Lamezia Terme - Bilancio oltremodo positivo delle tre giornate seminariali, dal 25 al 27 settembre, nella Scuola estiva “Francesco Fiorentino” di Lamezia Terme. Si è andati al di là dei 100 “allievi” al giorno, tra adulti e giovani interessati agli argomenti. Attenti per tutto il tempo delle relazioni e anche dopo, quando si è sviluppato il dibattito. La Sala Polivalente del Liceo classico, rimessa a nuovo per l’occasione dal Dirigente scolastico prof. Albino Cuda, era gremita in ogni ordine di posti. Docenti, intellettuali e in maggioranza studenti dell’Istituto professionale “Luigi Einaudi” e del Liceo “Francesco Fiorentino” hanno seguito costantemente le lezioni. Presente S.E. Monsignore Vincenzo Rimedio che è intervenuto nel momento del dibattito. Il tema di quest’anno, Dalla politica ideologica alla politica complessa, si è rivelato alquanto attuale, determinando una notevole capacità d’ascolto e di attenta partecipazione da parte dell’uditorio. Nel primo giorno di lezione il prof. Giuseppe Gembillo ha trattato L’antitotalitarismo e la laicità dello Stato, affermando che si agisce politicamente quando si sceglie e la scelta si realizza scontrandosi e contaminandosi nel pluralismo. La complessità è l’opposto del riduzionismo ed esige lo Stato plurale, non lo Stato unico, totalitario. L’ottica della complessità si muove verso l’antitotalitarismo che si concretizza nel liberalismo democratico. La politica complessa necessita della separazione tra Stato e religioni perché deve realizzare lo “Stato laico” che è sovrano su tutto il territorio dove governa e le confessioni religiose devono rispettare le leggi di tale sovranità. Alcune religioni e gli Stati totalitari sono dogmatici e non hanno niente a che vedere con i sistemi liberal-democratici; questi si caratterizzano, al contrario, per le mediazioni, le negoziazioni, le transazioni che rappresentano l’humus della convivenza civile. Non a caso intolleranza religiosa e totalitarismo, per colpa del loro fanatismo fideistico, hanno recato guerre, morti, stermini; la carenza di mediazione e negoziazione ha causato le tragedie del 20esimo secolo. La dott.sa Fabiana Russo, del comitato editoriale della rivista Complessità, ha relazionato su Equilibrio dei poteri e democrazia rappresentativa nella seconda giornata del corso.
E’ entrata subito nel tema approfondendo l’equilibrio dei poteri e il concetto di democrazia indiretta, concernenti la stabilità. Il riferimento immediato a Montesquieu ci ha riportato all’attualità e alle turbolenze di questi giorni. L’equilibrio dei poteri allontana dal totalitarismo, ma anche da eventuali tentativi di democrazia totalitaria. Bisogna condurre ogni agire politico alla libertà concreta che non significa fare ciò che si vuole, bensì fare tutto ciò che le leggi permettono. E la libertà del singolo si realizza se sono bilanciati: legiferare, eseguire e giudicare. Naturalmente i tre poteri non devono essere né cumulati e nemmeno confusi. La politica complessa vuole i partiti per il fatto che rappresentano storicamente e, quindi concretamente, il pluralismo. Ben vengano i partiti che sono le parti di popolo e d’ interesse di una società. La negoziazione, la mediazione, il compromesso (nella sua accezione più positiva) caratterizzano la politica nazionale. E’ questa la politica rappresentativa. Il prof. Giuseppe Gembillo ha tenuto la lezione conclusiva. Ha esordito citando Benedetto Croce il quale sosteneva che l’economia è “un belva selvaggia e forte” che bisogna “addomesticare”. Ha ricordato anche Karl Marx e Adam Smith. Tensione morale e ragione etica in entrambi. Prima si scambiava merce con merce. Poi merce con denaro. Oggi denaro con denaro, come aveva profetizzato l’autore de Il capitale. L’economia è diventata immateriale, fondata esclusivamente sul profitto. Risultato: si è allargata a dismisura la forbice tra ricchi e poveri. Non solo. Il profitto a tutti i costi sta distruggendo l’ambiente circostante e mette a rischio la sopravvivenza del pianeta Terra. Il tutto si sta trasformando in un ambiente tecnologico che potrebbe dominarci. Ecco che occorre l’intervento del cittadino, anche singolo, per la difesa della libertà, dell’umanità e della civiltà. Dopo le conclusioni di Gembillo, vivo il dibattito con interventi arricchenti e nel merito degli argomenti trattati.
Pino Gullà
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