Falerna, Immigrazione: Tre fiocchi rosa nel Centro di Accoglienza in località Marina

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 Lamezia Terme, 2 aprile -  Nel mese di marzo 2012, all'Ospedale di Lamezia Terme sono nate tre bambine. Si chiamano  Delight, Ribiatu e Francesca e sono figlie di altrettanti ospiti del Centro di accoglienza di Falerna Marina, gestito dal Consorzio di cooperative sociali Calabria Accoglie. Mamme e bimbe stanno bene, sono nate tutte di taglio cesario e due di loro sono già tornate al Centro. La terza bambina è stata trattenuta in ospedale perché nata settimina, ma presto potrà raggiungere i genitori Hamidu e Victoria che intanto la vanno a trovare ogni giorno con il latte materno già pronto nel biberon. Le tre nuove nascite vanno ad aggiungersi ad altri due maschietti: sono Sala, un anno a settembre, anche lui nato in Italia e John, 4 anni. In totale i bambini accompagnati dai genitori e ospiti della struttura sono cinque. In base alla attuale legge, i figli di migranti nati in Italia non sono cittadini italiani, ma fino al compimento della maggiore età non possono comunque essere espulsi. I genitori dei piccoli ospiti sono richiedenti protezione internazionale in attesa di risposta che permetta loro di trovare un lavoro e di lasciare il centro di accoglienza per una sistemazione autonoma. Nessuno di loro, nel proprio futuro, vede un ritorno a casa. Perché chiameranno casa solo il posto dove potranno stabilirsi per lavorare e per costruire la loro famiglia.  Il Centro di accoglienza di Falerna Marina è stato aperto il 15 aprile 2011 ed è ospitato nelle strutture ricettive del Residence degli Ulivi. L'impatto sociale di questo primo anno di attività lo ha riassunto il sindaco di Falerna Giovanni Costanzo che ha sottolineato "la maturità della popolazione falernese e dei comuni limitrofi che ha fatto sì che l'esistenza del Centro stia andando avanti senza eccessivi disagi. Il Consorzio Calabria Accoglie con cui l'amministrazione  Comunale ha intessuto buoni rapporti è stato competente nella gestione. I cittadini vorrebbero però avere più garanzie di presidi costanti per la sicurezza di tutti".

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LE TESTIMONIANZE

Adenike, 29 anni, è la mamma di Delight. Seduta sul letto allatta la figlia e dice "Ho bisogno di trovare un lavoro, che mi permetta di crescere i miei bambini. Se non dovessi trovarlo in Italia, sono pronta ad andare ovunque".   Adenike ha un altro figlio, di 12 anni che non è qui. In mano ha il mestiere di parrucchiera e si tocca i capelli cercando di spiegare che sa fare le treccine, le loro pettinature tradizionali. Hamidu, 27 anni,e Victoria, 24, sono i genitori della piccola Ribiatu nata settimina un mese fa all'ospedale di Lamezia Terme. Sono l'unica coppia ad esibire un certificato di matrimonio che mostrano con orgoglio indicando soprattutto la traduzione in italiano. Hamidu e Victoria sono originari della Costa d'Avorio. In Libia, paese dal quale provengono come la maggioranza degli ospiti del Centro, avevano una occupazione: lui nel campo delle telecomunicazioni, lei come assistente anziani e collaboratrice domestica. Insieme alla figlia sognano un futuro qui in Italia e attendono i documenti che consentano loro di lavorare. Entrambi vogliono trovarsi una occupazione, senza troppe pretese. "Non vogliamo andare altrove, vogliamo stare qui. Siamo riconoscenti all'Italia perchè ci ha accolti, ci ha dato una casa, siamo grati ai dottori  italiani che a Lamezia Terme hanno fatto nascere nostra figlia" spiega Hamidu che  poi aggiunge: "sono il 100% contento".  Ibrahim, 28 anni, e Mariam, 24 anni, originari della Nigeria sono i genitori della piccola Francesca nata un mese fa a Lamezia Terme. "E' una fortuna che la nostra bambina sia nata qui" dice Ibrahim. Francesca deve il suo nome italiano ad una delle operatrici del Centro, alla quale i genitori sono legati. Ibrahim ha spiegato poi di voler "garantire loro un futuro, una abitazione. Voglio lavorare, per prendermi cura di mia moglie e di mia figlia". Indietro, non vogliono tornare. "Non abbiamo più famigliari in Nigeria - dicono - mia madre è rimasta in Libia. Vorremmo vivere in Italia e qui, trovare un lavoro che ci permetta una esistenza dignitosa. Non vogliamo stare qui dentro in eterno".

I DATI

Il Centro di prima accoglienza di Falerna Marina ospita attualmente 108 migranti di età compresa tra i 20 e i 40 anni. La maggior parte di loro proviene dall'Africa Occidentale, dal Corno d'Africa e dall'Africa settentrionale. Alcuni migranti provengono dal Bangladesh.

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