'Ndrangheta: Estorsione ad imprenditore, arrestati due fratelli

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Reggio Calabria, 4 marzo - I militari della Compagnia di Palmi, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, hanno arrestato Giovanni Oliveridi 56 anni e Antonio Oliveri di 63 anni entrambi originari di Seminara, accusati di aver minacciato e costretto un imprenditore agricolo della zona di Seminara a vendere i propri terreni agli stessi arrestati. Il tipo di estorsione con cui i due fratelli minacciavano l’imprenditore è la cosiddetta “guardiania abusiva” metodo comune alla ‘ndrangheta, infatti, attraverso continui danneggiamenti ai terreni, fabbricati rurali e colture, ma anche furti, minacce e altri reati, i due uomini ritenevano di avere un “diritto” al possesso dei terreni e che, senza alcuno scrupolo, hanno continuato a comportarsi come proprietari dei beni stessi, fino a “sfiancarle” per riuscire a sottrarre loro, gratuitamente o dietro pagamento i possedimenti. E’ questo, infatti, il “modus operandi” tipico delle consorterie mafiose della zona interna pre-aspromontana di questa provincia, tendente ad acquisire ingenti proprietà facendo desistere i proprietari dall’esercitare i propri diritti. Le indagini hanno permesso di accertare, infatti, che alcuni imprenditori agricoli, proprietari diterreni che si trovano al centro di forti interessi mafiosi, situati nei territori compresi nei comuni di Seminara, San Procopio e Melicuccà, hanno subito nel tempo episodi di sopraffazione e di violenza, con sistematica intimidazione, nel tentativo di acquisire o di farsi cedere detti terreni. In particolare una delle vittime, imprenditore e proprietario di una grande azienda agricola, composta da circa 28 ettari di terreno, di cui 18 coltivati ad uliveto, 1 a frutteto 2 ad agrumeto ed 1 a vigneto consociato ad uliveto, nel corso degli anni ha subito innumerevoli danneggiamenti, furti, introduzione abusiva di animali, taglio e/o incendio di colture tanto da indurlo a considerare più volte l’ipotesi di vendere l’azienda agricola agli stessi fratelli Oliveri. I fratelli Oliveri, infatti, noti con l’alias “Pergola”, sono considerati vicini alla consorteria mafiosa dei “Gioffreintesi "ndoli”, e sono collegati con il clan “Alvaro” di Sinopoli, sono riconosciuti come autonomo gruppo criminale dominante sul territorio di Sant’Anna di Seminara. L’Oliveri Giovanni è accusato di reati contro il patrimonio e la persona, reati in materia di stupefacenti, reati in materia di armi, è stato libero vigilato e sorvegliato speciale. L’Oliveri Antonioinvece è accusato di reati contro il patrimonio, porto abusivo e detenzione di armi, ricettazione. Gli arrestati sono stati portati alla casa circondariale di Palmi.

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