Lamezia, Fieragricola ferma da due anni: in un convegno le proposte progettuali per rilanciarla

 

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Lamezia Terme - "Costi esorbitanti, difficoltà degli operatori, mancanza di una location adeguata e di programmazione, scarsità di risorse economiche, pesante situazione debitoria di Ente Fiera e mancanza di assunzione di responsabilità a vari livelli". Questi i principali motivi che hanno inchiodato la storica Fieragricola alla quarantaseiesima edizione (2017), con un nulla di fatto anche per quest’anno. Il tutto è emerso dalle analisi dei relatori del convegno, all’istituto professionale per l’agricoltura e i servizi rurali: “La fiera agricola di Lamezia Terme… passato, presente, futuro”.

E la scelta di affrontare un argomento così spinoso (ma che è indissolubilmente legato alla vita della comunità lametina) in una scuola non è casuale. Antonio Caligiuri, dirigente scolastico dell’istituto “L. Costanzo” di Decollatura, a cui è accorpato il plesso cittadino, spiega infatti: "Non possiamo più limitarci a carta e penna, ma avere la capacità di stimolare i ragazzi che hanno del talento imprenditoriale. È giusto tenere ben salde le tradizioni, ma dobbiamo necessariamente guardare alle innovazioni". Un concetto ribadito da Bianca Laura Granato, senatrice del Movimento 5 Stelle: "Dobbiamo formare i ragazzi a professioni che consentano loro di trovare sbocco sullo stesso territorio, in raccordo con un mondo oramai globalizzato".

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Molto dettagliata la cronistoria di Saverio Tropea, storico della fiera, che tocca i passaggi più significativi di un evento che affonda le radici nei secoli. Tropea, comunque, parla anche delle criticità che hanno affossato Fieragricola: "Graduale disimpegno dei vari enti, presidenti tuttofare non supportati da manager esperti, mancata individuazione di un’area, campanilismi e miopia imprenditoriale". Non ci sta Alberto Statti, presidente di Confagricoltura Calabria: "Si tratta invece di miopia politica. Politica che è sempre stata condizionata dalla mentalità dell’imbasciata. Al contrario, bisogna avere il coraggio di osare, pensando a un futuro 4.0 ".

E, a proposito di futuro, non mancano le proposte progettuali. Come quella di Viviana Longo, presidente dell’associazione “Fieramente Sud”: "La soluzione è un modello evoluto che faccia convergere tutte le realtà dinamiche del territorio e le strutture formative nell’apprendimento di nuove tecnologie e competenze".

A voltare pagina, "nonostante debiti come macigni", ci aveva provato Maurizio Vento, ex presidente Ente Fiera. Che dice: "Accettai l’incarico perché avevo in mente un progetto più ampio per rilanciare Fieragricola, puntando sullo spostamento in contrada Rotoli. Ma non è stato possibile realizzarlo". Mentre per il commissario prefettizio Francesco Alecci, "sono mancate convergenze essenziali per il prosieguo di Fieragricola".

G.M.

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