Rete ospedaliera, Occhiuto dopo caso Lamezia: "Ci saranno modifiche al decreto" VIDEO - Reazioni

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Catanzaro - Il decreto sulla nuova rete ospedaliera in Calabria sarà modificato. Ad annunciarlo il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, oggi a margine di una conferenza stampa in Cittadella anche alla luce delle proteste partite da alcuni territori a partire da Lamezia Terme. "La rete ospedaliera è stata licenziata dalla struttura commissariale un anno fa. E i tavoli ministeriali non ce l'avevano ancora restituita approvata. Hanno richiesto delle modifiche che riguardava il numero delle strutture complesse, ho detto ai miei sub commissari di aderire alle richieste del Ministero perché per me è urgente avere la rete ospedaliera operativa. I miei sub commissari hanno aderito alle richieste del ministero ma negli ultimi giorni mi sono reso conto pure io che forse queste richieste meritano di essere riconsiderate".

Bruno Mirante

Reazioni:

Speranza: “Cambiare decreto entro 15 aprile”

“Il decreto del Presidente della Regione Occhiuto è un ulteriore colpo alla già precaria situazione dell’Ospedale di Lamezia. Ci sarà una riduzione drammatica dei servizi ai cittadini, l’eliminazione o il depotenziamento di interi settori. Meno cure, meno sanità pubblica, ulteriore allungamento delle liste di attesa per ogni necessità. Una botta a tutti i cittadini, soprattutto a quelli che hanno più bisogno. Non si può aspettare. Entro il 15 aprile il decreto va cambiato. Bisogna reagire subito in maniera unitaria , seria e senza strumentalismi. Istituzioni, partiti, sindacati, rappresentanti politici, comitati, personale sanitario della città, del comprensorio, dell’intera regione devono muoversi immediatamente. La sanità pubblica Lametina difesa e rilanciata. Ognuno deve svolgere il suo ruolo. Durante il mio mandato di sindaco per difendere il diritto alla salute dei cittadini mi sono opposto sia al presidente della regione di centrosinistra sia di centrodestra. Ed è stato molto difficile in entrambe le occasioni ma giusto”, così Gianni Speranza in una nota.

Cristiano: “Bene disponibilità governatore Occhiuto a rivedere il decreto n°69 del 13 marzo”

“Apprendiamo con moderato ottimismo che il Governatore Occhiuto si è reso disponibile a rivedere il decreto n°69 del 13 marzo, che nei fatti penalizzerebbe, in maniera quasi irreversibile l'Ospedale di Lamezia Terme. Bene - evidenzia Massimo Cristiano - ora attendiamo concretamente che l'Ospedale di Lamezia venga considerato per quello che è, baricentrico per la Calabria intera e che andrebbe potenziato concretamente all'interno del complesso hub area centrale della Calabria. Rispediamo al mittente il taglio dei reparti paventato. Noi vorremmo una Sanità a misura d'uomo e che nessun territorio calabrese venga penalizzato. La Sanità pubblica rappresenta un diritto per tutti! "Ci fa schifo la sanità per classi, dove se hai soldi potrai curarti, diversamente potrai aspettare anche un anno per una mammografia. Sulla sanità a difesa del nostro territorio non faremo sconti a nessuno”.

Masi (Pd): "Diciamo no allo smantellamento dell’ospedale di Lamezia"

