Catanzaro - Giornata di confronto e ascolto con le associazioni del terzo settore, oggi, nella Cittadella regionale, con la ministra alla disabilità, Alessandra Locatelli e l’assessore regionale alle Politiche sociali, Caterina Capponi, alla presenza del presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso. L’incontro è iniziato con un minuto di raccoglimento chiesto dal presidente del Consiglio Mancuso per la prematura scomparsa di Emanuele Scafidi e della piccola Giorgia. “Con profonda tristezza e commozione – ha detto –, in questa giornata di lutto cittadino, ci uniamo al dolore per la perdita di questo padre e di sua figlia, deceduti domenica in un drammatico incidente”.
“Sui temi della disabilità e dell’inclusione sociale – ha poi sottolineato il presidente del Consiglio – si sta facendo tanto in Italia e in Calabria, ma non è mai abbastanza. Lodevole è il lavoro e l’impegno della ministra Locatelli e l’enorme contributo che sta apportando su questi temi così delicati. Il Consiglio regionale ha istituito per la prima volta in Calabria il garante della disabilità e un osservatorio sull’autismo, a dimostrazione della grande attenzione che poniamo su queste materie. C’è l’impegno di tutti, della Regione e del Governo, per cercare di dare anche alla Calabria maggiori possibilità di inclusione”. L’assessore Capponi, ha introdotto i temi dell’incontro con la ministra. “È con profondo senso di responsabilità e partecipazione che oggi ci ritroviamo insieme per un momento di confronto e di ascolto dedicato a una delle sfide più nobili e urgenti del nostro tempo: garantire dignità, equità e inclusione alle persone con disabilità”. L’assessore ha focalizzato l’attenzione sui punti fondamentali che insieme alla ministra Locatelli si sono toccati nel corso dell’incontro con le associazioni e i professionisti del terzo settore. Ha ringraziato la ministra per la sua presenza, “segno tangibile di attenzione e impegno concreto da parte del Governo nazionale verso queste tematiche”, il prefetto di Catanzaro, Catrese De Rosa, e la senatrice, Tilde Minasi. “Un grazie speciale – ha proseguito l’assessore – va alle associazioni che operano instancabilmente sul territorio. Oggi è tangibile la sinergia tra Stato, Regione e realtà territoriali: la chiave per costruire politiche che non siano solo dichiarazioni, ma strumenti di vita quotidiana. Come assessore alle politiche sociali, mi preme sottolineare che l’inclusione non può essere solo un obiettivo, ma una prassi che non si realizza solo con le leggi, ma con il riconoscimento della persona nella sua interezza”. Ha proseguito ricordando come la Regione Calabria ha avviato importanti percorsi di riforma, investendo non solo in strutture e servizi, ma anche in cultura, formazione e partecipazione.
“Oggi dedichiamo spazio all’ascolto, perché è solo attraverso il dialogo con chi vive quotidianamente le realtà della disabilità che possiamo delineare politiche efficaci. Voi siete il cuore pulsante dell’innovazione sociale. In questa Regione, ogni persona con disabilità non è vista come portatrice di limiti, ma come seme di possibilità. Ho incontrato genitori che, giorno dopo giorno, trasformano le sfide in alleanza. Ho visto giovani con disabilità contribuire con passione a progetti che parlano al futuro. E allora non è forse questa la più vera forma di inclusione? Costruiamo insieme una Calabria più giusta, più inclusiva e più consapevole, lo dobbiamo alle persone con disabilità, alle loro famiglie e a tutti coloro che credono nella forza della comunità. La disabilità – ha sottolineato l’assessore Capponi – è davvero un limite o è la lente che ci permette di vedere il mondo con più umanità? Come istituzioni, abbiamo il dovere di porci questa domanda ogni giorno. E di agire di conseguenza. L’inclusione è un cammino che percorriamo insieme, ogni giorno, con coraggio e rispetto. E da oggi, questo cammino lo percorreremo con ancora più determinazione, insieme alle associazioni, alle famiglie, ai cittadini”.
Subito dopo i saluti, la ministra Locatelli è entrata nel vivo dell’incontro sottolineando come sia fondamentale la sinergia tra i diversi attori per tracciare una strada che porti lontano e con risultati concreti. “È una strada che abbiamo imparato a seguire già nei momenti più difficili – ha affermato la ministra – penso, per esempio, alla pandemia. Solo insieme siamo andati lontani e abbiamo rialzato la testa. E oggi questo è l’insegnamento che ci dobbiamo portare dietro, da qui e per il futuro lavorare insieme per dare delle risposte, con un percorso tracciato grazie anche alla riforma sulla disabilità. Uno strumento unico e prezioso che abbiamo a disposizione oggi per cambiare il futuro, per dare delle risposte che superino la frammentazione tra il mondo sanitario e il mondo sociale. La riforma della disabilità è lo strumento, l’occasione che abbiamo per scardinare un sistema che è tale da quarant’anni. Noi vogliamo – ha proseguito – che siano le istituzioni a muoversi al servizio delle persone. Abbiamo bisogno di semplificare e di sburocratizzare”.
La ministra Locatelli ha proseguito parlando del grande lavoro che si sta facendo in Calabria grazie all’assessore Capponi, ricordando la sperimentazione in atto a Catanzaro, augurandosi che la regione possa diventare la prima a sperimentare totalmente la nuova riforma con un nuovo modo per valutare l’invalidità civile e il progetto di vita delle persone con disabilità. “Ringrazio anche il presidente Occhiuto che – ha sottolineato la ministra – nonostante il momento difficile che sta vivendo, governa una regione complessa, importante, strutturata che ha bisogno di essere incoraggiata e non massacrata. Noi dobbiamo puntare su quelle che sono il valore, le capacità, i talenti delle persone che ci sono in Calabria, che sono presenti nelle istituzioni, nel mondo delle associazioni e in quello privato. Per dare risposte serve lavorare insieme in questa direzione. Non contano solo i limiti – ha concluso la ministra Locatelli – perché se continuiamo a trasmettere, anche come media, solo le storie tragiche, tristi e non facciamo mai vedere le potenzialità che sono proprie anche di questo territorio, allora non andiamo lontano. E se non mettiamo al primo posto le persone, ci possiamo dimenticare di andare avanti. Noi abbiamo bisogno di investire sui talenti, sulle competenze, sulle potenzialità di ogni individuo. Questo significa formazione, lavoro, significa puntare alla qualità della vita e al tempo ricreativo. Perché la vita di ognuno di noi è dignitosa se possiamo vivere in un ambiente decente, decoroso, accogliente, in uno spazio abitativo dignitoso, se possiamo avere un lavoro che, come è scritto nella nostra Costituzione, sarebbe prima di tutto un diritto”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA