Ma cosa vuoi che mi importi

Scritto da  Pubblicato in Maria Arcieri

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Siamo tutti diversi ma non lo accettiamo quasi mai. Ognuno pensa di possedere l’identikit della persona perfetta e di indossarla come un abito su misura nel suo stile di vita. E se gli altri sono diametralmente diversi si accende la lampadina sulla voce "sentimento contrastante”.  Ognuno per fortuna decide e vive come meglio crede e non è un nostro dovere giudicare. E, comunque, l’aggettivo il commento è solo un parere, una semplice opinione. Anche nel mondo degli influencer, dove troviamo pagine di personaggi che incidono o dovrebbero influenzare le nostre scelte accade che, o siamo followers o ci discostiamo completamente. Questo è un invadente tratto caratteriale che gratifichino nel commento se l’influencer è vicino al nostro modo di essere. Quando siamo inondati di antipatia verso il personaggio ecco una digressione squalificante nei commenti. È un esercizio umano quello di giudicare che potrebbe smettere di fare parte del nostro essere se iniziamo a adottarlo su noi. Per gli psicologi, chi soffre i giudizi è un soggetto insicuro che vorrebbe sempre essere nel giusto, quasi una forma di terrore quando non si accetta di poter essere persone fallimentari. Quando si ama se stessi si evita di giudicare il prossimo.

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