"Con il decreto n. 69/2024 Occhiuto, nelle vesti di Commissario alla Sanità, ha decretato che il Centro Traumi di alta specializzazione ed una sola struttura di Unità Spinale, come da standard ministeriali, verranno allocati presso l’AOU “Renato Dulbecco” depotenziando l’ospedale di Lamezia Terme non solo per quanto riguarda la mancata realizzazione del Trauma Center ma anche sul riordino dei servizi. Eppure lo stesso DCA della Riorganizzazione della rete ospedaliera, dell’emergenza- urgenza sottolinea che: “fermo restando l’obiettivo di una sempre maggiore integrazione funzionale con l’HUB di riferimento, nella configurazione di medio-lungo periodo del Sistema Sanitario Regionale, il Presidio di Lamezia Terme, in ragione delle sue caratteristiche strutturali e della sua collocazione territoriale baricentrica, andrà privilegiato quale sede di attività clinico – assistenziali aventi a riferimento un bacino d’utenza regionale e sovraregionale” . Con il decreto, firmato dal Governatore Occhiuto, il reparto di Pediatria è stato depotenziato, non è più struttura complessa. Pediatria che, in particolar modo, oltre a fornire assistenza al bacino di utenza dei comuni dell’ASP, era diventato punto di riferimento anche per i cittadini del basso cosentino e del vibonese, gestisce il centro di fibrosi cistica regionale aperto a tutti i pazienti che soffrono di questa patologia. Inoltre rimane incomprensibile l’attribuzione delle Strutture Semplici Dipartimentali (Laboratorio di Patologia Clinica, Centro Trasfusionale, Otorinolaringoiatria, Oculistica, Anatomia Patologica, Emodialisi) non menzionate nel DCA e delle strutture semplici riportate non tenendo conto delle linee di indirizzo previste nell’allegato A del 15.2.2023. La superficialità programmatica ha indotto lo stesso Occhiuto ad annunciare oggi una rivisitazione del decreto. Né è dimostrazione la recente programmazione di Occhiuto che appare piuttosto come una promessa elettorale, anche per la progressiva carenza di medici E’ evidente che ci troviamo nel pieno di una bailamme programmatica. Riprendere oggi la battaglia per la realizzazione del Trauma center a Lamezia, insieme a tutte le associazioni e agli uomini sensibili alla problematica di qualsiasi idea politica non appartiene ad un vetusto campanilismo. Tutt’altro. In effetti, come non vedere la realtà davanti agli occhi di tutti: l’ospedale di Lamezia, a differenza di altri presidi ospedalieri, che si ergono tra ponti e gallerie, per la sua collocazione geografica e l’agevole accessibilità, per gli ampi spazi interni ed esterni, per la vicinanza degli snodi ferroviari, autostradali e aeroportuali dovrebbe essere attrezzato per le grandi emergenze, specie quelle sismiche con una adeguata dotazione strumentale e la predisposizione di ambienti specifici sull’Intera piastra, ritenuta dagli esperti ‘antisismica’, a differenza del blocco centrale che presenta delle ‘fragilità’. Ed il Trauma Center dovrebbe esserne la struttura portante. Spetta a noi, spetta al PD ed alla sinistra nella sua globalità, risvegliare il senso della comunanza e della partecipazione per una battaglia in favore della sanità secondo i dettami della costituzione. In tal senso il PD lametino dedicherà ogni sua risorsa a difesa dell’ospedale e della Sanità Lametina nel suo complesso". Lo afferma il segretario cittadino del Pd, Gennarino Masi.

Grandinetti: “Scenderemo in piazza se non viene riconsiderata la 'Sanità' a Lamezia”

“Ma come si fa a non ribellarsi con forza e determinazione davanti allo scempio che si sta consumando ai danni della nostra città? Dove è il sindaco? Dove sono i responsabili dei partiti del centro destra che vedono dalla regione guidata da Occhiuto un continuo attacco alla sanità lametina”. Lo afferma Francesco Grandinetti in una nota sul tema e, aggiunge: “Ma Occhiuto è venuto a Lamezia a vedere la spettacolare struttura ospedaliera di Lamezia che invece di essere valorizzata a vantaggio di tutta la regione viene costantemente mortificata? Con il decreto n. 69 del 14 marzo scorso la regione Calabria ha definitivamente cancellata l’idea del Trauma center a Lamezia a vantaggio della Dulbecco. Presidente Occhiuto pur non facendo parte della tua area politica io ti stimo come amico e persona ragionevole. Ti chiedo di rivedere tale situazione. Al di là degli schieramenti politici che devono lasciare spazio alla voglia di difendere Lamezia, devo dire che ha ragione Massimo Cristiano che nella sua nota giornalistica di oggi in cui ha ricordato le tante promesse fatte a Lamezia oggi disattese. E permettetemi di aggiungere che non è campanilismo esigere di più per il nostro Ospedale, è un dovere di un politico “sano” chiedere a gran voce che la posizione strategica per un Trauma Center non può che essere Lamezia. Lo dice la posizione geografica, lo dicono gli spazi intorno al nosocomio già provvisti di elisoccorso, lo dice la logistica, lo dice le dimensioni dell’ospedale. Ma ancora di più lo dicono le varie deliberazioni fatte in tal senso, portate avanti  già dai tempi degli assessori alla Sanità  Luzzo e Lo Moro che non avevano dubbi sulla scelta di Lamezia per il Trauma Center. Credo, qualora non venga modificata la scelta, che sia necessario scendere in piazza uniti per manifestare il nostro rammarico e chiedere con forza che venga ristabilito “il giusto fare” e allontanare i giochi politici che tendono ad indebolire la nostra Città su tutti i fronti. Sindaco muoviti. Te lo dico da più volte e da più tempo su varie tematiche. Non abbiamo bisogno di “cavalli da parata”, ma di condottieri che difendono Lamezia e i suoi cittadini anche mettendosi contro i potentati politici del proprio partito. Non scordarti che anni or sono abbiamo fatto una battaglia, allora con il mio movimento “lameziaprovinciaenonsolo” contro la soppressione dell’ASL n. 11 e portammo in piazza migliaia e migliaia di persone per difendere questa scelta e fu proprio in quella occasione che ci promisero che in Lamezia sarebbe stato istituito il Trauma Center. Egregio Sindaco e Presidente Occhiuto, lo faremo anche adesso da un’altra postazione se non verranno ristabilite le cose,  sempre convinto che  Lamezia viene prima di ogni convenienza politico”.

Saullo: “Dca rischia di penalizzare gran parte del territorio regionale e l’ospedale di Lamezia”

“Questo è un Dca che rischia di penalizzare gran parte del territorio regionale e, in particolar modo, l’ospedale di Lamezia. Se il decreto dovesse essere confermato, sarebbe un duro colpo per la sanità calabrese, andando a eliminare, di fatto, strutture semplici e strutture semplici dipartimentali, cancellando tantissime specialità dalla maggior parte delle Aziende sanitarie provinciali”. Il consigliere comunale lametino Alessandro Saullo è molto critico sul decreto relativo alla Riorganizzazione della rete ospedaliera e dell’emergenza-urgenza in Calabria a firma del presidente della Regione, Roberto Occhiuto. Saullo accende i riflettori soprattutto sulla situazione del nosocomio cittadino “Giovanni Paolo II”: “Chiaramente, quello di Lamezia e l'ospedale più colpito, dove vengono eliminate 16 strutture semplici, quali Oculistica, Odontoiatra e Stomatologia, Pediatria, Audiologia e Foniatria, Otorinolaringoiatra, Nido, Malattie endocrine del ricambio, Dermatologia, Psichiatria, Emodialisi, Fibrosi Cistica, Anatomia Patologia, Laboratorio Analisi, Microbiologia e Virologia, Servizio Trasfusionale e Terapia intensiva Covid. Addirittura, la nostra è l'unica Azienda sanitaria provinciale che perde due strutture complesse: Pediatria e Psichiatria”. Il consigliere comunale lametino, quindi, spiega in maniera minuziosa l’impasse a cui, salvo modifiche al decreto, come annunciato dallo stesso Occhiuto, si dovrebbe fare fronte: “Nonostante queste strutture mantengano i posti letto, di fatto vengono decapitate della dirigenza e questo comporta sia difficoltà nella gestione delle Unità operative, che nell'andare a espletare tutti quei servizi che fino ad oggi sono stati erogati. In buona sostanza: una struttura che non è più complessa non potrà fare più esami di secondo livello. Stesso ragionamento vale per le strutture semplici che saranno soppresse. Questo comporterà, inevitabilmente, l'allungamento delle liste di attesa, situazioni di disservizio, ma anche laddove siano rimaste queste attività, i tre ospedali principali, cioè Catanzaro, Cosenza e Reggio, saranno ingolfati”. A questo punto, secondo Saullo, “non resta che prendere atto della comunicazione del presidente Occhiuto di questo importante confronto che ci sarà con il ministero nella giornata odierna e confidare nella sua sensibilità che lo contraddistingue nell'agire quotidiano, ma anche nel delicato ruolo di commissario ad acta della sanità calabrese al fine di trovare – conclude - la soluzione più idonea per evitare di penalizzare il presidio di Lamezia, così come anche riportato nel Dca”.

Alecci: “Sono senza parole, il nuovo piano, appena rilasciato, sarà ancora oggetto di revisione”

“Sul nuovo Piano della rete Ospedaliera calabrese, le dichiarazioni appena rilasciate dal presidente e Commissario ad Acta Roberto Occhiuto mi hanno davvero lasciato senza parole. È preoccupante che riguardo un documento attesissimo, studiato per mesi, che avrebbe dovuto ridisegnare il futuro della Sanità nella nostra regione, appena rilasciato venga in qualche modo “sconfessato” dalla stessa struttura commissariale, perché dovrà essere “oggetto di revisione”. Ed è sconfortante che dopo più di 2 anni in cui abbiamo ascoltato proclami, abbiamo assistito alla nomina di vari consulenti e manager di valore internazionale, più volte in aula abbiamo discusso e votato le sorti della famigerata “Azienda Zero” (tra l’altro ferma al palo!), oggi la Regione Calabria si ritrovi ancora in questa situazione di attesa. Il rilascio del documento aveva già creato numerosi malumori poiché mortificava alcuni territori, soprattutto quelli di montagna, che in un futuro prossimo avrebbero perso anche gli ultimi “baluardi” di sanità pubblica presenti. Sono molti i comitati spontanei di cittadini che in questi ultimi mesi hanno annunciato battaglia contro alcune decisioni previste dal suddetto piano. Ma, al di là delle scelte politiche e amministrative che vanno pur fatte, la cosa che lascia stupiti in questa situazione è la sensazione di totale assenza di programmazione che mai ci saremmo aspettati da un politico esperto e capace come il Presidente Occhiuto. Anche perché, sempre riferendosi alle dichiarazioni del Presidente, nei vari passaggi di approvazione tra Commissario, sub commissari e Ministeri, qualcosa evidentemente è stato perso di vista, qualche passaggio non ha funzionato e non è stato gestito in maniera adeguata, probabilmente c’è stato qualche errore di impreparazione e di valutazione. E sebbene sembri un triste refrain, la nostra regione non ha più tempo da perdere. Spesso sentiamo dire che la Sanità della Calabria è allo sbando. Non credo sia un’espressione del tutto corretta. La situazione della nostra Sanità, come confermano fatti del genere, nasce dall’assenza di linee di indirizzo programmatiche, dall’assenza di una visione chiara degli obiettivi che si intendono raggiungere, dai continui avvicendamenti ai vertici delle Asp, dove ancora si attendono le nomine dei direttori generali, dal rinvio dei concorsi, da scelte sempre troppo istintive piuttosto che da ragionamenti di lungo periodo. Dopo più di 2 anni di commissariamento Occhiuto ci saremmo aspettati molto, molto di più”.

Nucifero (Patto Sociale): “Impegno per la tutela dell'identità ospedaliera lametina"

“Patto Sociale attraverso il suo dirigente Fernando Nucifero prende atto con fiducia delle dichiarazioni dell’ultima ora rese dal governatore della regione Calabria Roberto Occhiuto che ha espresso l’intenzione di modificare i contenuti e i contorni applicativi del decreto n° 69 del 14 marzo 2024 con cui recependo le indicazioni del Ministero della Salute si è dato luogo alla rivisitazione della rete ospedaliera in Calabria. In merito - per Nucifero - assume pregio la concertazione preventiva di tavoli di confronto con le parti interessate allo scopo di definire soluzioni condivise e alternative a quelle attuali dirette al ripristino delle finanze sanitarie regionali. Intese che devono basarsi sull’imprescindibile presupposto della necessità di preservare pienamente l’identità degli ospedali calabresi e in particolare del presidio di Lamezia Terme anche nell’ottica di una sua crescita che la quarta città della Calabria merita e attende da tempo. Nosocomio lametino che non può assolutamente essere privato di basilari reparti - come ora paventato -  che andrebbero ad aggiungersi a quelli già negli anni scorsi soppressi declassandolo di fatto a mero ”Pronto Soccorso” con  grave pregiudizio per l’ enorme bacino d’utenza finora servito che sarebbe costretto a spostarsi nelle strutture pubbliche di Catanzaro dove andrebbero a riversarsi le  prestazioni eliminate. Accentramento che, oltre a comportare enormi disagi ai pazienti, avrebbe come logica conseguenza la creazione di un’ineludibile congestione e di lunghe file d’attesa. In tal senso – evidenzia Nucifero – un plauso deve essere rivolto al lavoro di ascolto e sintesi che sta espletando sul tema la Terza Commissione Consiliare del Comune di Lamezia Terme. È, pertanto, indispensabile organizzare una nuova sostanziale ridisegnazione della rete ospedaliera regionale prestando attenzione alle esigenze manifestate dalle comunità locali a cui i cambiamenti preannunciati dal Presidente Onorevole Occhiuto devono ricollegarsi”.

Montuoro (Fdi): “Bene volontà di Occhiuto di aprire nuovo confronto con ministero, importante non penalizzare aree di Catanzaro e Lamezia”

“Fanno ben sperare le rassicurazioni espresse dal presidente Occhiuto in merito all’opportunità di un nuovo confronto con il tavolo ministeriale riguardo al riordino della rete ospedaliera calabrese. Preservare la qualità dell’assistenza sanitaria è un obiettivo primario su cui il governatore, nelle vesti di commissario ad acta, siamo sicuri non farà un passo indietro, in quanto è in gioco la piena garanzia del diritto di accesso alle cure dei cittadini, se non si vuole continuare ad assistere alla cronica e salatissima fuga per curarsi al Nord. Al contempo, confido vivamente che il ministero sarà vicino alla Calabria per risolvere i problemi. La situazione della provincia di Catanzaro necessita un particolare approfondimento. Quello che a preoccupare di più è, infatti, la riduzione dei reparti dei presidi territoriali che verrebbero assorbiti dalle strutture Hub, privando di fatto interi bacini dei loro punti di assistenza di prossimità. Esempio pratico è il caso dell’ospedale di Lamezia Terme che si vedrebbe privata delle Unità complesse di fondamentale importanza, come quelle di Psichiatria e Pediatria, senza riuscire bene a comprendere a quali altre strutture dovrà fare riferimento. Una riorganizzazione che penalizzerebbe, da una prima lettura dei dati, in particolare il territorio della provincia di Catanzaro – caratterizzato da una notevole estensione - a dispetto degli altri distretti dove rimarrebbe quasi tutto immutato. Quanto all’Azienda ospedaliera universitaria “Dulbecco” a Catanzaro, il Dca n. 69 prevede una procedura di accorpamento delle Unità operative complesse, facenti capo alle ex aziende Pugliese-Ciaccio e Mater Domini, che eliminerebbe sul nascere la possibilità di valutare, nell’arco di un quinquennio, la sostenibilità di doppie Uoc. Nel merito, invece, il Protocollo di intesa, siglato lo scorso febbraio, prevedeva che con periodicità annuale si sarebbe potuto procedere alla valutazione assistenziale delle attività e, in caso di operatività ridotta o limitata, alla eventuale rimodulazione o modifica delle stesse. Ora sembra che si sia aperta la strada verso la clinicizzazione, ovvero l'attribuzione di natura clinica universitaria dei reparti della Dulbecco, peraltro con una procedura che appare quantomeno confusa. Stando così le cose, si mortificherebbe ogni prospettiva di crescita dell’offerta assistenziale di quello che, sulla carta, per numero di posti letto rappresenta il più grande Hub sanitario calabrese. Al tempo stesso, come nel caso di Lamezia Terme, si rischia di cancellare un presidio che per la sua collocazione centrale dovrebbe essere privilegiato quale sede di attività clinico assistenziali per un vasto bacino d’utenza. Auspichiamo che il commissario Occhiuto riesca a fare chiarezza e a scongiurare questi pericoli, dialogando in maniera proficua con il ministero nel colmare lacune ultradecennali della rete ospedaliera e proseguire sulla strada del rilancio della sanità pubblica, forte anche dell’eccellente lavoro profuso finora”. Così, in una nota, il consigliere regionale Antonio Montuoro (Fdi).

Bruni (Pd): "Turni di reperibilità a rischio nel reparto Urologia dell’ospedale di Lamezia, garantire la continuità e la qualità dei servizi sanitari"

