Orso del trentino “m49”: la lettera agli uomini scritta dall'orso insieme ad Andrea Camilleri

Scritto da  Pubblicato in Francesco Bevilacqua

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francesco-bevilacqua-foto-blog-nuova_53ad4.jpg Caro Homo sapiens sapiens, ma perché mi chiami "M49"? Davvero sono per te solo una sigla alfanumerica? Come lo erano i neri che i bianchi rapivano in Africa per rivenderli come animali da lavoro nelle Americhe. Come lo erano gli indigeni americani sterminati, scacciati dalle loro terre tribali. Come lo erano gli ebrei quando un certo Hitler si fissò con la purezza della razza e li uccise con gas e forni crematori. Guarda che un nome vero ce l’ho! Anzi, ne ho più d'uno. "Grande scuotitore" mi chiama il faggio sul cui tronco mi gratto le spalle. "Ghiotto di miele" mi chiamano le api degli alveari, "Winnie the Pooh" mi chiamano i tuoi bambini. Ma il nome più bello me lo ha messo un appartenente alla tua stessa specie, un famoso scrittore italiano che proprio stanotte ho incontrato quassù, nell'Aldilà. Mi ha chiamato "Tiresia". L’uomo era appena arrivato, dopo novantatre anni di vita spesa a raccontare storie bellissime ai suoi simili. Mi ha spiegato Andrea Camilleri (questo il suo nome): "senti mio caro orso, rimedio io al torto che hai subito e ti do il nome di un mitico indovino dell'antichità greca, che prediceva agli uomini il futuro. Sai, quello di Tiresia è l'ultimo racconto che ho narrato al pubblico dal vivo, prima di morire. Quel nome ti si addice, perché la tua storia è, in fondo, una predizione per tutta l'Umanità." Simpatico questo vecchietto cieco e riflessivo che ama tenere fra i denti un bastoncino bianco che brucia! Abbiamo fatto subito amicizia. E così ho seguito il suo consiglio di scrivere questa breve lettera col suo aiuto. Vedi, questa ridicola caccia all'orso che hanno inscenato in Trentino è tutta una commedia. In realtà mi hanno già ucciso, nascosto e sotterrato.

Così come fecero nel 2014 con l'orsa Daniza iniettandole un'overdose di anestetico. E come fecero nel 2017 con l'orsa K12 perché un tizio disse che aveva tentato di assalirlo. Anche nel mio caso vi hanno raccontato un sacco di frottole. Dopo avermi catturato e messo in un recinto, hanno inscenato la storiella che sarei riuscito ad evadere scavalcando una barriera insormontabile. La verità è che mi hanno fatto un’eutanasia non richiesta, quella stessa che viene negata a molti tuoi consimili che soffrono per malattie terminali e vorrebbero andarsene in pace. Con quei poverini accampate tante scuse morali. Con me non avete avuto alcuno scrupolo. Mi avete ucciso all'interno del recinto stesso e poi avete occultato il cadavere. Inscenando la farsa dell’evasione. Ma qual è la colpa di noi orsi? Quella di fare ciò che la Grande Mente Creatrice del Cosmo ci ha insegnato: vagare fra le montagne, rimpinzarci di cibi nutrienti, dormire in una grotta per tutto l’inverno, giocare con le farfalle, fare l'amore, mettere al mondo dei piccoli, allevarli. I vostri studiosi chiamano tutto questo, freddamente, "prosecuzione della specie". La cosa vale anche per voi. Con una differenza però: mentre voi per garantire la "proliferazione" oltre ogni limite dell'Homo sapiens sapiens, fate ogni giorno strage di un’infinità di creature e di risorse in nome del dio denaro, noi non vi arrechiamo alcun disturbo. Talvolta, qualche Homo stupidus stupidus ci avvicina per studiare le nostre abitudini, oppure per farci delle fotografie. Altri penetrano nei nostri luoghi sacri, tagliando gli alberi, aprendo strade, schiamazzando e sporcando, senza curarsi minimamente della nostra presenza e di quella, magari, dei nostri piccoli.

Altri ancora riempiono i boschi di animali domestici senza preoccuparsi minimamente di proteggerli. E nonostante noi si stia quieti e buoni, subito spargete la voce che Daniza, K12, M49 o chissà quale altro orso sia divenuto pericoloso. Ma pericoloso per chi? La riposta me l'ha suggerita proprio il mio amico Andrea. Egli ha detto: "Vedi Tiresia, i miei fratelli stanno perdendo il senno. Credono che non solo la Terra ma l'intero Cosmo siano giostrine create per i loro trastulli infantili, serbatoi di materie che ritengono inanimate (animali compresi) da saccheggiare e insozzare senza limite. Un orso come te, che brontola un po’ perché vi rubiamo lo spazio vitale è un oltraggio al delirio egoico di noi uomini. Ecco perché non possono permettere che tu viva. Non prendertela troppo Tiresia. Vedrai che qui, nei Campi Elisi, staremo bene insieme. Qui lo spazio e il tempo sono infiniti. E tutti noi, dalle pietre alle stelle, viviamo come fratelli e sorelle, prendendoci il meritato riposo. Ci sono una miriade di faggi dove potrai grattarti indisturbato la schiena. Ed il miele scorre a fiumi per la gioia di tutti. Ora sediamoci qui, su questa terrazza panoramica, e godiamoci la commedia dell’Homo stupidus stupidus che si gingilla con la sua illusione di superiorità. E quando arriverà quassù – perché prima o poi dovrà venirci anche lui – Maurizio Fugatti, il governatore del Trentino che ha decretato la tua morte, lo inviteremo a sedere con noi per godersi anche lui lo spettacolo. Mano nella mano, su comode sdraio di rami di pino, con ciascuno un bicchiere di dolce idromele e cannuccia rigorosamente ecologica”. Con compassione. L'orso M49 Tiresia.

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