Lamezia, presentato ‘Statale 18’ dell’antropologo Minervino una “strada nastro”

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Lamezia Terme - Uno sguardo puntato sulla Statale 18, “una strada nastro” come la ha voluta definire l’autore del libro ‘Statale 18’ l’antropologo Mauro Francesco Minervino e la presentazione dell’omonimo progetto fotografico curato da  Attilio Lauria, fra i primi ad occuparsi delle fotografia coautoriale che “tende alla progettualità e a dare uno sguardo alla realtà”; così, si è conclusa la prima fase della rassegna De/Scrivo 1.0. “Statale 18 - ha spiegato l’autore - è qualcosa che ha a che fare con la letteratura e con l’urbanistica non è il classico libro da tenere sul comodino”. Il libro, infatti, vuole essere  una descrizione di tutto ciò che l’autore e noi tutti vediamo lungo questa strada, “abusivismo, cementificazione, smaltimento illecito dei rifiuti, le navi dei veleni”, visioni che l’autore traspone poi nel suo libro. “Su questa strada - ha continuato Minervino - si intravedono sia emozioni e sia inquietudini, ma anche nostalgie, perché esistono strade che diventano città - ‘strade nastro’-”, così le chiama, che diventano luoghi abitati, “luoghi che incamerano tutte le metamorfosi, per molti versi negative e dannifiche, del sud.

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“I nostri posti meravigliosi - ha spiegato con amarezza - sono sati depauperati e compromessi dall’espansione edilizia, dalla logica del cemento armato, da noi stessi insomma che abbiamo voluto ‘stuprarli’ senza saperne apprezzare le bellezze. Ma la Calabria può fare qualcosa per rinascere ed è appunto il non mistificare il suo importante patrimonio, dobbiamo quindi saper guardarci intorno e preoccuparci dei nostri spazi e recuperarli, rinnamorarci di loro come del mare che è la cosa più bella che abbiamo. Avremmo bisogno di un ‘terremoto selettivo’ per ricostruire questi luoghi – ha concluso”. “Anche il titolo del mio libro - ha proseguito - è dunque un luogo e non solo una strada, la prima ‘Salerno-Reggio Calabria’ della storia, una strada che passa per tanti paesi, dove vivono tante persone”, Minervino parla anche dei giovani che rassegnati, sono pronti ad andare via, “perché qui non riescono a realizzarsi”. Un tema quest’ultimo al quale Minervino non è contrario. Nel corso del dibattito sono state proiettate alcune foto del progetto fotografico Statale18 realizzate dagli autori del progetto con un telefono cellulare dal finestrino di una macchina. Fra gli autori i lametini Giuseppe Torcasio, Giuseppe Carchedi e Paolo Pisani. Un impegno importante per tutti loro al quale non si sono sottratti. “lavori di denuncia dei ritagli di realtà, per estetizzare un’idea teorica, come una fotografia.

Francesco Ielà

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