“Sulla Rete ospedaliera calabrese, consegnata tra applausi e clamore pochi giorni fa, il presidente e commissario ad acta, Roberto Occhiuto, ci stupisce con dichiarazioni da effetti speciali anticipando che il nuovo appena nato è già pronto per essere revisionato. Questo mentre i territori soffrono e i calabresi vedono quotidianamente calpestato il proprio diritto alla salute e alle cure. Perché proprio il presidente Occhiuto dovrebbe sapere che il problema non è scrivere le carte ma è assicurare i servizi, quelli che continuano a mancare. E, in queste ore, possiamo citare come esempio emblematico le criticità nella gestione organizzativa del personale sanitario del reparto di Urologia dell’Ospedale “Giovanni Paolo II” di Lamezia Terme”. È quanto afferma la consigliera regionale del Pd, vice presidente della Commissione consiliare Sanità, Amalia Bruni. “Il reparto si trova attualmente sotto organico, con conseguenti difficoltà nel garantire la pronta disponibilità del personale – spiega Amalia Bruni - Le direzioni sanitaria, ospedaliera e aziendale non potevano non essere al corrente che sia il pensionamento di due unità sia il fatto che altre due che non possono essere inserite nella turnazione di pronta disponibilità, avrebbe compromesso il quadro dei turni di reperibilità tanto che da lasciare scoperti i turni di reperibilità da queste ore e fino alla fine di marzo.  Come sarà garantita l’assistenza a pazienti operati se dopo le 20.00 non c'è l'urologo reperibile? Le problematiche sono state sollevate a più riprese presso le direzioni sanitarie competenti, anche dalla sottoscritta direttamente al commissario straordinario Antonio Battistini, sia a livello operativo che strategico, tuttavia, non si è ancora registrata una risposta o un intervento concreto. Le lettere inviate anche dagli infermieri sottolineano l'urgenza di intervenire in questa situazione, evidenziando la gravità dell'attuale vuoto organizzativo sanitario: è stato evidenziato in particolare il mancato reperimento di soluzioni alternative alla carenza di personale medico, soprattutto in relazione ai turni di reperibilità, che non possono più essere garantiti a causa delle nuove normative vigenti. “In questo contesto, emerge la necessità di trovare soluzioni sia di carattere emergenziale che strutturale, coinvolgendo le interlocuzioni competenti e utilizzando le risorse disponibili, come le graduatorie interne o la mobilità del personale da altri servizi territoriali. L'obiettivo – conclude la consigliera regionale Bruni - è garantire la continuità e la qualità dei servizi sanitari erogati dall'ospedale, assicurando una risposta efficace alle esigenze della comunità e dei pazienti”.

