Lamezia, "Speciale Premio Anthurium" e premiazione contest fotografico: la consegna dei riconoscimenti

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Lamezia Terme - È stato indetto in memoria del presidente storico del Centro studi Anthurium Francesco Ruberto, a 30 anni dalla sua istituzione e a 50 anni dalla nascita di Lamezia Terme, lo “Speciale Premio Anthurium” che, secondo le parole della dottoressa Giuditta Crupi Ruberto, moglie dello scomparso presidente, promuove “il culto dei valori morali, civili e culturali, per una crescita umana e socioculturale della Calabria e della città di Lamezia Terme, mettendo in rilievo la loro immagine migliore”. Anche quest'anno due i premi alla memoria: uno alla professoressa Albertina Barilaro Scarpino, moglie dell’onorevole Armando Scarpino e presidente della Gascal, storica realtà sportiva che per prima porta a Lamezia la ginnastica ritmica praticata a livello agonistico; l’altro all’onorevole Salvatore Foderaro, giurista, accademico e politico, docente universitario a Roma e a Perugia, impegnato in numerosi incarichi politici, non in ultimo al Ministero dei Trasporti, che ebbe il merito di riprendere l’iter parlamentare del decreto che portò all’unificazione dei tre comuni di Nicastro, Sambiase e Sant’Eufemia. I premi, costituiti da sculture realizzate appositamente dall’artista calabrese Antonio La Gamba, sono stati ritirati rispettivamente da Francesco Scarpino, figlio della professoressa, e da Battista Foderaro, nipote del giurista.

Il premio “Lamezia nel cuore” è andato invece al professor Vincenzo Villella e alla professoressa Vincenzina Siviglia Purri. Il primo, nativo di Conflenti, pubblicista, docente e scrittore, è stato autore di numerosissime pubblicazioni, soprattutto a tema storico e incentrate sul territorio. “Oggi l’antidoto contro l’imbarbarimento del presente da consegnare alle nuove generazioni è il recupero della memoria”, ha dichiarato ritirando il premio. La professoressa Purri, originaria di Serra San Bruno, storica dell’arte e docente al Liceo Scientifico, è stata fondatrice dell’Associazione Archeologica Lametina, nata nel ’72 per valorizzare il patrimonio storico artistico e archeologico del comprensorio. “Amo questa città anche se non sono Lametina, e ho sempre cercato di portare avanti il suo patrimonio di beni culturali, anche per coloro che hanno lavorato con me”, ha dichiarato la docente ringraziando espressamente l’onorevole Lo Moro, presente in sala, per l’istituzione del Museo archeologico di cui l’associazione della Purri è stata prima promotrice.

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Il premio “Calabria nel cuore”, consegnato da Vincenzo Ruberto, va quest’anno alla Fondazione Trame e al suo presidente Armando Caputo, per la realizzazione del fortunato Festival dei libri sulle Mafie che viene realizzato annualmente in città. “Abbiamo ricevuto premi in tutta Italia – sottolinea Caputo – ma quelli ai quali teniamo di più sono quelli che ci vengono consegnati nel nostro territorio”. Poi un ringraziamento all’associazione Antiracket, “senza la quale l’idea del Festival non sarebbe mai stata realizzata”.

È stata inserita all’interno della kermesse anche la premiazione del contest fotografico #LameziaTerme50 ideato dalla dottoressa Felicia Villella e realizzato in collaborazione con il canale Igers Lamezia di Istagram curato da Federico Falvo, Chiara Strangis e Pasquale Emanuele Cerra. Ad essere premiata per il suo scatto Maria Vittoria D’Augello. La serata è stata animata da numerosi scorci di musica e di poesia: il componimento “Identità” di Enzo Rapisarda letto dal fratello Sergio, un brano del romanzo “Quando fioriscono le mimose” letto dall’autrice Laura Montuoro, le poesie di Salvatore e Giovannino Borelli lette da Gaetano Montalto, la lettura musicata della poesia di Franco Costabile “Per altri sentieri” eseguita da Toni Quattrocchi, poi due brani alla chitarra interpretati da Michele Francesco De Fazio e il brano “Il sole non c’è più” tratto dalla raccolta “Nostalgia dei Bruzi” e cantato dall’Accademia. La serata, fortemente voluta dalla famiglia Ruberto e dall’attuale presidente del Premio Franca Isgrò, è stata moderata da Antonello Torchia.

Giulia De Sensi

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