Il Codex di Rossano sulla civiltà cattolica

Scritto da  Pubblicato in Filippo Veltri

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 Sono molte le ricchezze del nostro Paese ancora poco cono­sciute. Una di queste è certamente il Codice purpureo di Rossano, uno dei più antichi manoscritti del Nuovo Testamento, risalente al VI secolo. Dal 2015 esso è stato riconosciuto e consacrato dall’Unesco come ‘Patrimonio universale dell’Umanità’ e inserito nel Registro della Memory of the World. Al Codex dedica addirittura un articolo il fascicolo 4066 della Civiltà Cattolica, la rivista più antica in lingua italiana, dal 1850. L’articolo, dopo aver descritto nei dettagli il manoscritto, ricostruisce le modalità del rinvenimento e le ipotesi sulle sue vicende storiche.

Poi si sofferma, con un accurata descrizione, sulla peculiarità del Codice: le sue 15 preziose miniature – immagini supersti­ti di un più vasto corredo iconografico – che indicano il compimento dell’Antico Testamento nel Nuovo e testimoniano, nella loro bellezza e originalità, la vita cristiana dopo il V secolo. La miniatura, quale strumento complementare della parola, diviene messaggio visivo, fruibile immediatamente da tutti. Per gli Orientali, inoltre, le ico­ne hanno un valore teologico, perché permettono di comunicare direttamente con il Trascendente e hanno una funzione teofanica. Anche in questo caso, non sono semplici rappresentazioni, e nemmeno illustrazioni di un testo biblico. Il Codice purpureo di Rossano è dunque un documento storico straordinario, un unicum di valore inestimabile, un capolavoro della produzione li­braria e artistica bizantina. È affine ai codici purpurei Petropolita­nus (ora a San Pietroburgo), al Sinopensis (a Parigi) e alla Genesi di Vienna, ai Vangeli di Rabula (a Firenze).

Il Codice – rimasto nascosto per più di un millennio – costituisce anche una straordinaria testimonianza di fede e di cultura: è la gloria della Calabria e di Rossano, famosa come ‘‘Rossano la bizantina’’, che ha conservato il manoscritto fino ai nostri giorni. Quali sono le domande che l’articolo affronta? Cosa è, e che valore storico ha il Codex Graecus Purpureus Rossanensis e Perché le miniature che contiene sono particolarmente importanti?

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