De Biase: critiche e preoccupazione per la nuova rete ospedaliera

Per il Coordinatore FI Lamezia Terme, Salvatore De Biase: “Dopo la positiva riflessione del Presidente Occhiuto, sulla nuova rete ospedaliera in Calabria, nell’auspicare una immediata modifica al DCA 69 del 14-03-2024, così come promesso a margine della conferenza stampa tenutasi oggi in cittadella regionale, è bene precisare alcune cose: per parlare di sanità occorre ricordare l’inizio del decadimento, della nostra sanità, che si chiama accorpamento; Lamezia fu accorpata a Chiaravalle (chiuso) e a Girifalco e Soverato che è pari a Soveria Mannelli; Ovvero l’85% della sanità rappresentata da Lemezia Terme, si chiama Asp-Catanzaro; Quindi perdita di uffici, portati a Catanzaro (in locazione), Costi Reali Ereditati; Ovvero l’ex AS6 si è caricata di ben 58milioni di debiti a fronte dei propri ovvero 1milione; POI, ambivamo ad un Hub; - speravamo trauma center - recuperato uno spoke; adesso Lamezia declassata da "spoke" a presidio ospedaliero semplice, al pari di Polistena e Soveria Mannelli. Questo Comporterà perdita di Dipartimenti? Primari? Autonomia gestionale? Certamente! Però a Catanzaro le strutture complesse, dipartimenti ecc, sono doppie, triple e quadruple, si dice tutto è stato redatto sulla base di indicazioni ministeriali! Certo! Ma i parametri per la sanità non dovrebbero essere rapportati al numero degli abitanti nei distretti sanitari, ovvero il distretto di Lamezia e non l’intera provincia? La strategia è stata quella di tenere conto di 350.00 abitanti di tutta la provincia di Catanzaro, conglobando così i 150.000 di Lamezia? Quindi il vero progetto era ed è rimasto, quello di centralizzare alcuni servizi negli ospedali hub e in particolare nella provincia di Catanzaro e sull'azienda Dulbecco, equivale a dire: 150.000 utenti, si devono recare nella sanità catanzarese, così sopravvivrà? E qui la risposta è: cambiare il decreto prima del 15 aprile. Ma nel ministero della sanità, nelle commissioni, nei dibattiti, la rappresentanza politica della Calabria, ha osservato le aree di appartenenza sanitaria? Qualcuno si è domandato che fino a quando Lamezia, con la sua sanità offre a 150.000 utenti risposte, funge da filtro, da domani in poi… potranno essere gestiti con caos e ritardi su Catanzaro? Altra domanda: con tale realtà, quanti primari di prima linea vorranno restare, quanti verrebbero prendere servizio da noi? Chi deve partorire e non trova una adeguata TIN, e Pediatria, si ricovererà a Lamezia? Si intravedono riduzione servizi verso i cittadini, l’eliminazione e il depotenziamento di settori vitali; ulteriore allungamento delle liste di attesa per ogni necessità? Non va dimenticato inoltre che per il nuovo reparto di Malattie Infettive. Il 15 marzo 2023 l’Asp annunciava il progetto esecutivo finanziato e appaltato per quasi 4 milioni di euro e adesso tutto rimane fermo? Il finanziamento dovrà essere restituito? Ma la gara non era già aggiudicata dalla ditta Procopio, perché non sono partiti i lavori da 1 anno almeno? Ci saranno costi da assegnare alla ditta per la mancata esecuzione? Con il decreto, n. 69 del 14 marzo 2024, dal punto di vista del presidente occhiuto, la sanità regionale sarà meglio organizzata, con: posti letto complessivi aumentati, sono 6.692 e quindi nasce la nuova rete ospedaliera,  con la quale si compone la nuova programmazione ospedaliera; 5.530 sono destinati alla cura dei pazienti acuti e integrano anche i 134 posti letto covid previsti nel decreto Rilancio (dl 34/2020 varato al deflagrare della pandemia), 1.162 sono invece i posti letto dedicati alla cura delle post acuzie. La vera sfida però, sarà quella di riuscire ad attivarli tutti, dal momento che la precedente programmazione, in parte, è rimasta su carta. E nuovi posti letto? Con quali concorsi per il recupero di personale e in quanto tempo saranno attivati? Sicuro c’è che si tagliano Unità organizzative complesse di ospedali hub e spoke per destinarli ad “Azienda Zero”, anche qui, detta azienda quando sarà attiva? A questo punto la domanda: sono vere le ricadute negative per Lamezia con il nuovo documento di Riorganizzazione della rete ospedaliera, della rete dell’emergenza urgenza, così come da Modifica e integrazione DCA n. 64/2016? Sicuro c’è che dopo la nascita della "Renato Dulbecco", nella struttura catanzarese, vi sarà anche un Centro traumi di alta specializzazione, e una sola struttura di Unità spinale, come da standard ministeriali. Ed è vero che alla Dulbecco, ovvero: Pugliese-Ciaccio e Mater Domini, si manterrebbero servizi doppi o tripli come da decreto attuale? Si parla per esempio di 11 chirurgie complesse 6 semplici; Doppioni, triploni infiniti, ecc. Ma la legge 502 del 1992 non stabilisce che in una azienda dove insistono più presidi ospedalieri deve esserci una sola struttura a governare il servizio che viene erogato. È la nascente Azienda ospedaliera Dulbecco perché dispone in tutto le strutture di chirurgia con specialistiche varie, ovvero: 11 Strutture Complesse e 6 Strutture Semplici”. Nell’elencare le strutture duplicate nell’azienda Renato Dulbecco De Biase conclude: “Una realtà da cambiare, e sono certo che il Presidente Occhiuto, muoverà i giusti passi”.

Furgiuele: “Vogliamo chiarimenti atti a spiegare le scelte effettuate”

