francesco-bevilacqua-foto-blog-nuova_4c5f7_c8fb7_3fc2a.jpgSospesi su una ripida prateria. Come insetti nell’immenso. Sotto, l’abisso, precipite e sfasciato. Sopra, un torreggiare di rupi, stagliate come guglie di templi e fortezze sull’azzurro del cielo. Pini mostruosi lanciano le loro membra di oranti

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 “[…] quante coppe beve l’ape, la viziosa di rugiade!”: come l’ape di Emily Dickinson, anch’io, oggi, sono vizioso: ebbro del profumo di ginestre in fiore! L’aria ne è satura. Valicato Colle Marcione, apparsa la grande valle superiore del

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