Lamezia: continua protesta migranti nonostante maltempo

proim3_060414.jpgI migranti pranzano grazie all'aiuto di alcuni volontari che hanno portato del cibo

Lamezia Terme – Ancora una notte ed un giorno all’addiaccio per i migranti richiedenti asilo davanti al commissariato di polizia di Lamezia. Neppure la pioggia caduta abbandonante nella notte di Pasqua ha fatto desistere i migranti che sono ancora in protesta in via Perugini.Vestiti inzuppati così come le coperte che ora si cerca di asciugare ma il tempo continua ad essere inclemente. Anche la Caritas è intervenuta distribuendo bevande calde e vivande per far fare loro almeno colazione. Purtroppo, i migranti non riescono a capire i tempi della burocrazia italiana e che ci vorrà comunque ottobre/novembre 2015 per sapere l’esito del loro ricorso dopo il diniego per lo status di rifugiato. La maggior parte di loro viene dal Mali e Bangladesh che non sono stati riconosciuti dall’Italia come nazioni in cui esistono guerre civili tali da scappare in Europa e chiedere poi lo status di rifugiato.

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Diversi cittadini hanno cercato di dare sostegno alla protesta portando bevande calde e alcuni generi alimentari mentre gli immigrati stanno allestendo una vera e propria tendopoli in mezzo alla strada. Una situazione che, purtroppo, non potrà andare avanti per molto se si  pensa che via Perugini è fondamentale per i collegamenti trovandosi vicino al commissariato, l’ospedale e le scuole. E proprio quest’ultime, dopo la pausa pasquale, riapriranno i battenti e se la situazione dovesse perdurare si creeranno maggiori disagi alla circolazione stradale. Una situazione molto delicata per il futuro dei migranti perché la sentenza ci sarà solo tra diversi mesi e via Perugini è comunque una strada strategica per la circolazione cittadina. Finora, lo ricordiamo, la polizia non è intervenuta sgomberando il “campo” provvisorio allestito ed ha cercato la forma del dialogo cercando di dissuaderli dal protestare visto che i tempi, così come calendarizzato in corte d’appello a Catanzaro, saranno comunque lunghi nonostante le loro proteste.

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Reazione

Collettivo Altra Lamezia, la lotta dei migranti del centro di accoglienza

“Si fa sempre più determinata la lotta dei migranti del centro di accoglienza “Malgrado tutto” di Lamezia. Dopo aver raggiunto il commissariato di polizia in corteo, venerdì mattina hanno attuato un blocco stradale  su Via Perugini costringendo le forze dell’ordine a deviare il traffico su altre strade. I migranti provengono per la maggior parte dal Mali e dal Bangladesh, hanno fatto richiesta per ottenere lo status di rifugiati politici ma con esito negativo. Sono scesi in strada proprio per i ritardi degli esiti dei ricorsi presentati, ma anche per le cattive condizione in cui vivono nel centro.

Uno dei problemi principali è infatti la quasi totale assenza di assistenza legale. Alcuni ragazzi hanno in mano delle cartelle contenenti i propri documenti, ce li mostrano, ci sono i rifiuti delle richieste di protezione internazionale. Spesso la causa è la carenza di motivazione della richiesta stessa. Si capisce subito che una diversa assistenza legale avrebbe potuto portare ad un esito diverso. Ma non è solo l’assistenza legale ad essere carente.

Il sistema di accoglienza prevede infatti che ai migranti presenti nei centri si insegni l’italiano proprio per favorirne l’inclusione, ma tra tutti i manifestati diventa difficile trovare un solo ragazzo che parli bene la nostra lingua. Altro punto dolente sono i tempi della permanenza. Un ragazzo ci racconta di essere in attesa di protezione da tre anni, mentre la media della permanenza all’interno del centro non va sotto l’anno e mezzo. Non hanno mai ricevuto un documento di identità e non godono di assistenza sanitaria. Ci raccontano anche dei lavori di gestione del verde pubblico effettuati in questi mesi sotto la promessa di 10 euro al giorno, dalle 7 di mattina alle 6 di sera, senza alcuna sicurezza e tutela sanitaria.

Del resto tutti conosciamo l’operato della Malgrado Tutto che per tanti anni ha gesto un CPT, divenuto CIE, considerato da tutti i rapporti delle associazioni per i diritti umani come il peggiore d’Italia e proprio per questo chiuso, teatro di suicidi e atti di autolesionismo, convertito in centro di accoglienza straordinario appena fiutato l’affare economico che l’emergenza Nord Africa consentiva di fare. Per questo i migranti non sono più intenzionati a rientrare nel centro e hanno deciso di rimanere in presidio fino a martedì, giorno dell’incontro con le autorità alle quali esporranno tutte le ragioni della protesta. Intanto, nell’indifferenza del mondo associativo e del volontariato, probabilmente troppo impegnato nelle ricorrenze pasquali, la lotta dei migranti prosegue”.

 

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