“Il piano della rete ospedaliera e della rete dell’emergenza urgenza e delle reti tempo-dipendenti, registra criticità che vanno risolte. Non basta fare riferimento alle linee ministeriali considerato che la prima trincea sanitaria è in capo al Commissario alla sanità Regionale. Vogliamo chiarimenti atti a spiegare le scelte effettuate e comprendere quali saranno le prospettive future che si immaginano per uno dei migliori ospedali della Calabria in termini di struttura e posizionamento geografico. Bisogna investire sulle peculiarità di Lamezia Terme, dare una mission alla all’ospedale, considerato quello che è riportato nello stesso documento protagonista delle critiche delle ultime ore in cui viene riportato testualmente: ‘Il presidio di Lamezia Terme in ragione delle sue caratteristiche strutturali, e della sua collocazione territoriale baricentrica, andrà privilegiato quale sede di attività clinico assistenziali aventi a riferimento un bacino di utenza regionale e sovraregionale’. Nei prossimi giorni una delegazione della lega Lametina con il Capogruppo Antonietta D’Amico chiederà un incontro al commissario straordinario dell’ASP di Catanzaro Generale Battistini, in virtù della prossimità stesura del nuovo atto aziendali per vigilare sulle scelte migliori in capo al nostro presidio ospedaliero”. È quanto afferma il deputato lametino della Lega, Domenico Furgiuele.

Talerico: “L’Ospedale di Lamezia non può essere depotenziato”

“Si alla riorganizzazione della Rete ospedaliera nel pieno rispetto degli standard del DM 70/2015, no al depotenziamento dell’Ospedale di Lamezia Terme o allo smantellamento delle singole Unità Operative della Dulbecco attraverso criteri casuali e/o a vantaggio dello status di professore universitario. Ne abbiamo parlato con il Presidente Occhiuto, il quale ha convenuto che rispetto al processo di integrazione e unificazione delle UU.OO. dell’AOU Dulbecco, si dovrà procedere attraverso una preliminare valutazione della sostenibilità economica delle SC, procedendo ad un accorpamento che tenga conto dei volumi di attività e appropriatezza (delle prestazioni fornite) e dell’effettiva capacità di risposta assistenziale anche in emergenza-urgenza e per l’alta specialità. Pertanto, le soluzioni che verranno portate avanti saranno quelle dettate dal DM n. 70/2015 che definisce i bacini di utenza a livello regionale e, non certo a livello della singola azienda come le nuove previsioni avevano disposto. Ciò in quanto anche nelle altre Regioni d’Italia i criteri adottati non erano quelli che prevedevano una mera clinicizzazione e/o smantellamento delle UU.OO. sulla scorta di dati o fatti accidentali (quiescenza, morte o altre cause di cessazione del “primariato”). Sostanzialmente non verranno modificate le condizioni stabilite dal Protocollo Regione/Università UMG (quindi nessun termine quinquennale, né smantellamento sic et simpliciter delle UU.OO.!), valorizzando il merito e chi fino ad oggi ha garantito l’assistenza ospedaliera in emergenza e urgenza, diversamente si sarebbe corso il rischio di far scappare buona parte di quell’area medica (Ospedale Pugliese-Ciaccio) che lavora dal lunedì alla domenica, senza pausa e con un pronto soccorso sempre attivo, fornendo prestazioni sanitarie all’intera Regione, con oltre 122.000 prestazioni radiodiagnostiche (quasi quanto quelle del Niguarda di Milano). Sul fronte dell’Ospedale di Lamezia Terme, la sua posizione strategica che lo rendono punto di riferimento di un’area vasta, la capacità strutturale e dei posti letto, ne impediscono il depotenziamento. Alcune Strutture complesse verranno meno. Non verranno meno le prestazioni sanitarie o i servizi connessi, mantenendosi i reparti ed i posti letto.  L’Ospedale di Lamezia non può essere depotenziato poiché nel quadro della rete ospedaliera regionale deve diventare uno spoke ben strutturato ed in grado di continuare a fornire prestazioni sanitarie di eccellenza. Piuttosto dobbiamo preoccuparci di portare i medici in Calabria, altrimenti avremmo cattedrali nel deserto, con lunghe liste di attesa e prestazioni sanitarie ben al di sotto dei livelli essenziali. Anche sul Trauma Center si potrebbe ipotizzare un asse Catanzaro-Lamezia Terme, che potrebbe divenire struttura di riferimento per l’intero Meridione, con necessità di posti letto e di una logistica che anche l’Ospedale lametino può garantire. Altra novità probabile, potrebbe essere quella della previsione di una Cardiochirurgia pediatrica nell’area centrale della Calabria. Solo su queste premesse potremmo avere una nuova rete ospedaliera capace di rispondere alle esigenze ed alla domanda di salute dei cittadini calabresi, con l’ambizione di creare una sanità di eccellenza per essere attrattiva anche dei bacini d’utenza di fuori Regione”. Così Antonello Talerico, Consigliere Regionale.

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