fine. La chiusura della struttura penitenziaria a Lamezia Terme non può non essere iconizzata così. Rammarico, frustrazione e senso di impotenza, sono i sentimenti che si provano dinanzi ad un provvedimento irrazionale, illogico e del tutto errato. Mi chiedo però: com’è possibile che tutto ciò sia avvenuto attraverso uno pseudo “blitz”? Perché nessuno a Roma si è accorto delle imminenti intenzioni ministeriali? La disattenzione di chi in questi anni sedeva a Roma su scranni dorati e mummificati - sforzandosi di enucleare le motivazioni dell’ineleggibilità dell’ex premier (per poi magari votarla in commissione) o, ancora, si impegnava spasmodicamente per dissertare sulla giustizia nelle tavole rotonde - ancora una volta ha fatto sì che il nostro territorio venisse penalizzato. La giustizia (persa) è questa, non quella delle parole e delle parate. Purtroppo, così com’era avvenuto per il Tribunale, anche per il carcere a Roma si dormiva. Parlare di “blitz” quindi è ironico perché da anni i sindacati, le associazioni di categorie, le camere penali, il comitato Sintal, l’associazione giovani legali e i tanti movimenti avevano lanciato l’allarme, una sirena acuta e forte che doveva essere ascoltata. Purtroppo Roma è lontana, così com’è lontana la Giustizia per un territorio che la vede stuprata ogni giorno da decisioni assurde. Ora, così come rammenta chi lavora con competenza e sacrificio sul territorio, sono possibili altre soluzioni che devono essere adottate: quella di fare del carcere lametino una struttura logistica fondamentale, anche a livello interregionale, per l’Amministrazione e la Polizia Penitenziaria è quella più praticabile. Lamezia può ospitare tale struttura, oltre che per le sue oggettive peculiarità logistiche ed infrastrutturali, anche perché non si dovrebbero sborsare esosi canoni di locazione, così come invece avviene oggi in città vicine. Se il criterio è quello del contenimento della spesa pubblica, tale ultima motivazione non potrà non essere assorbente su ogni altro vergognoso rigurgito.  Spero che altre logiche, dettate da caste o da disinteresse politico, non prevalgano sulle ragione e su scelte logiche e razionali. Lamezia è veramente stanca”.

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