Lamezia, randagismo: Giunta predispone protocollo con Asp per sterilizzazione

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Lamezia Terme – Il fenomeno del randagismo è molto sentito in città e frequenti sono le segnalazioni per la presenza di cani randagi, spesso in branco, che vagano in cerca di cibo e un po’ di riparo. Diverse volte ci siamo occupati di questa problematica, chiedendo anche spiegazioni ai veterinari dell’Asp che hanno chiarito quali fossero le predisposizioni per ovviare al problema. Altra questione è che, purtroppo, in città si sta diffondendo un modo macabro e discutibile per risolvere il problema: l’avvelenamento dei cani con cibo, spesso con polpette avvelenate o piene di vetri con le quali vengono attirati gli animali che, però, finiscono con il perdere la vita.

La giunta Mascaro, proprio in virtù delle tante segnalazioni e delle mozioni presentate in Consiglio Comunale, e considerando l’emergenza della questione, ha deciso, con una delibera di Giunta datata 28 gennaio, “di procedere all'attuazione di un programma operativo (protocollo d'intesa) per combattere il fenomeno del randagismo, in collaborazione con il Servizio Veterinario dell'Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro”. Il protocollo prevede che “I cani vaganti sul territorio comunale, nell'ambito delle disponibilità dei servizi dell'ASP e della struttura sanitaria ad oggi situata all'interno del canile comunale, siano maschi che femmine, siano catturati e sottoposti, da parte del Settore Veterinario di Lamezia Terme ASP di Catanzaro territorialmente competente a: visita generale; sterilizzazione chirurgica; vaccinazione contro le malattie più comuni e contro la rabbia; applicazione di microchip ed iscrizione all'anagrafe canina”.

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Una volta sterilizzati, i cani che non siano stati adottati, dopo il necessario periodo di degenza presso il canile comunale, “siano reimmessi in libertà nel territorio di prelevamento o, se non idoneo, in altro territorio comunale”. Reimmettere i cani sarà compito del Servizio Veterinario, in nome e per conto del Comune di Lamezia Terme, d' intesa con i responsabili del canile comunale.

E anche per quanto riguarda l’idoneità dei cani alla reimmissione sul territorio, dovrà essere accertata dal Servizio Veterinario, “fermo restando, stante la natura solo prognostica e stocastica del giudizio comportamentale, la mancata responsabilità del medesimo servizio in ordine e a danni prodotti dagli animai liberati”. A rimanere esclusi dal piano di reimmissione nel territorio saranno determinate razze canine: pit bull, rottweiler, dogo argentino, dobermann e loro incroci; cani morsicatori; cani segnalati per molesti e quelli che non siano in grado di sopravvivere per strada perchè malati e/o feriti.

“L'attività di cattura, sterilizzazione e reimmissione nel territorio – si legge nella delibera - deve essere adeguatamente documentata con schede da cui si possano desumere: i dati identificativi del cane, il luogo e la data di prelevamento, il rifugio di ricovero temporaneo, la data della sterilizzazione chirurgica, la data delle vaccinazioni effettuate e la data e il luogo di reimmissione”.

L’amministrazione comunale ha, comunque, pensato ad una attività di promozione periodica per ovviare all’esubero di posti nel canile comunale, che spesso rischia il collasso, proprio per l’eccessivo numero di cani da ospitare. “Occorre pertanto – si legge ancora nella delibera - promuovere con cadenza trimestrale giornate di programmazione sull'adozione canina con apertura di stand espostivi e punti di informazione da attuarsi in sinergia con l'ASP Servizio Veterinario-Gestore del Canile municipale- Associazioni e volontari animalistici”.

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